Il rumore di una porta che veniva socchiusa, gli occhi del giovane Touya iniziarono ad aprirsi e lentamente mise a fuoco la figura candida che si stava avvicinando a loro.
D'istinto strinse un po' più forte il gracile corpo di suo fratello, ma si vide costretto a mollare la presa quando la figura iniziò a parlareR: "Touya, amore, sai che se tuo padre lo scopre a dormire con te passerà dei grossi guai, é meglio che io lo riporti nella sua camera"
T: "m-mamma... S-shouto, no..."Ancora troppo stanco l'albino non riuscì ad impedire che sua madre gli portasse via il corpo di shouto, per quanto in quel momento l'unica cosa che avrebbe voluto fare era stringerlo nuovamente a lui, non era pronto per restare nuovamente solo, non era pronto a tornare a piangere, non era pronto ad affrontare nuovamente la sua mente.
Touya aveva paura, paura che quella voce che lo tromentó la sera prima potesse tornare, paura di provare di nuovo quel sentimento, paura di tornare a scomparire.
La mano ancora protesa verso quella del suo fratellino fu delicatamente afferrata da quest'ultimo che aveva aperto gli occhi, sentendosi separare dall'unica sua fonte di sicurezza.S: "t-touya... Per favore... Mamma per favore voglio stare qui"
A Rey si strinse il cuore, avrebbe davvero voluto che i suoi figli potessero essere felici, mai si sarebbe permessa di separarli se non fosse per il loro bene, conosceva la furia di suo marito e sapeva che quello era l'unico modo per proteggerli.
Perciò nonostante l'immenso dolore rimase irremovibile.R: "mi dispiace... Mi dispiace"
Furono le uniche parole che la donna riuscì a dire, prima di uscire dalla porta.
L'ultima figura che Touya vide fu suo fratello, che tentava, invano, di sporgersi, con il braccio teso verso di lui mentre tentava in tutti i modi di raggiungerlo.
Il rumore della chiusura della porta riportó alla realtà l'albino, che si tronó a sdraiare sul letto guardando il soffitto con occhi sbarrati, aveva freddo, aveva tanto freddo, tentò di coprirsi, ma nessuna coperta sarebbe servita ad affievolare il freddo gelido e pungente che in questo momento si estendeva dentro di lui.
Ripensó alla sera prima e di come, quella notte, fu la prima, dopo anni in cui riuscì a dormire tranquillo, non c'erano stati incubi, non c'erano stati attacchi di panico, quella notte non si era svegliato bagnato di sudore e con le lacrime agli occhi, ma dovette accettare la cruda verità, che quella notte non si sarebbe ripetuta, non avrebbe più visto suo fratello, non avrebbe più sentito il calore umano, non avrebbe più avuto nessuno che lo aiutasse a lottare.
Cacciò indietro le lacrime e prima di tornare a tormentarsi, decise di provare a fare altro, voleva godersi ancora un po' l'eco del suo regalo di compleanno e il ricordo del volto rilassato di suo fratello mentre dormiva al suo fianco.
Come prima cosa, afferrò il suo telefono e scaricó la canzone che shouto gli fece ascoltare la sera prima, se non poteva averlo lì con lui, almeno, avrebbe conservato il suo ricordo.
Uscì dalla camera e dopo aver fatto colazione si incamminó verso la porta d'ingresso, aveva bisogno di cambiare aria e distrarsi, quando una volta aperta la porta urtó con la spalla contro qualcuno, ma quando alzò lo sguardo, di nuovo quella sensazione iniziò a stritolargli lo stomaco, facendogli ribollire il sangue in venaT: guarda un po' chi si rivede, Grazie per essermi venuto a cercare ieri, speravo che almeno nel giorno del mio compleanno ti saresti ricordato di non essere figlio unico, ma a quanto pare mi sbagliavo, cos'è? troppo impegnato a scappare di casa? Troppo impegnato a scappare da NOSTRO padre? Ti fa talmente schifo che adesso hai iniziato ad odiare anche tutti noi? "
Il fratello lo degnó di un fugace sguardo e fece per tirare dritto, ma Touya lo afferrò per un braccio fermandolo, era furioso, davvero dopo tutto quello che avevano passato insieme lo stava ignorando? Natzu era l'unico che dopo la nascita di shouto gli aveva detto di non mollare, era stato l'unico che si era preso il tempo di chiedergli come stava, ma ormai da diversi mesi, anche a lui, sembrava non importare più nulla.
N: "Touya ti prego, non è una buona giornata non-"
T: "e quando mai lo è stata? Dove sono finite le serate passate a parlare? Dove sono finite le notti insonni ad aiutarci?"
N: NON ESISTONO PIÙ...non... Esistono... Touya... non posso più sopportarlo, non posso più farmi carico anche del tuo dolore, mi dispiace, magari durante il giorno possiamo fare una partita, ma ti prego, mi sembra di impazzire, non posso più sopportare tutto questo, sono solo rientrato per prendere qualcosa da mangiare, poi me ne andrò di nuovo, io... Devo stare il più lontano possibile da questa casa "Touya era paralizzato, in cuor suo aveva fatto di tutto per non accettare la consapevolezza che anche natzu lo stava abbandonando, che un altro pezzo importante del suo cuore si stava sgretolando, lo sapeva, ma non era pronto ad accettarlo.
Eppure la verità gli fu sbattuta crudelmente in faccia ed in quell'istante, nessun pensiero avrebbe potuto convincerlo del contrario... Nazu lo aveva abbandonato.
Ormai con gli occhi che bruciavano e le prime lacrime che uscirono da essi prepotenti, corse fuori.
Sorpassó suo fratello e iniziò a correre, la testa bassa, gli occhi che si stringevano e le labbra serrate, tentando di soffocare il dolore.
corse per diversi minuti ,non gli importava dove sarebbe finito, non gli importava del tempo che aveva iniziato a cambiare, non gli importava di nulla, voleva solo trovare un modo, per mettere fine una volta per tutte a quel dolore che lo stava soffocando.

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𝖫𝗈𝗇𝖾𝗅𝗒
FanficBasterebbe un gesto, uno solo e tutto questo finirebbe, sarebbe così semplice, un taglio, uno sparo, un bicchierino. Eppure tutti i giorni ti convinci a non farlo, Perché? Forse crediamo ancora che le cose possano migliorare, Infondo la speranza è...