Capitolo 31

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Il ringhio di un Dolente riecheggia nell'aria come un filo sospeso da una fune che si sta per spezzare.

"Dobbiamo sbrigarci"- dico quando un tentacolo molliccio e peloso compare nella mia visuale.

Thomas comincia a dare le direttive per calmare i radurai e cercare di andare verso la tana dei Dolenti, ormai molto vicina.

Io, che sono alla fine del gruppo, noto che i tentacoli si fanno sempre più vicini.

Quei viscidi degli scienziati ci voglio proprio morti eh!- penso mentre ricomincio a correre guardandomi intorno mentre il gruppo di radurai si fa sempre più lontano.

Un gas verde si impossessa delle mie narici, inizio a tossire ripetutamente, con gli occhi socchiusi e la gola in fiamme.

Cerco di correre verso quei radurai che cercano soltanto di tornare a casa vivi e vegeti, sani e magari anche senza malattie.

Le mie gambe cominciano a muoversi,a piccoli passi.

Gli occhi che pizzicano non mi permettono di vedere da che parte sono andati i ragazzi ma le mie orecchie mi portano a sentire le loro voci.

Dopo un pò quella strana nebbia verde, che mi ha paralizzato un'attimo per la paura,scompare.

Riprendo possesso del mio corpo mentre controllo che nessuno sia rimasto intrappolato come me.

Poi mi giro ed lì,che mi guarda con occhi sgranati e insanguinati mentre con un tentacolo tenta di prendermi e mangiarmi.

Per un secondo sono tornata alla sezione 7, con Ben che voleva uccidermi ma poi l'ho ammazzato io, con quel dolente, che era molto più piccolo di questo, che voleva togliermi la vita ma poi l'ho tolto di mezzo.

Con un braccio-tentacolo cerca di afferrarmi per la vita, mi scanso in tempo, il suo colpo va a vuoto.

Con un movimento rapido, e un sega elettrica , cerca di tagliarmi la testa,per fortuna, e per la mia incolumità,riesco a scansare il colpo.

Poi sento un urlo.

Un urlo di un ragazzo.

Il suo urlo.

"Non toccare la mia ragazza lurido bastardo!"- grida Minho con una lancia in mano,alla fine della lancia troviamo una punta molto affilata...sembra fatta di ferro.

Con un rapido movimento Minho,il mio ragazzo, conficca quella lancia nell'occhio del Dolente,accecandolo completamente.

Il Dolente, aggressivo e pericoloso, tenta di prenderci con quei caspio di tentacoli che si trova al posto delle mani.

Inizia a ruggire,urlare ed agonizzare mentre cerca di prenderci ed ucciderci.

"Andiamo via"- sbotta Minho quando il Dolente si accascia a terra in preda ad un dolore lancinante che può solo guarire la morte.

Mi prende per mano e per un attimo,un solo attimo, tutto intorno a noi si fa annebbiato....ci siamo solo io e lui con le mani intrecciate che cerchiamo di salvarci la vita l'un l'altra.

Mi mordo le labbra quando la mia mente comincia a pensare alla notte che abbiamo passato,quanto vorrei che fosse ancora così.

I nostri corpi intrecciati ed in preda all'estasi,la stanza riempita dai nostri gemiti ed i vestiti che ci guardano sparpagliati a terra, in attesa di essere indossati.

Riprendo a correre in maniera più serena e tranquilla.

La mano di Minho stringe talmente tanto la mia che quasi non passa più la circolazione,ma mi va bene così.

Il suo braccio, possente e muscoloso pompa sangue e adrenalina nelle vene che sembra potrebbero esplodere da un momento all'altro.

Il suo fiato,di solito dolce e delicato, adesso è affannato e prepotente mentre cerca di prendere più aria possibile.

Le sue gambe,forti e muscolose, si muovono con rapidità nel cemento e nella terra piena di erba del labirinto,adesso, sotto i nostri piedi.

Le mie gambe si muovono senza che io le comandi,fanno tutto da sole,tanto che mi ritrovo io a trascinare Minho verso il gruppo di radurai che adesso vedo molto più vicini.

L'adrenalina scorre nelle mie vene come una droga di cui non posso più farne a meno.

Thomas grida qualcosa in lontananza che stento a sentire per colpa del mio respiro affannato e rumoroso che riecheggia nell'aria insieme a quello di Minho,il mio uomo.

Raggiungiamo in fretta il gruppo che si è fermato proprio davanti alla tana dei Dolenti.

Ora, è il mio turno, sembra dirmi Thomas con gli occhi quando lo raggiungo di fianco.

Thomas è stremato e stanco,lo posso capire ma non lo mai visto così, gli occhi sono completamente iniettati di sangue,proprio come i miei,il che vuol dire che gli è arrivata quella strana nebbia verde che mi ha paralizzato i sensi, il suo petto fa su e giù mentre i suoi polmoni cercano di prendere un pò d'aria per calmare i battiti troppo accelerati.

"Non possiamo fermarci"- urlo ai radurai difronte a me mentre cerco di alzare la voce il più possibile ma i miei polmoni non lo permettono.

"Adesso, dobbiamo buttarci qua dentro come vi ho detto stamattina.
Dobbiamo essere forti e coraggiosi,come lo siamo,come lo siete, stati fin'ora.
Con l'adrenalina nel corpo che vi fa tremare tutto e vi permette di avere più coraggio.
Ma bando alle ciance, dobbiamo buttarci da qui"- dico io mentre indico con un dito la tana dei Dolenti, sicuramente piena di Dolenti.

Thomas è il primo a buttarsi dentro una morte sicura e dolorosa, eppure non sembra essersi fatto male.

A ruota lo seguono tutti i radurai,tutti i suoi amici,che sono stati con lui letteralmente dentro all'inferno.

Per ultima,mi butto io.

Velocista || Minho Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora