31. Come back to home

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Seoul, 26 Aprile

La sentenza per Lee Hyoshik, il ragazzo che ha perseguitato e rapito Park Jimin dei Bangtan Sonyeondan, e ferito gravemente il suo collega Kim Taehyung, è stata decisa questa mattina. Dopo soli due mesi di processo, due ore fa la magistratura si è riunita per l'ultima volta, confermando quindici anni di pena reclusiva e una multa ai danni della Big Hit Entertainment di quasi tre miliardi di won. La pena – che inizialmente arrivava fino a ventuno anni di detenzione - è stata ridotta grazie al padre del ragazzo, Lee Seonghwon avvocato di professione presso la Big Hit, il quale ha seguito il caso del figlio e richiesto la semi infermità mentale.

I reati sono quelli di stalkeraggio, sequestro di persona, tentato omicidio e tentato stupro, più l'aggravante di tentata violazione di domicilio e calunnie. Dopo la rea confessione avvenuta lo scorso gennaio, Lee Hyooshik era stato trasferito in carcere in seguito alla sua dimissione dall'ospedale. Causa della degenza è stata imputata al sopracitato Kim Taehyung, il quale era stato incolpato di aggressione volontaria con arma da fuoco, sia dalla difesa che dallo stesso padre di Hyooshik; l'accusa contro Kim Taehyung – già sospettato in passato di essere lo stalker di Park Jimin – è caduta subito dopo la deposizione dello stesso Park presso la polizia di Busan, deposizione secondo cui l'azione di Kim è stata attestata come legittima difesa.

Gli avvocati difensori, e sostenitori dei diritti sulla comunità omosessuale, hanno invece parlato di "errore giudiziario" come "spesso capita quando i processi si celebrano sotto gli occhi dell'opinione pubblica e trattano questioni di cui ancora il nostro paese ha paura di parlare", come appunto l'omossessualità. Secondo alcuni, ad istigare Lee Hyooshik nel commettere reati che avrebbero portato la sua psiche a una condizione delicata e alla perdita di contatto con la realtà, sarebbe stata l'ambiguità di Park Jimin. Questa tesi difensiva è però stata smentita dalla deposizione di Choi Minhyuk (vedi sotto), secondo il quale Lee Hyooshik avrebbe tentato una violenza sessuale ai danni di Park Jimin e colpito con un arma da taglio Kim Taehyung in maniera del tutto lucida e premeditata. "Ma noi rimaniamo convinti che Lee Hyooshik sia una vittima della confusione sessuale tipica della sua età" ribattono con più forza gli avvocati difensori. "Non ci sono veri colpevoli ma solo un ragazzo con una mente fragile bisognosa di cure psicologiche, messa a dura prova dall'ambigua sensualità degli idol. È uno sventurato ragazzo vittima del sistema" . E aggiungono: "La nostra è una battaglia per le ingiustizie contro gli omosessuali, perché siamo davanti a un enorme errore giudiziario solo ed esclusivamente a causa del fatto che Lee Hyooshik si sia dichiarato gay davanti alla corte. Ha solo detto la verità".

La stampa ha anche cercato di avere un colloquio con l'avvocato Lee Seonghwon (che, ricordiamo, è il padre di Hyooshik), ottenendo un 'no comment' e nulla di fatto.

Confermata anche la condanna a un anno di reclusione per Choi Minhyuk (complice involontario di Lee Hyooshik), assolto da tutte le accuse più gravi ma non da quella di omissione di soccorso. Choi Minhyuk, che era sul luogo dove si sono svolti i fatti, è stato la chiave per la condanna di Lee. È però accusato di sottrazione di arma a un pubblico ufficiale, neientemeno che suo padre, l'ispettore di polizia di Seoul Choi Deogwon. Ciò equivale a una semi complicità volontaria in quanto, con quella stessa arma, Lee Hyooshik ha minacciato Park e Kim più di una volta. Ironia della sorte, la pistola è stato poi l'oggetto che ha ferito Lee.

Secondo la difesa, Hyooshik poteva trovarsi in uno stato di agitazione e nervosa frustrazione quando ha commesso i suoi reati, ma l'avvocato di Choi Minhyuk è "convinto che Lee avesse il necessario cinismo per fare ciò che ha fatto, obbligando il mio cliente ad aiutarlo in nome della loro amicizia. Minhyuk è stato mosso da una partecipazione emotiva, in quanto vedeva Hyooshik come una figura alla quale appoggiarsi, che lo accolse in un momento di disagio famigliare. Ma è totalmente innocente".

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