Amaro a Fine Pasto

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"Allora, Jim." L'espressione dello zio è molto seria, ma nient'affatto fredda, proprio come non lo sono le sue mani guantate, che stringono e scaldano quelle del nipote. "Innanzitutto, qui non esistono i cattolici né i protestanti. E meno che mai i martiri. Non ci sono chiese, conventi né sacramenti: Donagh si guadagna da esistere come birraio e Duibhaesa lavora in una pasticceria: dovrai andare ad assaggiare le loro specialità quanto prima!" Lo avverte, con un tono di voce che già da solo mette l'acquolina. "Non è stato facile accettarlo, ma... non abbiamo trovato nessun dio da questo lato del mondo. Ma un'Irlanda libera sì; e bisogna ammettere che ha compensato. Tu, d'altro canto, di certo non sarai diverso dagli altri miei nipoti. Tutto quello  che so di te è che non hai avuto una vita facile e me ne dispiaccio. Se e quando vorrai o no condividere i tuoi racconti con noi... sarà una tua scelta."

"Grazie, zio." Mormora Jim: non sa quando, ma sa che lo farà. Il suo rispetto per zio Aodh cresce ogni momento di più.

"Anche tu hai avuto una vita difficile... e troppo breve. Avresti meritato di vederla, l'Irlanda libera che avete costruito dall'altra parte. Anche se forse è diversa da quella che immaginavate."

"Forse, per costruirla, era necessario che io venissi di qua." risponde lui alzando le spalle. "Nessuna rivoluzione si fa senza vittime. E il mondo di là appartiene ai vivi, che hanno il diritto di cercare di plasmarlo come credono e non come noi lo avremmo voluto. Anche se forse noi abbiamo almeno impresso una direzione."

Jim annuisce e un pensiero gli attraversa la mente, mentre si asciuga l'ultima lacrima.

"Avete avuto lo stesso destino, tu e Freddie. Avete dato la spinta di avvio alla rivoluzione... e poi non vi è stato concesso di vedere ciò che avevate costruito. E immagino che anche qui, zio, ci siano ancora irriducibili lealisti che si rifiutano di ammettere la sconfitta."

"Eccome se ce ne sono!" Conferma lui, scuotendo la testa. "Retrogradi e ridicoli, visto che il mondo è diverso, ormai. Sia loro che chi la pensa come Oscar e Sammthann... ma i secondi sono anche peggio: semplicemente persone prive anche solo di un briciolo di cervello. Potrei capirli nel mondo dei vivi: là i figli servono per badare ai genitori nella vecchiaia e per ereditare la loro roba. Ma qui?! Qui dove siamo tutti sterili, dove nulla si può lasciare in eredità e dove la legge consente a chiunque di adottare, nei rari casi in cui ce n'é bisogno? Pura idiozia." Sentenzia duramente, poi prosegue: "Ma non vale la pena di discuterci, Jim, né con gli uni, né con gli altri. La giornata di oggi ti serva di lezione." 

"Tutti possono adottare?!" Ripete Jim, estremamente sorpreso. "Anche i single, anche le coppie..." Non osa finire la frase e si chiede perché si sta comportando in modo così stupido: a lui non verrebbe comunque mai in mente di adottare nessuno, quindi dov'è il problema?

"Secondo la legge sì." Conferma nonno Piaras, annuendo. "L'importante è che ogni bambino abbia almeno un adulto in grado di provvedere per lui... e ovviamente le autorità controllano se è così e in caso contrario sospendono l'adozione. E' una legge vecchia di secoli, a quanto ne so... dev'esserci stato un momento, chissà quando, in cui passavano troppi pochi maschi, o troppo poche femmine, e molti bambini. Oggigiorno succede di rado, comunque: ce ne sono sempre di bambini che passano, a volte perfino prima di nascere, ma in condizioni normali spetta ai bisnonni provvedere loro finché crescono."

Jim fa un po' fatica ad assimilare la nuova informazione e soprattutto ad inserirla tra quelle precedentemente ricevute. Aggrotta la fronte, perplesso: troppe cose strane tutte insieme.

"Finché crescono? Ma mamma l'altro giorno mi ha detto che i passati non risentono dello scorrere del tempo..."

"Non ne siamo più danneggiati, Jim." Lo corregge zio Aodh. "Non invecchiamo, le forze non ci mancano, i denti nemmeno e le rughe sì." La descrizione fa ridacchiare tutti e tre, specialmente Jim e nonno Piaras: zio Aodh, ovviamente, le rughe non le ha avute mai. "Ma se il tempo ci può rendere migliori, lo fa, eccome: i bambini crescono e diventano più forti, prima di... fermarsi; gli adulti e i vecchi continuano ad imparare e a diventare sempre più saggi."

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