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Lei urlò contro il suo petto, soffocando nella stoffa intessuta di caligine, ogni più piccola e violenta emozione.

Si dimenò in preda ad una cieca follia che divorava istante per istante ogni fibra del suo essere.

La febbre divampava ed ardeva nella sua anima riducendo la sua mente in carbone.

Il suo cuore batteva ferocemente.

Un galoppo ferito e devastato.

Ondate di magia caotica si infransero con tale violenza che i vetri alle finestre esplosero in frammenti e crollarono al suolo in una pioggia brillante.

Un sibilo di dolore e rabbia scivolò dalle sue labbra quando lei lo colpì al volto.

Impaziente, le afferrò nuovamente i polsi bloccandola tra le sue braccia.

Lei tremò, in un improvviso spasmo che racchiudeva in sé tutto il dolore e la paura che stava provando.

"Lasciami!" gridò presa da una improvvisa, impetuosa fiamma di collera, ma quando si accorse che il mago non l'avrebbe lasciata fuggire, la sua disperazione e il suo terrore tornarono a dominarla e i suoi occhi chiari, fumosi presero la sfumatura della cenere.

Si sgranarono verso l'immensità del cosmo e lacrime profonde scivolarono giù da esse.

Il respiro cominciò a mancarle e i suoi occhi si voltarono all'indietro divenendo vuoti e bianchi.

Merda. Ringhiò sentendo la magia di Charity Burbage divenire via via più flebile.

"Poppy!" tuonò, non riuscendo a celare la preoccupazione.

"Tienila ferma" replicò brusca lei, avvicinandosi a loro minacciosamente.

La siringa tra le sue dita brillò in modo sinistro.

L'anziana infermiera si chinò su di lei e tastando tra la carne sudata del collo della donna, trovò il punto che le serviva.

Infilò l'ago e iniettò la trasparente sostanza direttamente nelle sue vene.

Charity si irrigidì brutalmente.

Per qualche secondo, Severus e Poppy rimasero completamente in silenzio.

Assorti dai minimi suoni che la giovane donna faceva.

Poi il suo cuore riprese a battere e il suo respiro tornò a colorarle il volto.

Fu un suono delizioso per entrambi.

Snape sospirò di sollievo e Poppy di contro, si abbandonò pigramente al muro con la schiena, colta dalla spossatezza.

Cercando di non svegliarla, Snape si mosse e l'adagiò dolcemente nel lettino affrettandosi a coprirla con un lenzuolo.

Per qualche momento, rimase lì ad osservarla.

Charity dormiva tranquillamente, avvolta da quel lindo tessuto.

I suoi capelli lucenti, erano illuminati dalla poca luce lunare che filtrava dalle finestre rotte e il suo viso solenne aveva assunto a quel punto, un colore pallido e nobile.

Le sue labbra piene erano dischiuse dolcemente, verso sogni speranzosi e universi delicati.

Il suo dolore, completamente dissolto.

"Che ha fatto di male per meritarsi tanta sofferenza?" sentì mormorare con una tristezza tanto dura, da ferirlo nel profondo.

Poppy si allontanò e gli fece cenno di seguirlo nel suo ufficio.

Sospirò colto da una fitta di stanchezza "Purtroppo, la sua strada si è intrecciata con quella di persone sbagliate"

La strada di Charity si era incrociata con la sua.

Cuore di VetroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora