Capitolo 17

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Ok,sono pronta- penso quando mettiamo piede dentro il labirinto.

Iniziamo a correre senza degnarci di uno sguardo mentre le nostre gambe seguono la stessa direzione svoltando ogni volta che c'è ne bisogno.

Destra.

Sinistra.

Dritto.

Di nuovo destra.

Dritto.

Angolo.

Mi ripeto in mente queste parole mentre Minho va tagliando dei pezzi di edera per segnare dove siamo passati e dove no.

Destra.

Sinistra.

Dritto.

Tana dei Dolenti.

"Amore, sappi che passerò tutto il resto della mia vita ad amarti e tu farai lo stesso quando ti ricorderai di questa conversazione anche se mi odierai per aver lasciato a queste brutte persone e di farti questo"- mi dice la mamma con occhi gonfi e rossi di lacrime mentre mi accarezza i capelli con fare dolce e soave.

"Mamma che succede?"- le dico mentre comincio a sentire la testa pesante e la spossatezza fare breccia dentro il corpo.

"Io sono una scienziata, lavoro per la scienza,vivo per lei.
Ma sappi che tu sei la cosa più bella che mi potesse capitare.
Tu e tuo fratello siete la mia vita"- continua a dire mia madre facendo finta di non ascoltare le mie parole

"Lo so mamma, anche tu e Newt siete tutta la mia vita.
Non vi lascerò mai."- dice la me di qualche giorno fa mentre comincio a sentire tutto ovattato

"Ricorda, l'uscita è una tana, è pericolosa ma per entrarci ci vuole un codice" - continua a dire mia madre cambiando espressione facendo un'espressione più cupa e paurosa che emette spavento

"Mamma,non mi sento tanto bene"-dico quando non sento neanche le gambe perché esse iniziano a tremare

"Shh,bambina mia.
La mamma ti vuole bene." - continua a dire mentre mi culla tra le sue dolci e magre braccia, forse fin troppo magre per la sua età

"Incontrerò mio fratello?"- dico quando sto per chiudere gli occhi per l'improvvisa stanchezza che mi obbliga a chiudere gli occhi

"Si,ma non ti ricorderai di nessuno" - riesco a sentire prima di cadere in un sonno profondo che segnerà per sempre la mia vita

Mi risveglio da quello stato di trance.

Ho il respiro irregolare ed affannato mentre i miei occhi si posano ovunque non riuscendo a distinguere niente.

Copiose lacrime rigano il mio volto stremato in questa giornata particolarmente nuvolosa.

Due voci maschili mi chiamano urlando il mio nome e scuotendo vigorosamente il mio esile corpo sotto le loro mani grandi e forti ma io non le ascolto mentre mi implorano di riprendimi e di concentrarmi ad ascoltare le loro voci del quale riesco a distinguere solo qualche parola chiave che mi permette di mettere insieme un discorso sensato.

Ripercorro con la mia mente quello che ho potuto vedere degli attimi di prima cercando di non dimenticare alcuni particolare fondamentali.

Tana dei dolenti,quello che ho potuto capire è che in qualche modo questa tana serve per uscire da qui dentro,proprio come mi ha detto mia madre pochi istanti prima di entrare in un sonno profondo che mi ha portato a non ricordare più nulla,solo che abbiamo bisogno di un codice.

Newt.

È mio fratello.

Non ci posso credere.

Ho ritrovato mio fratello nella radura dopo due anni solo che non mi ricordo i momenti passati insieme,tutto quello che abbiamo passato nella nostra infanzia

"Giorgia!
Giorgia!"- mi richiama una voce mentre mi scuote le spalle con tono preoccupato ma rancoroso

Finalmente riesco ad aprire gli occhi ed a vedere chi ho davanti.

"Newt.
Newt.
Tana.
T-tana d-ei d-dolenti.
I-io..devo andare d-da Newt"- comincio a biascicare parole senza senso mentre mi alzo da terra e mi sistemo i pantaloni levando i piccoli granelli di terra che si sono attaccati ad esso.

"Hey Hey,calmati"- mi dice Thomas che sembra più spaesato di me mentre le sue manu vanno alle mie spalle per far si che lo guardi in faccia e per non farmi scappare

"Io devo andare"- continuo a dire cercando di togliermi dalla stretta possente e forte di Thomas

"Dove devi andare?"- mi chiede Minho che sembra essere il più scocciato di tutti mentre si poggia alla parete e si mette a braccia conserte.

Subito il mio sguardo caso sui suoi magnifici bicipiti e sulle vene che sguinzagliano fuori come se lo spazio fosse troppo poco per pompare il sangue.

Poi il mio occhio corre la sua bellissima mascella,non molto definita ma comunque d'effetto,il suo sopracciglio è alzato che gli fa creare una rughetta molto carina sulla fronte.

Con un gesto della mano accompagnato dal braccio, si porta le sue dita delicate e affusolate e con una mossa veloce si porta indietro i capelli,un gesto tanto scontato ma sexy a livelli intergalattici.

"Giorgia?"- mi dice con sguardo e vice interrogativa il velocista davanti a me che adesso si è avvicino pericolosamente al mio viso.

Deglutisco silenziosamente quando capisco che ho fissato Minho per lunghi attimo di tempo mentre mi si secca la gola quando capisco cosa e chi ho perso.

"Perché devi andare da Newt?"- mi domanda Thomas prendendomi una ciocca per rimetterla a posto

"Cos'è ti vuoi fare anche lui adesso?"- esordisce Minho con un tono acido e freddo mentre la sua espressione si fa più dure ed indifferente mentre mi guardo con il suo sguardo di ghiaccio

"Cosa?
No"- sussurro convita ma ancora scioccata per quello che ho visto prima.

Il mio cuore si spezza quando Minho, l'amore della mia vita, pronuncia queste parole...ma credo che dovrei farci l'abitudine.

"Non ti vedo convinta"- dice Thomas allontanandosi da me per guardami meglio,proprio come il lupo della favola di cappuccetto rosso.

"Già Thomas.
Ormai devi farci l'abitudine.
Magari con Newt non si fermerà ad un semplice bacio come ha fatto con te,magari se lo porterà a letto per poi domani fare finta di nulla ed affrontare la giornata con disinvoltura e convinzione per poi passare per la vittima"- continua Minho con tono aspro e prendo di risentimento.

Ecco, è proprio di questo che avevo paura.

"Mi stai dando della prostituta?"- urlo in preda al nervosismo più totale.

Oggi non è giornata, né per me né per tutti.

"Oh no,non oserei mai"- continua lui con il suo solito sarcasmo sempre fuori luogo

"Cosa vuoi da me?"- dico frustrata mentre sento le guance bagnarsi

"Tu cosa vuoi da me?"- mi risponde con tono provocatorio mentre si avvicina a me con una camminata da cattivi ragazzo.

Sta giocando sporco.

Bene allora giocheremo entrambi sporco, ma adesso non ho tempo.

Devo correre da Newt,da mio fratello Newt.

Ho bisogno di abbracciarlo e di dirgli che veniamo dalla stessa madre e dallo stesso padre.

Stava andando tutti bene ma come sempre le cose belle,o le persone belle, durano poco,ed io ho rovinato tutto e credo che non mi perdoneranno mai.

"Newt è mio fratello"- dico guardando a terra e arrendendomi alla corsa verso la radura.

Velocista || Minho Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora