L'amore era un'emozione a cui Jimin pensava raramente, per il semplice fatto che non poteva permettersi di provarlo. Non poteva amare nessuno in piena libertà, le sole due volte in cui ci aveva provato aveva dovuto fare i conti con scuse per vedersi, sotterfugi per non farsi scoprire, e pur impegnandosi era andata a finire che uno due due si era stancato della distanza, delle bugie. Se bisognava soffrire, tanto valeva troncare qualsiasi relazione agli albori, non valeva la pena. Un altro valido motivo riguardava la vita privata dell'altra persona, che non sarebbe stata più privata e di conseguenza nemmeno la sua. Le telecamere non avrebbero mai smesso di inseguirli, pettegolezzi e foto rubate avrebbero fatto la loro comparsa ogni giorno.
Forse, tra qualche anno, quando i Bangtan non si fossero più trovati sulla cresta dell'onda, allora le acque si sarebbero calmate, dando loro la possibilità di avvicinare qualcuno. Ma ora come ora, l'amore per Jimin era impossibile a causa di chi era. Gli era stato ripetuto per anni che non c'era tempo per l'amore quando la tua mente doveva essere concentrata al cento per cento sulla musica. Triste da una parte, giusto dall'altra. Non puoi avere tutto dalla vita, c'è sempre il rovescio della medaglia. Quando i BTS avevano iniziato ad essere noti in tutto il globo, Jimin aveva capito che era quello che aveva cercato e voluto, non si lamentava, era felice così. Solo che...
Già, solo che dopo aver guardato dentro sé stesso, e dopo la notte appena trascorsa con Taehyung, non era più sicuro di niente. La sua mente già vacillante era implosa.
Non avevano fatto niente; dopo essere usciti dalla doccia e indossato della biancheria pulita avevano disteso i loro corpi seminudi uno accanto all'altro sotto le coperte, baciandosi ancora, a lungo, accarezzandosi con dolce bramosia. Il mattino dopo si erano svegliati molto presto al suono di un cellulare: dall'altro capo della linea Namjoon avvisava che in meno di un paio d'ore ognuno di loro sarebbe partito per la propria città.
Dopo che un estraneo aveva cercato di entrare nel loro appartamento, Sejin, Bang e Davis avevano deciso di non farli restare a Seoul,e così le loro vacanze erano ufficialmente iniziate. Un gruppo di assistenti, accompagnati dalla polizia, si erano recati al loro appartamento per preparare le valige dei ragazzi, recapitandogliele all'albergo. Giù nel parcheggio li aspettavano le macchine e le guardie del corpo, tre per ognuno.
Namjoon, che non aveva la patente, sarebbe andato con il suo autista. Seokjin e Hoseok avrebbero invece preso ognuno la sua auto e lo stesso Taehyung, che avrebbe dato un passaggio a Yoongi visto che erano entrambi diretti a Daegu. Jungkook scelse invece di andare in treno insieme a Jimin; con il super rapido avrebbero impiegato tre ore soltanto per arrivare a Busan. Davis sosteneva che in questo caso fosse più prudente mischiarsi alla gente, dal momento che lo stalker avrebbe potuto avere l'idea di seguirli in autostrada.
L'uscita principale dell'hotel brulicava di giornalisti, tenuti a bada alla bell'e meglio dalla sicurezza. Doveva essersi scatenato il delirio dopo la sera precedente, ma Jimin non aveva ancora trovato la forza di aprire internet e vedere il suo nome ovunque. Insieme agli altri aspettava nella hole dell'hotel il via libera per uscire. Nel mentre si erano scambiati i regali di Natale e quando lui e Taehyung avevano aperto i loro pacchetti si erano rivolti uno sguardo incredulo. Rimasero seduti vicini, intrecciarono le loro mani e fissando i sottili bracciali argentati al loro polso, identici, con un singolo, piccolo pendaglio rosso rappresentate il simbolo dell'infinito.
"Giuro che non ho copiato", affermò Taehyung con ironia.
"Neanche io".
"Siamo connessi, io e te". Tae scostò i lembi del cappuccio della felpa di lui per vedergli meglio il viso.
"Mi chiami quando arrivi?"
"Certo, Chim. Anche tu chiama. Non che io telefono e tu non rispondi", lo rimproverò Taehyung.
STAI LEGGENDO
I'm Your Angel (Vmin)
Fanfiction"Dimmi solo che mi vuoi bene, che siamo amici come prima. Non voglio sentire altro". "Non posso dirtelo, non capisci?! Non siamo più amici. Io ti amo, e tu non hai capito un cazzo... " "Ma non ti rendi conto che hai rovinato tutto?!" Perché Jimin no...