smile

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I due ragazzi erano di fronte alla porta d'ingresso di Izuku, avevano passato tutto il pomeriggio insieme ma quando il sole iniziò a tramontare dovettero rientrare ed adesso Izuku stava sull'uscio, salutando per la prima volta Touya, mentre sentiva una nota amara allargarsi nel suo cuore

I: "mi mancherai"
T: "anche tu cucciolo"

Il verdino si sporse ad abbracciarlo, posando il volto sul suo petto ed ascoltando il battito ritmico del cuore.

I: " devi proprio andare?"
T: "Izuku, shouto mi aspetta, gliel'ho promesso e poi fra poco tua madre torna a casa, non penso che sarebbe molto felice di trovare un estraneo nel letto di suo figlio"

Una leggera risata si levò da Izuku che sorrise ad immaginarsi la scena

I:" hai ragione, però un giorno te la farò conoscere, non è molto presente, ma non è cattiva, sono sicuro che ti accetterebbe a braccia aperte"
T: "sarò felicissimo di presentarmi a lei, ma per adesso è meglio che io torni a casa"

Izuku si strinse un po' di più fra le sue braccia

I: " mi dai il tuo numero, almeno così potrò scriverti...e averti sempre con me"

Touya sorrise e quando si separarono dall'abbraccio entrambi condivisero i propri contatti e con un calore confortante a livello del petto schiacciarono sul tasto salva

I: "bhe..." Mio" Ci sentiamo sta sera"
T: "ci conto "cucciolo""

I due si scambiarono un ultimo bacio, mentre a malincuore Izuku rientrava touya si avviò per le strade, in direzione di casa, per la prima volta  con un sorriso enorme in volto.

Il verdino entró e una volta chiusa la porta alle spalle si accasciò ad essa, mentre il rossore si espandeva sul suo volto.
Sì prese qualche secondo per ripensare a tutto quello che gli era successo in due giorni ed inevitabilmente il suo cuore acceleró.

Penso di amarti anch'io Touya

Izuku osservò il mazzo di rose ancora stretto nelle sue mani e si perse nell'accarezzarne i petali color oceano, i suoi pensieri andarono di nuovo ai due pozzi blu che gli avevano rubato il cuore e per la prima volta si chiese se tutto quello fosse solo un sogno...
Non lo era vero? Touya esisteva davvero...giusto? Non è stato solo un brutto scherzo della sua mente, t-touya era davvero lì?, gli aveva davvero regalato i giorni più belli della sua vita?

Con il respiro accelerato afferrò il telefono ed aprì la chat


Mio💙

Ti amo💚

Anch'io 🖤

La risposta non tardò ad arrivare, Sì lo ha fatto, non è stato solo il frutto della sua immaginazione, touya esisteva e lo aveva salvato...per davvero.

Col pollice Izuku accarezzò quelle parole

Grazie

Si alzò da terra e recuperò un vaso per porvi al suo interno le rose prima di portarlo in camera sua e posarlo sul comodino.

Così sarai sempre al mio fianco

Si sdraiò sul letto ed in poco tempo, riuscì ad addormentarsi col sorriso sul volto, la stanchezza dei due giorni si fece sentire ed era da tempo che Izuku non si concedeva un sonno tranquillo, che finalmente riuscì a trovare quando chiuse gli occhi immaginando touya al suo fianco.

Si svegliò al suono di un citofono, aprì gli occhi e notò dalla piccola sveglia che era passata mezz'ora, si alzò dal letto al rumore delle chiavi nella serratura e quando arrivò al portone, una donna bassina dagli occhi verdi ed i capelli del medesimo colore entrò in casa con due buste della spesa

I: "mamma, lascia che ti aiuti"
Inko: " grazie tesoro, appoggiale pure in cucina poi ci penso io a sistemare"

La donna lasciò le buste per terra ed abbracciò suo figlio che le era venuto in contro, che ricambiato l'abbraccio, fece come gli era stato detto

I: "com'è andata a lavoro?"
Inko: "sono molto stanca, oggi c'era parecchio materiale da compilare,  però ho una sorpresa per te, Mizuki mi ha chiamato poco fa, siamo a cena da lei oggi, così stai un po' con..."

Nell'altra stanza, Izuku si immobilizzò, gli occhi sgranati a guardare un punto indefinito della cucina, una busta gli scivolò dalle mani, mentre il suo nome, il suo volto, le sue mani, tornarono a farsi strada nella sua mente.
Un sussurro udibile solo a lui, che nascondeva dentro di sé l'urlo di chi sperava di continuare a sorridere ancora per un po'

I: "...kacchan..."

In un attimo però lo sguardo del verdino mutó, si fece serio ed il sorriso tornò sul suo volto

Non sono più solo kacchan, non ho più paura,         ci vediamo sta sera.









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