25 - PIPER -

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Come se niente fosse mi prende entrambe le mani nelle sue e mi trascina in riva al mare - guarda come è almo il mare, e come è bello, illuminato solo dalla luna - io faccio come mi dice mentre lo sento venirmi dietro - senti il rumore leggero dell'acqua sugli scogli - per sentirlo meglio chiudo gli occhi e mi godo le leggere onde del mare che si scontrano contro gli scogli non lontani dalla riva - io ho sempre amato il mare, quando ci siamo trasferiti qui in America, ogni volta che andavamo alla casa al mare io andavo in spiaggia, guardavo il mare e lo contemplavo. Lo contemplavo sia quando era calmo sia quando era in tempesta. Come disse Lagerkvist " Anche se percorri la terra tutta intera, non imparerai mai tante cose quante ne imparerai dal mare. Non troverai mai pace se non sul mare, che da parte sua non ha mai pace. " - sorrido tenendo gli occhi socchiusi, Piter mi abbraccia da dietro e poggia il mento sula mia testa. Mi rilasso tra le sue braccia e per la prima volta provo la sensazione di essere al sicuro da quando sono partita. Il pensiero passa subito a mia madre e mio fratello che da quello che mi ha detto Piter ora vivono in una delle case al mare. Nessuno sa che abbiamo quella casa, perché è isolata su un'isoletta e non ci sono modi per arrivarci se non in elicottero. Io e Piter domani dobbiamo partire per andare là. Pensando a ciò mi vengono subito i brividi per la paura che possa capitagli qualcosa di male, ho già perso uno degli uomini che amavo di più nella mia vita e non voglio perdere anche loro - non fa freddo eppure hai i brividi, non sarà mica dato dalla nausea - ma che nausea? quella se ne è già andata. Ho una paura fottuta, questa è la verità. - A volte mi chiedo se la mia non poteva essere una normalissima famiglia - gli dico e lui mi volta per guardarmi comprensivo - anche io lo ho sempre voluto, per colpa di sta merda mia madre è morta e a mia vita ha sempre fatto schifo - mi abbraccia e io mi libero - non voglio perdere anche Alex e la mamma, non potrei sopportarlo - Piper, sono al sicuro - mi accarezza i capelli e cerca di tranquillizzarmi, ma sono un groviglio di emozioni contrastanti e non riesco a smettere di piangere - possono comunque trovare il modo di fargli del male, chi mi dice che non li cerchino? me lo dici tu? - mi stacco da lui e torno a guardare il mare, cercando di scaldarmi le braccia con le mani - se li perdo non ho più nessuno, certo avrò le mie amiche, ma loro non possono esserci sempre - volevo dirgli che avrò anche lui, ma non è detto che lui voglia esserci nonostante stia cercando di farmi felice e di farmi stare tranquilla da quando siamo arrivati. 

- Torniamo a casa - mi dice prendendomi per un braccio - ok - 

Saluto le mie amiche che sono già tutte ubriache e pronte ad andarsene con dei tipi strani. Mentre siamo in macchina Piter fa mettere all'autista la musica e io mi perdo nel suo sguardo.

- hai intenzione di continuare a guardarmi ? - mi volto subito e guardo tutte le casette sul mare che sembra stiano correndo dalla parte opposta alla mia, si voltano alle mie spalle, come a volermi dire che sto sbagliando tutto. Mi volto dall'altra parte, guardo quello che sta guardando Piter : tantissime auto, una dietro l'altra che se ne vanno, anche loro ci dicono che stiamo sbagliando tutto. Il suo sguardo di punto in bianco incontra il mio - ti è passata la nausea ? - annuisco, mi è passato tutto da quando ho pensato a mamma e Alex, da quando lui mi ha riportato qui. Continuiamo a guardarci, ci fissiamo quasi - sai - parto io - Frida Khalo disse " guardo attraverso la finestra dei tuoi occhi per vedere te " - lui sorride - adesso fai anche tu la poeta ? - il mio sguardo cambia di proposito, divento seria - stai scherzando spero. Frida Khalo era una pittrice non una poeta, ignorante - quando dico quest'ultima uso un finto tono di disgusto e lui dice all'autista di continuare a guidare, fino a che lui non gli dirà di fermarsi, dopodichè fa alzare lo sportello che ci separa. Senza pernsarci nemmeno per un secondo io gli salto addosso, letteralmente e inizio a baciarlo come non ho mai fatto - no - mi allontana subito serio e io gli tiro uno schiaffo sulla spalla umiliata -  bene allora non mi tocchi più - 

- fino a un secondo fa stavi male, adesso stai benissimo e vuoi scopare qui ? anche se è finta questa è la nostra prima notte di nozze e voglio scoparti sul mio letto non nella mia limousine - sbuffo e mi volto nuovamente verso il finestrino, sento di avere le guance rosse come non so che cosa, non pensavo mi avrebbe rifiutata, ma allora perché ha fatto chiudere il separatore?? Mi riempo la mente di troppi pensieri e domande che non lo sento muoversi e mettersi dietro di me finché non lo sento baciarmi i collo, da due o tre baci sotto l'orecchio per poi leccarmi il lobo dell'orecchio, se ne frega altamente dei miei orecchini, e ho paura che potrebbe strapparli strappando anche il mio orecchio, così li tolgo di fretta e li rimetto nella borsetta. Quando mi giro per baciarlo però lui si è già allontanato e ha detto all'autista di andare dritto a casa - non provocarmi più. Volevo farti vedere un altro posto ma fa niente, lo potrai vedere anche quando torneremo dalla luna di miele. Ora ho solo voglia di sbatterti sul letto come si deve - Dopo l'ultima frase le le parole che sarebbero dovute uscire dalla mia bocca non fatto più la loro entrata in scena. Come un attore alle prime armi pronto a esibirsi sul palco di un famoso teatro, ma che quando vede troppa gente pronta a vedere lo spettacolo si ritira nelle quinte senza fare la sua apparizione per la paura di essere giudicato. Me ne sto zitta fino a che non torniamo a casa e ripenso alle sue parole " sbatterti sul letto " vorrei sentirmi indignata per come lo ha detto e per il fatto che pensa solo a scopare e a niente altro, ma non mi sento proprio in questo modo, anzi sono felice che abbia deciso che la prima notte di nozze lo faremo nel suo letto e non sulla sua limousine, anche se mi sarei decisamente accontentata.

Appena l'auto accosta mi prende per mano e saluta di corsa l'autista ringraziandolo mentre mi trascina dentro casa, appena entriamo mi sbatte letteralmente contro la porta chiusa neanche un secondo prima, succede tutto troppo velocemente e quando mi bacia con impeto e foga non riesco a stare al passo. Io gli salto addosso e mi avvinghio a lui circondandogli il bacino con le gambe e il collo con le braccia. Sale le scale con me in braccio e arriviamo nella sua camera. La prima cosa che mi dice quando entriamo in camera è - vorrei tanto che me lo succhiassi, ma stai tranquilla non pretendo una cosa così da te - io rimango scioccata ma la curiosità prende il sopravvento sulla ragione - invece io si, tu oggi mi hai fatto provare piacere e te ne sei privato, ora voglio essere io a fare qualcosa per te - 

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