capitolo 13

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Iltelefono suona, mi sveglio di soprassalto, guardo il mio telefono manon è lui a suonare, mi accorgo anche che Ian non è più nellettone con me. Il telefono continua a squillare, mi guardo in tornoe capisco che a suonare è quello della stanza, timorosa alzo lacornetta e rispondo "pronto?" e dall'altro capo deltelefono sento " buongiorno piccola mia,scendi nella sala dapranzo,ho qualcosa per te"eccitata come una bambina a nataleriaggancio la cornetta, mi fiondo sotto la doccia per darmi una bellarinfrescata e una volta uscita mi asciugo rapidamente i capelli e miinfilo i miei jeans e la mia maglietta bianca con le converse escendo giù. Ho fatto molto veloce, sono passati solo 15minuti.
Arrivata alla reception, e non vedendolo chiedo allasignorina che sta dietro al suo bancone dove posso trovare il ragazzoche era con me. La signorina mi chiede se sono Jessica, e ad una miarisposta affermativa mi accompagna in un enorme salone con solo untavolino al centro di esso. La receptionist mi spiega che il signorSomerhalder ha riservato l'intero salone per noi stamattina,eccolo... lo vedo è in piedi di fianco al nostro tavolo, di spalle ame.... indossa un completo elegante nero con la camicia bianca chespunta da sopra la giacca... è così dannatamente sexy. Aspetta maio ho solo un paio di jeans e una maglietta, non posso essereall'altezza di Ian. Eccolo si sta girando, in questo momento vorreiaffondare, non mi sento all'altezza di lui, non posso presentarmicosì... cerco rapidamente con gli occhi una via di fuga, ma ètroppo tardi lui mi ha vista. Caspita ha pure il papillon... mi vienein contro e io ringrazio Dio che la receptionist è ancora con meperché altrimenti le mie gambe ormai di gelatina si sarebbero giàsciolte. Arriva fino a noi, ringrazia la ragazza con una mancia pocoeconomica,e velocemente la liquida, la ragazza gli sorride e cilascia soli in quell'immenso salone chiudendo anche le porte. Ian misquadra dalla testa ai piedi e la prima cosa che mi passa per lamente è chiedere scusa per il modo in cui sono vestita, -J-"scusa" , lui con un espressione stranita mi chiede -I-" edi cosa ti dovrei scusare di preciso?" ma come non è ovvio,sembro una stracciona di fronte a lui. -J-" beh per il mio pocoraffinato outfit tu sei perfetto e io ehm... beh io..." non mipermette di finire la frase e le sue labbra si poggiano sulle mie,calde, il suo bacio è dolce e leggero, mi fa dimenticare per unattimo ciò che pensavo. Poi all' improvviso si stacca da me e midice solamente SEI BELLISSIMA! a quelle parole arrossisco ementalmente penso: come può dire questo daiii ma lui come sempreriesce a captare ciò che penso e risponde alla mia domandainespressa con naturalezza, dicendomi: SEI PERFETTA COSì COME SEI,NON PENSARE DI NON ESSERE ABBASTANZA PER ME, PERCHè NON è COSìPICCOLA ok il mio cuore ormai è fatto di budino e le gambe tentanodi cedere ma mi aggrappo a lui, che mi conduce al nostro tavolino.Arriva il cameriere che ci porta le prelibatezze presenti sul menù,dolci fatti dallo chef che sembrano finti da quanto belli sono. Lacolazione procede bene e noi parliamo del più e del meno. Ad uncerto punto non si sa come ma arriviamo a parlare della notte appenatrascorsa, le mie guance si tingono di rosso e mi imbarazzo molto, malui mi dice che è stata la notte più bella della sua vita, iosemplicemente sorrido e dico che anche per me è la miglior seratapassata nel corso della mia vita, tutti i momenti passati con luirendono la mia vita perfetta. La giornata trascorre tranquilla trapasseggiatine a bordo lago e nel piccolo centro storico dove alladomenica c'è un caratteristico mercatino di artisti locali cheproducono tutto a mano. Ian mi regala un finissimo braccialetto dioro bianco con un ciondolo finemente intagliato. Sul subito non me neaccorgo ma guardandolo meglio noto che sul cuore sono incise lenostre due iniziali. Questo uomo davvero mi fa impazzire e io credoproprio di essermi innamorata di lui. Intorno alle 18.00 cirimettiamo in macchina per fare ritorno a casa, domani sarò lunedìe si riprenderà la scuola. In macchina Ian è stranamente moltosilenzioso e se gli chiedo qualcosa risponde solamente a monosillabi.La cosa mi turba un poco perché fino a pochi istanti prima era moltopiù loquace. Alla fine un po spazientita gli chiedo -J-"mascusami Ian ho fatto qualcosa che non va? che hai?" e lui comeda ormai 1 ora a questa parte risponde " No no tutto bene "dopo questa risposta mi giro verso il finestrino e guardo fuoriperdendomi in un perfetto panorama. Ormai siamo in viaggio da 1 ora emezza, il lago non era così distante da casa così decido di rompereil silenzio e chiedo " ma scusa dove stiamo andando?" isuoi occhi all'improvviso si illuminano e come i bambini diceSEGRETO! , odio i segreti, gli odio tanto, ma a vedere che lui ècosì contento per una piccola sorpresina che mi vuole fare.. beh lacosa mi contagia e decido di rimanere al gioco. Arriviamo in un postosperduto in mezzo al nulla dove in lontananza in mezzo alla campagnasi vede questo casolare con le luci tutte accese. Ian mi conduce finoall'entrata del portico, mi dice di attenderlo li, e si incamminadietro la porta di vetro, sembra un ristorante questo casolare, manon ne son del tutto certa. Ian esce accompagnato da un signorevestito di tutto punto con la livrea da cameriere e ci scorta dentroquella che sembra essere...... UNA STALLA?!?!?!?!?! ma appena varcola soglia.... meraviglia delle meraviglie... all'interno c'è unbellissimo lampadario che pende dal soffitto, tavoli riccamentedecorati con tessuti pregiati e sedie con schienali chilometriciricoperte di tessuto di seta rosa pallido. Il posto è davvero moltobello. La cena è buonissima, Ian conosce molti posti buoni. Allafine della cena lo vedo alzarsi e prendermi la mano dicendomi -I-"le ultime settimane, in tua compagnia, sono state le più belle,emozionanti settimane della mia vita, se sto con te perdo ognicognizione del tempo e mi diverto molto, Jessica credo di essermiinnamorato di te! vorresti accettare di essere la mia ragazza, inmodo ufficiale" oddio oddio odiio ma cosa mi ha appenachiesto?!?!? le lacrime iniziano a scendere spontaneamente, non sonolacrime di tristezza, ma di gioia. Dopo minuti che sembrano ore ilpianto si placa e io riesco solo ad accennare un flebile SI, poi miavvicino a lui e mi incollo alle sue labbra. Una volta staccati miprende la mano destra e nel dito medio infila un piccolo anellocomposto da un piccolo brillante, lucidissimo che produce moltissimesfumature di luce e le lacrime iniziano di nuovo a scendere perl'emozione.

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