Capitolo 11

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Le imponenti mura del labirinto, che prima erano davanti ai miei occhi, ora sono intorno al mio corpo.

Sono circondata da alte mura, più grandi di 12 metri,come minimo.

Thomas e Minho iniziano subito ad avviarsi verso destra con molta facilità e semplicità,io dietro di loro,li seguo già con affanno.

Ok,forse non ho calcolato molto bene il fatto che bisognasse correre per tutti i giorni e che bisognasse avere dei muscoli come quelli che hanno tutti i velocisti qua dentro.

Cerco di stare al loro passo mentre Minho e Thomas guardando dritto davanti a sé cercando di non perdere la concentrazione.

"Allora Fagio.
Le regole basilari sono queste:
Ogni volta che ci fermiamo,dobbiamo strappare un pezzo di edera o lasciare delle briciole del pane di Frypan.
Hai un taccuino nella tasca destra del gilet usalo per segnare tutti i passaggi necessari.
Cerca di stare al nostro passo oppure ti lasceremo indietro.- esordisce Minho dandomi delle direttive quando ci fermiamo ,annuisco freneticamente capendo e scrivendo tutto quello che mi ha detto per non dimenticare niente-
Senza alcun rancore"-dice questa frase in un sussurro cercando di non farmi sentire nulla.

Thomas sembra non aver capito niente,come al solito, mentre prende la bottiglia d'acqua e ne beve un sorso.

Io,invece, rimango con gli occhi pieni e le mani vuote, un vecchio proverbio tradotto dal siciliano all'italiano che diceva sempre mia madre.

Siciliano,allora vengo dalla Sicilia!

Lascio questo pensiero della mia provenienza nel dimenticatoio del mio cervello e ripenso alla frase detta da Minho.

Senza alcun rancore.

Cerco di comportarmi c'è se non avessi sentito niente o addirittura come se non mi importasse di quello che pensa Minho.

"Hai qualche problema?"- esordisce Thomas all'improvviso contro Minho con tono autoritario e infastidito

"Assolutamente no.
Almeno non con te, amico"-gli risponde Minho di rimando

Oh Caspio!

La tensione tra i due è palpabile e si potrebbe tagliare con un coltello.

I due radurai,migliori amici sin da quando Thomas è entrato nel labirinto ,almeno così mi hanno raccontato, si guardano negli occhi con fare arrabbiato.

L'espressione sui loro visi, di solito sempre sorridenti e allegri , adesso sono infastiditi e tesi.

I pugni chiusi, la fronte corrucciata, le loro vene sul collo che pompano all'impazzata e gli occhi ridotti in una fessura mi fanno capire che le cose si stanno mettendo male,anzi malissimo.

"Ragazzi,ragazzi.
Non mi sembra il momento"- intervengo io mettendomi fra i due, cercando di mettere una certa distanza.

Thomas mi prende per un braccio e mi spinge verso di lui, facendomi sbattere contro il suo petto devo sento subito gli addominali.

Proprio come fece Minho la prima volta che ci siamo incontrati il primo giorno in cui sono arrivata nella radura - penso ricordando quando il suo petto e i suoi occhi erano incollati al mio seno ed ai miei occhi da cerbiatto.

Mi secca la gola al ricordo di quel pensiero.

"Stai bene?"- mi domanda Thomas mettendomi una ciocca dietro l'orecchio

Mi riprendo da quell'attimo di totale confusione e mi stacco dal piccolo abbraccio dolce che mi ha dato, inconsapevolmente, Thomas.

"Ma che vi prende?"- urlo in preda all'esaurimento più totale quando sono abbastanza lontana sia da Thomas che da Minho

"A me niente!
Che prende a lui,volevi dire! "- mi risponde Thomas urlando di rimando verso la mia direzione ed indicando con un braccio l'amico che mi guarda con occhi sgranati ma con espressione schifata.

Gli faccio schifo,ed ha ragione!

"So chi sei, Giorgia"- dice Minho guardandomi con espressione ed occhi vuoti

"E chi sono?"- gli domando io pur sapendo la risposta

"Volete dirmi qualcosa?"- domanda Thomas alzando le braccia verso il cielo per attirare la nostra attenzione

"Bhe,sarai contento di sapere che la ragazza di cui ti sei innamorato perso, lavora per loro"- dice Minho informando Thomas di tutto guardandomi da capo a piedi con aria schifata e disgustata.

"È vero?"- domanda Thomas con espressione basita , verso la mia direzione

Ok,non so se essere scioccata di sapere che Thomas è innamorato di me,cosa che già sapevo ma sentirlo dire ha comunque il suo effetto, o di aver sentito ufficialmente Minho quello che pensa di me.

"No"- esordisco io cercando di essere il più convincente possibile ma la voce e le gambe che temano non sono di grande aiuto in questo momento

"Ma a chi vuoi prendere in giro!" - sbotta Minho passandosi una mano fra i capelli rendendosi estremamente sexy.

"A nessuno!
Io non sono chi pensi tu!
Io non so chi ero prima di entrare qui dentro e non so neanche perché ci sono finita!
Non sono una spia e soprattutto non lavoro per loro.
Io sono solo Giorgia.
Una ragazza che è stata catapultata nella radura,come tutti voi, e che desidererebbe uscire da qui quanto lo volete voi.
Ho una famiglia là fuori,almeno credo.
E magari ho anche una sorella o un fratello,un cane o un gatto o addirittura un criceto!
Magari ho degli amici che si stanno domandando dove io sia.
Una migliore amico ed un migliore amico che mi vogliono bene per quello che sono!
Magari ho un ragazzo!
Che so magari uno alto,con capelli mori,fisico da paura e sarcastico!
Ma non lo so.
No so chi sono.
Né da dove vengo.
Ma soprattutto non lavoro per loro!"- sbotto in preda ad un scatto d'ira che ha lasciato tutti impietriti quanto me

Non intendo restare un solo secondo con loro quindi faccio dietro front.

Corro,corro,corro e corro in preda ad un esaurimento ed in preda ad un rabbia che monta sempre di più.

Le loro voci che richiamano il mio nome ed i loro passi che cercano di raggiungermi mi fanno solo aumentare di velocità.

Appena capisco di essere abbastanza lontano da loro e di averli in qualche modo seminati, mi accascio al suolo ricoperto di terra ed erba.

Lacrime di puro dolore e consapevolezza mi solcano il viso privo di acne.

Ho rovinato tutto.

Ho rovinato un'amicizia bellissima.

Ho rovinato le loro vite.

Ho rovinato tutto quello che stavo costruendo con Minho e tutto quello che è successo nella radura.

Ma soprattutto ho rovinato la fiducia tra questi due magnifici ragazzi.

E per cosa poi?

Per me,per me stessa, che infondo non sono niente.

Non valgo niente e soprattutto non mi meritano.

Questi due ragazzi non mi meritano ed io non merito loro.

Emetto un grido,un urlo agghiacciante come una Banshee.

Un altro vecchio ricordo della mia serie TV preferita,mi sembra che si chiami Teen Wolf,ma lasciamo perdere.

Velocista || Minho Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora