Capitolo speciale 2: Make you happy

252 20 5
                                    

Attraverso lo spazio della sala prove, Jimin osservava Taehyung che lo osservava.

Vicini o lontani che fossero, se si trovavano nello stesso spazio vitale, Jimin sorprendeva Tae a fissarlo con adorazione e ammirazione, facendogli immergere lo stomaco e il cuore in una calda stretta di languore.

Taehyung gli diceva sempre che somigliava a un angelo, che era gentile, paziente e generoso, ma Jimin pensava esattamente il contrario.

Era Tae ad essere troppo gentile, troppo paziente e troppo generoso. Sempre alla ricerca di lui, anche attraverso gli spazi a singhiozzo del loro tempo insieme. Bello da far male, carismatico al punto da apparire fuori dalla portata di chiunque, e tuttavia umile e buono.

Taehyung aveva rimesso insieme i suoi pezzi quando era crollato, lenito i suoi dolori.

Tae aveva aspettato a lungo solo per un bacio. Avrebbe potuto insistere, rubargliene uno e di più, invece aveva rispettato i suoi tempi, accettato i rifiuti e tuttavia continuato a confortarlo nei momenti più difficili, senza cercare nulla in cambio. Non lo aveva mai forzato ad intraprendere un rapporto più profondo; certo, lo sperava, ma a Taehyung sarebbe andato bene continuare ad essere suo amico e basta, a patto di stargli accanto per sempre.

La sua sola presenza suscitava reazioni positive in Jimin, un tipo di sicurezza e conforto che potevi provare solo in un luogo sicuro, come casa.

In alcuni momenti, quando si fermava a pensare profondamente a ciò che erano stati e a ciò che erano adesso, si rendeva conto di aver scelto la persona migliore del mondo. Si sentiva fortunato, profondamente grato al cielo di aver fatto nascere un essere umano così speciale, per averlo fatto incontrare proprio a lui.

Taehyung lo aveva sempre abbracciato col cuore prima che con il corpo, aveva rischiato la vita per lui, e talvolta Jimin si sentiva immeritevole.

Donare la vita per qualcun altro era l'atto di coraggio e amore più grande che una persona potesse fare. Era assurdo pensare che fosse capitato a loro. Se ci ripensava, Jimin non sapeva se sentirsi onorato o sgomento. Sapeva per certo, però, che se si fosse trovato al posto del suo migliore amico, avrebbe fatto esattamente la stessa cosa.

Guardare Taehyung e vederlo vivo e sorridente ogni giorno era tutto ciò che poteva chiedere. Era sempre stato così, ma se un anno prima qualcuno gli avesse detto che avrebbero finito per vivere un'esperienza traumatica e infine fidanzarsi, forse Jimin avrebbe riso.

E invece eccoli qui, uniti in un modo che mai avrebbe creduto possibile.

Non si era mai soffermato a pensare ai suoi gusti sessuali con attenzione, era sempre stato attratto dalle donne, quindi perché immaginare diversamente?

A dire il vero, Jimin non si definiva nemmeno bisessuale. Etichette, stereotipi, eccetera, non abbracciavano a dovere la loro situazione. Era una questione di anime, di sentimenti, non di sessi. Semplicemente, amava Taehyung.

Ogni tanto gli piaceva immaginare cosa avrebbero detto le loro fans – in particolare quelle che supportavano i Vmin – se fossero venute a conoscenza della verità. Poi però se ne vergognava, e si spaventava quando rischiavano di uscire dalle linee di demarcazione, perché le conseguenze sarebbero state disastrose.

Anzi, era anche stupito che nessuno se ne fosse ancora accorto.

Il fatto è che, a volte, sembravano così ovvi...

Voleva essere l'unico e solo per Tae, ma sapeva di avere qualche difficoltà nel lasciarsi andare, e comprendeva quanto il suo ragazzo ne soffrisse.

Era qualcosa che impensieriva molto Jimin: non voleva essere un cattivo fidanzato, non voleva far star male la persona più preziosa.

I'm Your Angel (Vmin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora