L'aveva saputo fare, anche se lentamente e con un po' di difficoltà. E forse Freddie avrebbe dovuto perdonare il suo cervello se, una volta messosi in moto con così tanta fatica, aveva finito per correre troppo avanti e nella direzione sbagliata.
"Avevo intuito bene, allora: lei è sposato con un uomo. Non c'è voluto un grande arrovellarsi di neuroni, con quell'abbigliamento... Ai miei tempi non si poteva fare, finché si stava di là, ma magari adesso la legge è diversa, non saprei... Non credo, però. Ne passano ancora tanti, di quelli come voi, e giovani: ne deduco che non solo la pena di morte non è stata abolita, ma che siete anche diventati meno discreti — o più stupidi."
A quella era stata difficile trattenersi dal reagire. La razionalità può impedirti di sferrare un pugno, o di urlare un insulto, ma può fare poco quando il colore e il calore se ne vanno dal viso, il corpo tutto comincia a tremare oltre ogni possibilità di controllo dei propri impulsi elettrici e il ricordo della sofferenza indicibile che solo da poche settimane ci si è lasciata alle spalle rischia di ripresentarsi amplificato innumerevoli volte.
E Freddie non sa come fare per evitare l'onda.
Può solo decidere se, quando si abbatte su di lui, lo troverà rannicchiato nel vano tentativo di proteggersi o a testa alta a sopportarla con dignità.
Quella volta non sapeva cosa aspettarsi e non ha registrato l'anormalità della reazione, o per meglio dire, della sua estrema insufficienza.
Aveva avuto un impatto più effettivo Lord Easton, che aveva sbattuto bruscamente sulla scrivania entrambe le mani, facendolo trasalire.
"A maggior ragione, allora!" Aveva urlato e aveva continuato allo stesso volume, del tutto indifferente alla privacy del prossimo. "Un rockettaro, una star che si esibisce davanti a platee di migliaia di persone deliranti e un invertito. Tre definizioni incompatibili con quella di marito fedele."
A Freddie rombava il sangue nelle orecchie. Forse impiegati e dattilografe erano abituati alle scenate del loro principale e avevano imparato a non reagire; ma non poteva, non riusciva ad accettare che chiunque fosse dietro l'alto e pesante portone di quercia modanata potesse ascoltare senza alcuna fatica i fatti suoi squadernati a tutta la strada.
"CEO di un colosso dell'industria musicale è una definizione compatibile con quella di marito fedele?" Aveva ribattuto a voce più bassa, ma grondante sarcasmo, disprezzo, disgusto. Era pronto a farlo davvero: a girare i tacchi e sbatterlo con tutta la forza che ha, quel portone, per non varcarlo mai più finché fosse esistito.
Valeva la pena, però, di godersi prima quello spettacolo. All'anagrafe gli avevano detto che i passati riconoscono se qualcuno sta mentendo, ma purtroppo sono rare le occasioni per testare quest'abilità.
Easton però sembra abbastanza stupido da offrirgliene una.
Non aveva risposto subito.
Per la prima volta dall'inizio di quel colloquio tenuto a incontri e incroci, era rimasto in silenzio, a guardarlo di sottecchi, sempre con lo stesso sorrisetto irritante. Alla fine, aveva esalato un lungo sospiro, dal naso, per non modificare l'espressione della bocca.
"Se ne accorgerebbe, se mentissi. Quindi le dirò sinceramente che... nella mia posizione... le occasioni capitano in abbondanza e sarei davvero stupido se non le cogliessi." Mentre parlava, aveva rivolto un cenno del capo alla porta, oltre la quale Freddie ricordava benissimo di aver visto una fila nutrita di dipendenti donne, alcune addirittura non ancora mature, anche se all'epoca non sapeva definirle così. Quando quel colloquio si sarebbe concluso, in attesa del prossimo questuante... Freddie aveva dovuto bloccare il pensiero prima che lo costringesse a vomitare lì, sulla scrivania.
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Round The Corner
FanfictionCapodanno 2010. Dopo 18 anni, Jim è sicuro di ritrovare Freddie, ma l'aldilà si rivela parecchio diverso da come gliel'avevano descritto in seminario da ragazzo. Grafica del frontespizio by @AnnaChierici9