Trovare Taehyung in quelle condizioni aveva preoccupato e spaventato Yoongi in egual misura. Jimin era riapparso in sala registrazione senza di lui, con in faccia un'espressione che non aveva saputo interpretare. Qualcosa non andava tra qui due, e non vedere riapparire Tae l'aveva spinto ad agire. Lo aveva trovato rannicchiato sul pavimento del suo studio, la testa tra le ginocchia, le mani nei riccioli scompigliati. Gli era sembrato così piccolo, quasi lo stesso ragazzino degli esordi che cercava di sorridere anche quando dentro urlava tristezza, stanchezza, e la notte si sfogava piangendo dentro al bagno di un vecchio appartamento. Davanti a sé, Yoongi vide una scena alla quale Jimin doveva aver assistito molte volte, ma toccava a lui ora consolare Taehyung, perché la persona che avrebbe dovuto essere al suo posto era probabilmente la causa di quel pianto disperato.
"L'ho perso", aveva continuato a ripetere Tae, la fronte sulla sua spalla e le dita a scavare dentro gli abiti.
"Di che cosa stai parlando?"
Taehyung prese profondi respiri. "L'ho insultato, gli ho dato del bugiardo, ho pensato solo ai miei sentimenti dicendogli qualcosa che non avrei mai dovuto dirgli, e ora... ora non lo so. Non posso perderlo, hyung, lui è il mio mondo, io non so stare senza di lui".
Yoongi sgranò gli occhi per un secondo, tornando subito padrone di sé. "Okay, andiamo per gradi. Non credo di aver capito" Lo sperò.
"Io lo soffoco", singhiozzo Taehyung. "Me lo ha detto lui. Gli sto troppo addosso, per questo ha preferito Minhyuk, perché lui lo rende sereno. Ma io gli ho sempre voluto così bene... così tanto!"
Altre lacrime, altre frasi apparentemente senza senso, senza filo logico. E poté sembrare che Yoongi non capisse o non stesse ascoltando, immobile e in silenzio sul pavimento vicino a Tae. Ma la mano posata sulla schiena del minore era il segnale che Yoongi capiva e ascoltava eccome. Comprese come Taehyung non avesse bisogno di consigli né di lunghi discorsi, solo di qualcuno accanto che non facesse domande; ad ogni modo, Yoongi non aveva bisogno di farne, perché in cuor suo immaginava già cosa potesse aver causato quella crisi. Nonostante Taehyung continuasse a ripetere 'ho perso il mio migliore amico', Yoongi sapeva che quei due non erano solo migliori amici, non più, da un mucchio di tempo. Capì che Taehyung non avrebbe voluto caricarlo dei suoi fardelli, ma essendo probabilmente giunto ad un punto in cui non era più in grado di portare il peso di tutte quelle emozioni da solo, aveva lasciato andare tutto, lacrime e parole.
Dopo interminabili minuti, Tae tirò su la testa. Yoongi si alzò per rovistare nei cassetti della scrivania in cerca di un fazzoletto. Trovò un pacchetto già aperto e glielo porse, tornando a sedersi sul pavimento. "La risolverete. Avete litigato tante di quelle volte..." cercò di calmarlo, non del tutto convinto delle proprie parole. Non lo aveva mai visto in condizioni tanto pietose dopo un litigio con Jimin.
"Anche lui lo ha detto" mormorò Taehyung, soffiando nel fazzoletto di carta. "Ma non è stato un... ecco, un semplice litigo. Non potrà risolversi".
"Perché?"
Di fronte all'espressione sospettosa di Yoongi, Tae scosse la testa più volte. "Non chiedermelo, hyung, per piacere. Non posso dirtelo".
"Voglio aiutarti, Taehyung, ma non posso farlo se ergi un muro davanti a te". Yoongi lo guardò stropicciare il fazzoletto, la fronte contratta nel tentativo di non scoppiare nuovamente.
"Non ho bisogno di nessun aiuto. Jimin non vuole più saperne di me. Ha detto che ho rovinato tutto e ha avuto ragione. Sapevo di rischiare ma gliel'ho detto lo stesso".
"Cosa?"
"Non posso, hyung!" Taehyung si mise in piedi. "È una faccenda più grande di me. Non so neppure come gestirla, avrei solo dovuto stare zitto".
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I'm Your Angel (Vmin)
Fiksi Penggemar"Dimmi solo che mi vuoi bene, che siamo amici come prima. Non voglio sentire altro". "Non posso dirtelo, non capisci?! Non siamo più amici. Io ti amo, e tu non hai capito un cazzo... " "Ma non ti rendi conto che hai rovinato tutto?!" Perché Jimin no...