I'm Your Angel (Vmin)

32. "Saranghae" means us

(Leggete le note a fine capitolo, ci tengo tanto!🙇‍♀️)

Il colletto della maglia attillata gli dava un senso di nodo in gola. Continuava a togliere e rimettere la giacca in pelle bianca che lo faceva sudare, e non era bene, perché non avrebbe avuto tempo di rinfrescarsi.
"Merda". L'imprecazione ruppe il silenzio del camerino, silenzio che non poteva perfettamente essere definito tale dato che, al di fuori di quella porta, voci si accavallavano accompagnate da suoni e rumori.

"Merda, merda". Era un rito scaramantico quello di Taehyung: ripetere quella parolaccia quando il nervosismo la faceva da padrone lo aiutava in maniera bizzarra a scaricare l'ansia da prestazione. Non era molto superstizioso ma negli anni aveva sempre funzionato, quindi perché cambiare?

"Merda, merda, merda..."

Vi fu un bussare alla porta e poi il rumore della stessa che si apriva.

"Ah, sei qui. Ti cercavo là fuori, ma c'è un tale casino... "

Taehyung grugnì il suo dissenso, voltando il corpo teso verso l'uscio che, richiudendosi, aveva escluso all'esterno rumori, suoni, grida, voci, lasciando lui e Jimin soli dentro la stanza.

"Hai appena interrotto il mio rituale anti-sfiga".

Jimin si scostò un ciuffo di capelli neri dagli occhi, stando attento a non rovinare il lavoro della parrucchiera. "Allora chiedo scusa", rispose con un sorriso malcelato. Si accostò a Taehyung, posandogli le mani sulle spalle coperte dalla giacca bianca di pelle, massaggiando e non potendo trattenere il divertimento di fronte a tanta inquietudine. "Andrà bene, amore, stai tranquillo".

Gli occhi dapprima tormentati del riccio si illanguidirono a quella parola. Jimin sapeva sempre come prenderlo. "Chim, è un anno che non salgo su un palco".

"Anche io, e pure gli altri. Fà un respiro profondo e rilassati, per favore, o quando sarai in scena e vedrai la folla cadrai per terra come uno stoccafisso".

"Gne gne gne... " Taehyung sbuffò, non trovandola per nulla divertente come battuta. "E se tutto un tratto mi viene un blocco nel mezzo di una canzone?"

Jimin rise gettando il capo all'indietro. "Ma dai! Abbiamo fatto un sacco di allenamento, è impossibile! E poi di canzoni nuove ne abbiamo solo tre, e le sai".

"Sì, ma se poi dimentico le parole? Se scordo i passi delle coreografie?"

Jimin sospirò di tenera pazienza, affondando lo sguardo in quello ansioso del suo ragazzo. Ebbe l'impulso di scostargli i riccioli dagli occhi - un gesto che compiva ormai d'abitudine, per rassicurarlo, per tenerezza - ma finì per accarezzare solo fronte esposta. Tae aveva tagliato i capelli, li teneva leggermente più corti adesso e separava spesso la frangia. Jimin lo trovava ugualmente stupendo, qualsiasi cosa facesse al suo look o come vestisse.

Taehyung non era da meno. Forse era l'effetto dell'amore, ma quando Jimin aveva detto addio al colore biondo - dato che tingerli continuamente stava finendo per rovinargli i capelli- il riccio se n'era leggermente risentito. Tae adorava i capelli biondi di Jimin, diceva sempre lo facevano somigliare a un angelo. Nemmeno ora, a distanza di tempo dal cambiamento, sembrava del tutto convinto della scelta presa dal suo Chim, pur se aveva apprezzato oltremodo le piccole extentions argentate che aveva aggiunto al nuovo look.

L'ex biondino, settimane addietro, aveva voluto provare una pazzia: fare le extentions color argento. Gli era balzata in mente questa idea di vedere se i capelli lunghi gli donassero o meno... così, per mera curiosità. Non che Jimin avesse avuto mai l'intenzione di tenerli per troppo tempo... Non era previsto un cambio di stile tanto radicale -per non dire azzardato- e il manager gli aveva permesso di togliersi lo sfizio solo perché in quel periodo si trovavano in pausa. Sejin pensava che le fans avrebbero potuto non gradire, ma quando Jimin aveva postato le sue foto con una lisca, lunghissima chioma color argento... beh, le Army erano letteralmente impazzite, e in senso positivo!