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I suoi occhi scuri come la notte si concentrarono per qualche istante sull'affilata bacchetta di betulla che teneva tra le dita.

I rilievi, intagliati nel legno color catrame, solleticavano la morbidezza dei suoi polpastrelli.

Nessun suono tendeva quell'aria notturna.

Tranne il lieve ed incostante respiro che proveniva dall'altra parte della stanza.

Un ansito fioco, soffocato eppure presente.

Sollevò lo sguardo e si decise ad accoglierla nei suoi occhi.

Snape la osservò con smaliziata cattiveria, sollevare lentamente il suo corpo stanco e stravolto dalla frustrazione.

La guardò appoggiarsi alla sedia con tutta la schiena, scossa da pesanti tremiti di fatica.

Il suo viso, solitamente sereno ed illuminato da quella tipica e gioviale felicità Grifondoro, era ora turbato dal suo orgoglio ferito.

"Tutto questo non è divertente" mormorò e la sua magia caotica, ormai totalmente sbilanciata, si divincolò dal suo controllo e si allungò per lambire l'intera stanza.

Snape si lasciò divorare dalla sua magia inesperta. Assottigliò lo sguardo e le rivolse un sogghigno beffardo "Non deve esserlo.

Non per te almeno" La sua espressione oltraggiata provocò in lui un senso di puro e cupo divertimento "È evidente che tu non sia poi così tanto.. abile, dico bene, signorina Granger?" mormorò soffuso, in un nuovo tentativo di infastidirla.

La sabbia nei suoi occhi arse così tanto che per qualche istante, Snape fu quasi certo di scottarsi.

"Vedo che si sta divertendo" un certo sdegno attraversò le sue iridi terrose.

Hermione Granger incrociò le braccia al petto e lo guardò con disappunto.

Snape impedì ad ogni emozione di sorpresa di scivolare sul suo volto.

Non era certamente la prima volta che gli capitava.

Nei suoi anni di insegnamento era capitato spesso che i Grifondoro rispondessero alla sua sottile ironia con commenti altrettanto sarcastici e piccati, e con il tempo aveva perfino imparato a stuzzicarli nel modo corretto, facendoli arrabbiare o portandoli addirittura sull'orlo delle lacrime.

Tuttavia eranla prima volta che la riservata, tranquilla Grifondoro replicava senza offendersi al primo commento che le faceva.

Si domandò quanto avrebbe potuto spingere sulle sue emozioni prima di farla arrabbiare di nuovo

Snape si permise di allungare le labbra derisorio "Decisamente"

Il commento parve fare centro.

Il suo sguardo divenne buio e vacillò, pieno di incertezza "Sto fallendo"

Ed era vero.

La prima lezione di Occlumanzia non stava per niente andando bene.

Non come si era aspettato da lei, almeno.

Hermione Granger, era arrivata piena di energia e desiderosa di imparare, ma la sua volontà si erano frantumate nel momento in cui si era resa conto di essersi ritrovata a studiare una materia che nulla aveva di meccanico.

Una materia così imprevedibile, da non poter essere controllata al primo colpo, come era solita fare.

"Puoi anche arrenderti" mormorò soffuso.

Hermione sollevò di scatto il capo e lo guardò come se avesse detto una blasfemia assurda "Non ho alcuna intenzione di arrendermi"

Per qualche momento il suo orgoglio divampò come un incendio e le sue guance, che erano divenute nel corso dei minuti, pallide come neve fresca, presero per qualche momento un po' di colore.

Cuore di VetroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora