27- amore mio!

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Alora Lin

"È davvero necessario bendarmi?"

La sua risatina bassa risuonò nello spazio vuoto in cui stavamo camminando. Le sue dita erano intrecciate con le mie mentre mi conduceva attraverso corridoi che si contorcevano e giravano.

"Se non avessi una benda sugli occhi, non sarebbe esattamente una sorpresa", parlò in modo concreto. Potevo immaginarlo roteare gli occhi su di me, facendo arricciare i bordi delle mie labbra.

"Beh, siamo già arrivati?" Mi lamentai di proposito, trovando il suo atteggiamento seccato incredibilmente divertente.

"Sì, sì, smettila di piagnucolare, va bene? Non ti porterò mai più a un appuntamento se continui a lamentarti".

"Non c'è bisogno delle minacce a vuoto. So che mi trovi irresistibile", mi sono scrollata i capelli sulle spalle.

La sua risata riverberò per la stanza prima di sentire le sue labbra morbide contro le mie, "Hai ragione. Sembra che non riesca a starti lontano".

Mi sono allungata ciecamente in avanti fino a quando le mie mani si sono agganciate alla sua nuca. L'ho tirato giù per un altro bacio, lavorando le mie labbra febbrilmente contro le sue e facendo scivolare la mia lingua nella sua bocca.

"Hm," canticchiò, un sorriso sulle sue labbra. "Conservalo per il dessert, amore mio. Non puoi farmelo diventare duro così presto nella notte".

Ho aggrottato le sopracciglia, imbronciando le labbra e sentendo le sue dita percorrere il lato della mia fronte prima di mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Allora sbrigati e portami il mio cibo. Sto morendo di fame", ho chiesto.

"Va bene, accidenti", ha titubato, appoggiando la mano sulla mia schiena e facendomi avanzare ancora di qualche passo.

Finalmente inalai una boccata d'aria fresca e i miei piedi calpestarono quella che sembrava erba. Draco camminava dietro di me; il suo petto mi sfiorava la schiena mentre cominciava a slacciare la benda. Mi baciò la sommità della testa prima di togliermi la stoffa dagli occhi, permettendomi di esaminare finalmente l'ambiente circostante.

Mi guardai intorno, aggrottando le sopracciglia quando mi resi conto che eravamo in uno stadio di Quidditch. Due scope erano sedute in mezzo al campo, a pochi metri di distanza. A parte questo, il posto era completamente vuoto.

"Mi stai dando lezioni di Quidditch?" Alzai un sopracciglio, lanciando un'occhiata dietro la mia spalla per scrutarlo.

Lui sorrise verso di me: "Sì".

"Oh... evviva", cercai di strappare un sorriso.

L'ultima volta che sono salito su un manico di scopa, sono caduto per 15 metri in aria e ho avuto un'esperienza di quasi morte. Da allora ho sempre avuto troppa paura di riprovarci.

"Cosa? Non ti piace?" La faccia di Draco si ammorbidì, facendolo sembrare un bambino a cui è stato detto che non potrà avere il suo giocattolo preferito per Natale.

"No, no, lo adoro" mentii, girandomi e appoggiando le mani sul suo petto.

Lui sbuffò, facendomi corrugare la fronte in modo confuso. Un istante dopo, stava ridendo nella sua mano, puntando un dito verso di me mentre ridacchiava al punto che riusciva a malapena a respirare.

"Cosa c'è di così divertente?" Lo fissai sconcertato.

Si teneva sul petto e si piegava prima di riprendere finalmente fiato: "Oh, avresti dovuto vedere la tua faccia. E' stato impagabile".

𝗕𝘂𝗶𝗹𝘁 𝗳𝗼𝗿 𝘀𝗶𝗻 // 𝗱𝗿𝗮𝗰𝗼𝗺𝗮𝗹𝗳𝗼𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora