Lord Easton

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Freddie dovrebbe far riposare le corde vocali, ma non è facile quando è a mollo nella vasca: l'acqua calda e vaporosa di schiuma lo invoglia irresistibilmente a canticchiare da quando era bambino. Non a voce piena: gli basta mormorare qualche canzone non sua, di solito qualche pezzo romantico degli anni Trenta tratto da uno dei primi film con il sonoro, o una canzone che qualche star dei tempi del grammofono ha pubblicato recentemente e che le radio passano senza soluzione di continuità.

Stasera, Love Is the Key lascia il posto a Diamonds Are a Girl's Best Friend e quella sfuma in Candle in the Wind senza quasi che Freddie se ne avveda, la melodia e le parole successive chiamate da quelle precedenti.

Ecco, questo è un duetto che vuole assolutamente registrare, un giorno, quando arriverà Sharon, un artista affermato in quegli anni, quando lui era ancora solo un debuttante di belle speranze, e poi un amico di quelli che non vedi l'ora di ritrovare, anche se il pensiero fa dolere un po' le ossa. Non hanno mai duettato ed è un altro dei rimpianti che Freddie si porta dentro; uno dei più irrilevanti e a cui sarà facile porre rimedio, appena la natura ne darà la possibilità.

Faranno questa canzone, ne è certo: perché sembra scritta da Melina, per Melina. È lui la candela nel vento, che ha fatto in tempo ad essere eternato, o forse ad eternarsi nella leggenda, prima di spegnersi. È lui che è stato costretto a cambiare il proprio nome, per potersi identificare in uno che rispecchiasse la sua essenza e i suoi obiettivi. È lui che tra gli ultimi ricordi prima di passare conserva l'assedio dei giornalisti che impediva perfino di aprire le finestre. È lui la candela nel vento, che, a dispetto di quello che dicono i detrattori di professione, non può ardere da sola. La EMI ha creato la superstar e in tanti, quasi tutti, hanno visto solo la macchina da sesso...

In quanti hanno visto più di Freddie Mercury?

Pieno di disgusto e disprezzo, sfrega la pelle con forza; vorrebbe strapparsela di dosso, toglierla e buttarla via come si fa con un vestito macchiato da qualcosa di indelebile anche per la lavanderia. Ma non può, non più. È stato così stupido da sprecare anche l'occasione offerta dal passaggio, l'unica e la migliore in tutta l'esistenza per ricominciare davvero da capo.

Riflettendoci, ha avuto ripercussioni negative anche sul piano artistico. Dopo il passaggio, per anni non è stato in grado di scrivere canzoni d'amore. Semplicemente non gli venivano. Ha scritto di tutto, su tutto: canzoni per gli amici, passati e no, riflessioni sulla carriera e sul successo, musica per parlare di musica; ha descritto i mondi oltre la barriera e quelli immaginati dagli sceneggiatori del cinema; ha raccontato il rancore e il perdono e si è sfogato con il pianoforte riguardo il rapporto con suo padre e con il resto della sua famiglia, prendendosi anche qualche piacevole rivincita.

Ma scrivere di uomini, mai. Anche perché, obiettivamente, gli sarebbe stato difficile, visto che per anni non ne ha frequentati, conservandosi per suo marito, aspettando, aspettando...

La stampa ha notato il cambiamento: "la svolta artistica al volgere del secolo", l'hanno chiamata. Nemmeno a mettere originalità nei titoli si insegna, nelle scuole di giornalismo. Per fortuna, tantomeno a capire cosa c'è sotto una notizia da strillare.

La cosiddetta svolta del secolo è stata semplicemente un drastico cambiamento negli argomenti. A partire all'incirca dal 2000, non ha più scritto canzoni romantiche, ricordi di quegli anni passati troppo in fretta, ma densi di sostegno reciproco e di passione bruciante, priva di imbarazzo e piena di pudore, come il sentimento che la alimentava.

Non ce l'ha più fatta: i ricordi sono vividi, intatti, ma sempre più lontani e sempre più disperati.

Non ti vuole vedere. Ti vuole fuori dalla sua esistenza, per sempre. E ne ha ben donde.

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