Tutto può cambiare

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Mi sveglio con un mal di testa tremendo, ieri sera con Ignazio e Carmine ho bevuto un po' troppo. Sento delle urla provenire da non so quale stanza, mi alzo dal letto e prendo le stampelle corro verso quelle urla. Arrivo nella cucina la scena che miei occhi stanno vedendo è bruttissima, le mie due ragioni di vita, il mio ragazzo e il nostro migliore amico litigano, non ci posso credere, si urlano contro, quasi si picchiano, entro nella stanza provo a fermarli, mi metto in mezzo a loro, continuano, cerco di separarli, ma mi arriva uno schiaffo da Ignazio, probabilmente doveva riceverlo Carmine ma è arrivato a me, la guancia mi fa male è rossa, mi sposto senò sicuro mi arriva qualche altro schiaffo.
Ca: hai visto hai fatto male Sofy!!!
I: sei un perfetto idiota, è colpa tua se lo ha ricevuto, tu non puoi buttare al vento 14 anni di ginnastica artistica per un tuo stupido capriccio, Carmine che cosa ti salta per la testa, se lasci giuro non ti rivolgo più la parola
Ca: voglio una vita normale, ho perso troppo tempo a fare questo sport, mi manca Marsala, mi manca Napoli, i miei amici e la mia famiglia, non facile stare lontani da casa, io da quando ho 10 anni che abito a Milano e se vedo le persone a me care una volta ogni tanto è assai, ho 18 anni quasi 19 e ho perso anni in quella palestra per niente
I: io te lo continuo a ripetere sei un idiota butti così al vento tutti questi anni, la promessa te la sei dimenticata?
Ca: no, ma per ora basta io chiudo con la ginnastica a fine campionato
S: ora basta voi due, siete migliori amici e litigate bah, comunque Ignazio amore Carmine ha deciso così, lascialo vivere, comunque io me ne esco da questa casa, non venirmi a cercare, mi hai ferito con le tue parole e per lo schiaffo, io non centravo nulla
Esco da casa di Ignazio, sono giù nel giardino casa, sento qualcuno seguirmi è Carmine, ha gli occhi lucidi segno che sta per crollare, mi volto verso di lui e lo abbraccio forte, piangiamo entrambi, non posso vederlo così, ci stacchiamo dall'abbraccio e insieme decidiamo di andare a casa sua per distrarci un po', è poco distante da casa di Ignazio, arriviamo, apre la porta non c'è nessuno, siamo solo io e lui, mi porta fuori al balcone e ci sediamo su due sedie, prendiamo due sigarette e l'accendino e fumiamo. In questo momento entrambi siamo assorti nei nostri pensieri, mi squilla il cellulare leggo sul display "Amore Mio" gli attacco non mi va di rispondere, Carmine è li che fuma, gli scende qualche lacrima poi parla.
Ca: scusami Picciridda, per colpa mia hai litigato anche tu
S: no, tu non centri nulla è lui che ha iniziato e mi è arrivato anche uno schiaffo
Ca: "Dimmi che mai che non mi lascerai mai" ti prego Sofy non mi lasciare
Lo guardo, piango con lui e vado con un po' difficoltà ad abbracciarlo, mi metto seduta sulle sue ginocchia
S: no mai beddu mio, io sono qui per te
Dopo aver finito la sigaretta, entriamo in casa e mi porta in camera sua, è bellissima tutta blu e dappertutto è tappezzata dei suoi numeri delle gare, sulle mensole ci sono coppe e medaglie varie, affianco al letto tutte sue foto della ginnastica, foto con amici e parenti vari. Ci poggiamo sul letto abbracciati, ridiamo, piangiamo, non voglio chiedergli nulla sulla vera decisione perché vuole lasciare la ginnastica sarà lui a dirmi quando sarà pronto.
Ca: Picciridda mia, ti voglio bene e grazie di essere qui, comunque voglio lasciare tutto perché ho litigato con mamma e papà perché non vogliono che continui, per questo sono di nuovo qui a Marsala non solo per la festa di Ignazio
S: non pensarci beddu, parlo dopo con i tuoi, mi conoscono può essere che mi ascoltano
Ca: grazie Picciridda mia
Lo abbraccio forte, riprende a piangere, singhiozza tra le mie braccia, non lo mai visto così, asciugo le sue lacrime e insieme ci addormentiamo come i vecchi tempi a Milano.

Notte Stellata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora