Un tuono spaccò il mondo e per qualche istante non si sentì nient'altro se non le foglie degli alberi che si piegavano sotto la pioggia e i rami che sfregavano e danzavano tra di loro, giocando e rincorrendosi.
Tremava, ma non di freddo.
Era la paura che correva sulla sua pelle facendolo fremere e soffocare.
Una pelle madida di gelido sudore e di sporco fango.
Eppure a Lucius non importò.
Lo afferrò lo stesso permettendo a quella stessa sporcizia di rovinare la sua camicia sempre ben stirata e pulita.
Lo afferrò, non interessandosi del sangue che stava ora avvolgendo le sue dita curate e aristocratiche.
Lo afferrò e lo trascinò in piedi, tenendolo fermamente contro il suo petto asciutto e muscoloso.
Snape ascoltò il suo respiro feroce e furioso e il suo battito che rombava come la folgore del temporale dentro la sua carne.
In silenzio, stringendosi tremante al più grande lasciò che anche il suo cuore si calmasse e che le lacrime cominciassero a scendere.
Nessuno le avrebbe viste.
La pioggia batteva troppo forte, quasi come se desiderasse cancellarli dal cosmo.
Per qualche secondo singhiozzò a vuoto incapace di respirare, incapace di pensare.
Sangue fresco scivolò lungo la sua gola bruciando la carne.
Le mani di Lucius lo afferrarono meglio e si serrarono facendogli quasi male e possedendo con quel semplice tocco la sua carne ferita.
Il suo corpo alto e bollente torreggiava su tutti loro, torreggiava anche su di lui svelando tutta la sua potenza.
Eppure..
Eppure le dita che tanto lo stavano stringendo tremavano e pulsavano di paura.
Severus sollevò lo sguardo e i suoi occhi, scuri come ematite incontrarono i suoi gelidi e crudeli come la spuma del mare.
Un nuovo brivido secco e perverso corse lungo la sua spina dorsale.
"Severus ha rischiato di morire" sussurrò quella voce.
Quella maledetta voce.
Solitamente calma e tranquilla e piacevole da ascoltare, eppure in quel momento tagliente e cruda.
Una sfumatura grezza e macabra tra le sue parole, come presagio di sventure.
"Io-" ma le parole del Grifondoro vennero troncate dalla violenza.
Il suo volto scattò all'improvviso di lato con uno schianto.
Il pugno del giovane rimase immobile nell'aria per parecchi secondi.
Poi il suo braccio crollò al fianco e le nocche si infiammarono.
Severus lo guardò sgomento.
"Mi.. mi hai colpito!" mormorò sbigottito l'altro sollevando la mano per sfiorarsi il lembo di pelle profanato.
I capelli neri e lucidi si mossero scomposti e disordinati alla folata di vento.
Angoscia e stupore si riflessero con violenti guizzi sulla pelle lievemente abbronzata del giovane Sirius Black.
"Per colpa tua" sibilò furioso e si erse davanti a Lucius e a Severus come uno scudo.
Per qualche istante i loro visi vennero illuminati da un lampo.

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Cuore di Vetro
Fiksi PenggemarEra sempre vissuto nel silenzio infernale delle sue colpe. Perché era stata proprio la morte a generarlo e per anni non aveva conosciuto altro se non rovine e devastazioni. Dal vuoto dell'oscurità non poteva nascere altro se non la notte. Così, si e...