1

2.2K 72 66
                                    

La presa sulla sua gola si fece più forte e rigida.

Il fiato scivolò fuori dalle sue labbra con un sibilo di terrore e rabbia.

Una dolce miscela di sentimenti che arse nei suoi polmoni già in fiamme.

Il fuoco divampò come un incendio e per parecchi secondi l'intero petto arse come fosse stato sfiorato dal magma incandescente.

Scariche elettriche si districarono nella sua carne, fluendo nelle vene con spasmi violenti.

Poche parole stramazzarono dalle sue labbra ormai aride "L..asc-sciami anda-"

Il suono della sua debolezza e fragilità suscitò una breve, squillante risatina.

Una risata dal sapore amaro.

Hermione avrebbe voluto risponderle con altrettanta cattiveria o sputarle addosso o colpirla, ma non ci riuscì.

La sua bacchetta scivolò dalle sue dita ormai fredde e stanche e pulsanti di dolore e cadde sul pavimento di pietra.

Rotolò di qualche passo distante da loro.

Rotolò verso quella battaglia di sangue e di ossa che si stava consumando proprio alle spalle della Mangiamorte.

Riusciva a vederli, attraverso i suoi occhi color miele.

Riusciva a vedere i corpi dei Mangiamorte e quelli dell'Ordine che si dibattevano , si rincorrevano e si divoravano tra di loro e i lampi fumosi ed i sibili acuti che fendevano l'aria.

Fumi bianchi e neri lottavano sospesi nel vuoto e in quella lotta eterna, Hermione riuscì perfino a vedere una innaturale armonia.

Hermione Granger, nel corso della sua breve, ma vivace vita, si era ritrovata in diverse situazioni pericolose, se non addirittura letali.

Oramai si era completamente abituata anche alle imprese più folli e stupide dei suoi amici.

Eppure, non si era mai trovata in una battaglia vera.

Certo aveva partecipato spesso ai duelli proposti da Gilderoy Lockhart, così come si era impegnata molto nelle lezioni dell'esercito di Silente proposte da Harry.

Eppure quegli stupidi incontri erano decisamente diversi da quello che stava vedendo ora.

sì, diversi.. e ridicoli.

Gli incantesimi si susseguivano ad una velocità folle e le urla echeggiavano nella stanza buia, spezzandosi contro i muri così come la profezia si era frantumata tra le dita di Lucius Malfoy.

E mentre Hermione si concentrava su quello, la presa sulla sua gola diveniva sempre più feroce ed affondava nella sua carne.

Lo sguardo si oscurò e dibattendosi un'ultima volta, Hermione chiuse gli occhi.

Spalancò la bocca in cerca di aria e mentre le orecchie esplodevano in sordi fischi, lei si ritrovò a boccheggiare nell'acqua.

Il respiro le mancò definitivamente.

Le sue membra divennero lente e deboli e alla fine anche tutti i suoni cessarono.

Non sentiva più nulla.

Né ringhi, né schiamazzi, né tonfi.

Perché stava morendo.

L'Oscurità l'avvolgeva e l'affogava, trascinandola in un buio cupo e denso come l'Erebo.

Ma fu questioni di pochi secondi.

La presa diminuì con uno strappo ed Hermione crollò al suolo ansimante.

Cuore di VetroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora