2-PIPER

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Alex se ne è andato ieri sera e mi ha lasciato con le guardie del corpo. Uno di loro mi fissa troppo e non mi fido molto. La verità è che ho paura. Una paura fottuta. Quando ho ricevuto quel pacco pensavo fosse uno scherzo a mio fratello, ma poi...

Ho appena finito di fare la doccia e mi sto asciugando i capelli. Sento un rumore. La porta d'entrata che si apre e si chiude. 

Lucas e David dovrebbero rimanere fuori di casa quando mi faccio la doccia. Perché sono entrati? Esco legandomi uno degli accappatoi blu elettrici di questa casa. L'ascio andare il phon, potrebbe essere chiunque, meglio se pensa che mi trovo in bagno. Apro la porta piano e cercando di non fare rumore cammino, lenta e cauta. 

Sento due voci. Una è abbastanza bassa e non la sento bene, mentre l'altra la sento chiaramente e non appartiene ne a Lucas ne a David e tantomeno a mio fratello. Qui si mette male. Mi dirigo in cucina e prendo un coltello, ma poi lo poso subito. Se sono più forti di me potrebbero strapparmelo di mano. Opto per il mestolo di metallo. 

Sento le voci avvicinarsi. 

- non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando ci vedrà - sento dire dalla persona con la voce alta. è stupenda, sensuale e penetrante. Ricordo di una persona con quella voce, ma lui non può essere qui, è in America con le sue belle prostitute, molto probabilmente se ne sta facendo una proprio ora. 

Torno al presente, ripensare a quel giorno fa solo male. 

Vedo le due ombre, stanno per venire in cucina. 

- fermo - dice lui all'altro - c'è qualcosa che non va - anche l'altro dice qualcosa e lui prosegue - esatto, è facilissimo sentire quella porta che sbatte, soprattutto se la si sbatte come abbiamo fatto noi - la figura si sta avvicinando - non penso che sia così stupida da non venire a vedere chi è eppure il phon va ancora - si avvicina ancora, carico il tiro e quando mi passa davanti tiro un colpo con tutta la forza che ho, ma vengo presa per la vita e ribaltata, il mestolo mi cade dalle mani e fa un rumore assordante, il mio aggressore mi sale sopra e mi tiene per il collo. 

Quando i nostri occhi si incrociano il mio cuore perde un battito.

- P-p-piter? - balbetto fissando quegli occhi blu notte. Non mi sono nemmeno ricordata di essere in accappatoio e che la cintura si è allentata con il movimento che mi ha fatto fare. 

Lui sapeva benissimo che ero io. Perché mentre mi ribaltava ha fatto attenzione a non scoprirmi e appena si è steso sopra di me mi ha coperto agli occhi di mio fratello che ora sta guardando la scena divertito. Brutto bastardo io lo ammazzo. 

Mi sistemo l'accappatoio e mi rialzo, ignorando la mano che mi tende Piter. Dopo tutto questo tempo pensa di venire qui e comportarsi da amico.

Mio fratello mi guarda preoccupato, appena lo fisso negli occhi capisco tutto. L'amico che mi deve proteggere, quello di cui mi ha tanto parlato è Piter. Non è possibile. Io non voglio stare con lui.

- non pensavo parlassi di lui - gli dico con sguardo duro - e chi se no?! sai che mi fido solo di lui - d'un tratto non voglio più partire, non con lui.

- no io non vado - Alex si avvicina e tenta di farmi ragionare - Piper, devi stare al sicuro e lui è l'unico che... - non lo lascio finire, mi allontano dalla sua presa sui miei polsi - no, non con lui, deve stare lontano da me - poi aggiungo " non voglio soffrire di nuovo a causa sua " ma lo dico solo alla mia testa.

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