Burocrazia e Bugie

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In quanto alla prima domanda, l'occasione per cercare una risposta gli si presenta presto.

Mentre procede a passo d'uomo lungo Ballinacarrig Road, proprio all'incrocio prima del bivio Jim nota un'insegna al neon che annuncia un servizio piuttosto curioso. A voler essere onesti, più che lui a notarla è quella a venirgli pressoché sbattuta in faccia dalle dimensioni prepotenti e dalla luminosità accecante.

"E' un pericolo per la sicurezza stradale!" Bofonchia mentre parcheggia all'angolo.

PATRONATO, recita l'insegna sopra la porta a vetri. Più sotto, dipinti, o più probabilmente incollati sulla stessa, sono elencati i servizi disponibili.

Disbrigo Pratiche Burocratiche

Assistenza Neopassati

Disoccupazione e Ricerca Impiego

Non c'è bisogno di essere pratici del posto per capire che è proprio quello che fa al caso suo.

Un'occhiata al tabellone degli orari, riportato in parallelo sull'altro battente in caratteri leggermente più piccoli lo avvisa però che l'ufficio sta per chiudere. E il buonsenso gli dice che la burocrazia da affrontare appena passati non sarà questione di pochi minuti.

"Le conviene prendere un appuntamento, signor Hutton." Gli conferma infatti l'impiegata allo sportello. "Se deve attivare tutti i contratti di fornitura, sarà un lungo affare..."

"Abito a casa dei miei genitori." Risponde lui, un po' imbarazzato: gli sembra di essere tornato un adolescente e non solo nell'aspetto fisico. "Quinagh numero 5, proprio qui, in fondo alla strada. Le forniture dovrebbero essere a nome di mio padre, Donovan Hutton. Credo di aver bisogno solo di una connessione Internet e di un contratto di telefonia mobile."

La ragazza annuisce, informandolo che si tratterà di una procedura relativamente rapida; chiede però al suo collega di esporre il cartello CHIUSO sulla porta, affinché Jim sia l'ultimo cliente della giornata.

"Verifica comunque che tutte le forniture siano allacciate, Shirley:" Le raccomanda lui mentre abbassa la saracinesca a metà. "giusto per sicurezza."

"Lo sono... ma è sicuro, signore, di avermi dato l'indirizzo corretto?" Chiede l'impiegata, aggrottando la fronte mentre scorre quello che sembra un database, almeno da quanto Jim può vedere di sguincio. "Casa e servizi sono tutti a nome di Frederick Mercury... cos'è, uno scherzo? Ma non può essere..." Si risponde da sola, senza soluzione di continuità, "si capirebbe, se qualcuno avesse manomesso il sistema..."

Jim sente il sudore freddo imperlargli la nuca e cominciare presto a scendere giù lungo il collo. Come ha potuto essere così stupido da non pensarci prima?! La casa è intestata a Freddie... e sulla sua carta d'identità c'è scritto che lui è stato sposato con Freddie!

No, ricorda con sollievo un attimo dopo. C'è scritto solo che eri vedovo nel momento in cui sei passato, ma non di chi. E' salvo, forse, se non sarà necessario fornire altri dettagli anagrafici.

Agli impiegati deve dare una spiegazione, però, se non vuole che lo accusino di qualche truffa. Con il cuore che gli batte all'impazzata e domandandosi per l'ennesima volta come ciò sia possibile, cerca di alzare gli occhi verso di loro, ma gli sembra che quegli sguardi possano ustionarlo. Così li tiene fissi sul bancone, mentre balbetta con un filo di voce la prima frottola plausibile che gli viene in mente:

"Non è uno scherzo... sono stato un suo dipendente. Da vivo, intendo. E lui mi comprò la casa perché avrei... insomma... perso il posto per... cause di forza maggiore... e non avevo messo da parte abbastanza."

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