cosami stava succedendo? dove mi trovavo? continuavo a chiedere e urlarema nessuno sembrava rispondere, ero in trappola, bloccata chissàdove e nelle mani di chi! il panico si impossessò del mio corpo, nonsapevo più cosa fare , provai a tirarmi in piedi per cercare dicapire meglio dove ero capitata, facevo fatica a reggermi in piedi,ero molto debole e sentivo le gambe cedermi sotto al mio peso. Avevole caviglie legate al palo a cui ero attaccata, e le manette mipermettevano un limitatissimo movimento. Ad un certo punto il caldo el'umidità erano troppi, mi sentii svenire e fu di nuovo tutto nero.
Ian'spov
Era ormai da più di 4 ore che Jessica non tornava a casa,nessun messaggio, nessuna chiamata, il suo cellulare sembrava esseremorto completamente, non rispondeva. Ero davvero preoccupato, cosìchiamai Giada, che si preoccupò moltissimo, non sapendo dove potevatrovarsi la mia piccola bambina, come potevo essere stato cosìstupido da farla uscire sola?, chi poteva volerle fare del male, erauna ragazza così dolce e gentile, non aveva nessun nemico. Non ce lafeci a restare fermo a pensare a cosa fare così decisi di allarmarele forze dell'ordine, intanto mi incamminai verso il centro di Novaraper cercarla o almeno trovare tracce di lei.Riapriigli occhi, ero sempre in quel posto lurido appoggiata ad un sudiciomaterasso, l'aria era sempre umida e sapeva di chiuso, chissà daquanto tempo ero li! ad un certo punto vidi una luce, questospiraglio illuminò delle scale che scendevano fino ad arrivare quidove mi trovavo, ben presto lo spiraglio si fece più largo e riusciia scorgere altri particolari molto importati. Avevo capito di esserein uno scantinato, ne erano la prova, la polvere che si vedevanell'aria e i vecchi mobili coperti da teli bianchi. La persona chescendeva le scale fu in brevissimo davanti a me e all'improvviso siaccese la luce di questo squallido posto. La persona che avevodavanti era pressapoco alta come me, presumevo fosse una donna, lodeducevo dai lunghi capelli che uscivano dalla maschera che indossavae dal forte profumo da donna che pervadeva le mie narici. Iniziai adurlare e chiedere "cosa ho fatto, perchè mi trovo qui? cosavolete da me?" la donna non rispose si limitò a riderefragorosamente, e richiamò a se il suo complice. Dalle scale sceseuna figura alta e corpulenta era molto più alto di me e alla luce sivedeva benissimo la sua pelle rovinata e butterata. Questo uomo nonindossava nessuna maschera, vedevo benissimo il suo ripugnante volto.La donna si decise finalmente a parlare e disse " vuoi sapereperchè sei qui?" istintivamente senza nemmeno pensarci annuiidebolmente con la testa e le continuò. "Se vuoi sapere ilmotivo del tuo sequestro, dovresti chiedere a quello stronzo del tuofidanzatino!" Ian? ma cosa c'entrava lui con questa gente qua?pregavo la donna di lasciarmi andare, e per convincerla a farlo lainformai della mia gravidanza, le chiedevo di risparmiarmi, in quantoero incinta, solo in seguito realizzai che la mia paura mi avevafatto agire in modo stupido e insensato, perchè appena la donna udiile mie parole ricevetti dritta dritta nello stomaco un bel pugno dalgorillone che era a fianco della donna. Da forte che era il pugno mimancò il respiro, non sapevo più cosa fare, ormai le lacrime mirigavano il viso, e piangevo senza più ritegno.
ian'spov
La cercai per ore intere per tutta Novara, entrando in tutti inegozi e mostrando una foto recente che ci eravamo fatti al parco,nessun commerciante sembrava averla vista. Ero disperato, avevogirato tutti i negozi due volte. Non sapevo più che fare, decisicosì di incamminarmi verso casa, magari era andata a fare unapasseggiata e rientrando a casa la avrei trovata la, ai fornelli aprepararmi una delle sue deliziose cenette romantiche che tanto cipiacevano. Tentai un ultima cosa prima di rientrare, appena fuori dalcentro sulla via del ritorno, era situato un bazar, era un negoziettoche alla mia piccola piaceva molto, ci trovava sempre delle cosinecarine, a poco prezzo ed eravamo già entrati molte volte assieme,così decisi di tentare e chiesi se avessero visto la foto della miaragazza. Il commerciante fece una faccia strana appena io gli mostraila foto, iniziò ad annuire e provò a spiegarmi cosa era successo,sfortunatamente non era italiano ed io non ci capì molto, ma unacosa riuscii a farla, estrassi dalla tasca il mio cellulare eavvertii la polizia di raggiungermi in questo negozietto dove mitrovavo.Ilgorillone continuava a picchiarmi insistentemente e senza alcunatregua, e la donna vicina a lui rideva molto forte e talvoltasferrava calci dritti dritti sulla mia pancia, io stremata cercavoper quanto possibile di proteggere ciò che in quel momento mi erapiù caro, il mio piccolo puntino, frutto dell'amore di Ian e mio.Avevo sete e fame, il tempo passava e io continuavo a lamentarmi peri dolori causatimi dalle percosse. La ragazza entrò nuovamente nelloscantinato e si diresse di corsa da me mi tirò su per il collettoormai tutto rotto della mia camicetta e mi disse " bruttaputtana, tutta la polizia di Novara ti sta cercando assieme a quelmisero bastardo di Ian come hai fatto a dare l'allarme?" non neavevo idea, ma al sol pensiero che Ian mi stava cercando stavo giàmeglio, e un leggerissimo sorriso si compose sulle mie labbra, lei sene accorse e mi sferrò un altro schiaffo in piena faccia, i mieiocchi si chiusero nuovamente e caddi in un profondo sonno.
ian'spov
La polizia aveva fatto davvero veloce ad arrivare, ilnegoziante aveva messo a disposizione i video registrati dalla videosorveglianza che riprendono all'interno il suo negozio, e riescono aprendere anche una minima parte di esterno, era la nostra unicachance di trovare il mio amore, la mia mente era affollatissima dipensieri su Jessica e sul nostro piccolo bimbo, come staranno? la miavita sarebbe finita senza loro, Jessica è il mio tutto e senza dilei che senso aveva vivere? immerso nei miei pensieri non mi accorsiche tutti esultavano, riuscii a ritornare alla realtà per scoprireche tutti stavano esultando perchè si vedeva benissimo che un uomosulla cinquantina aveva catturato la mia piccola dalle spalle, leaveva messo un sacco in testa e la aveva portata via, chissà dove.
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Il destino dell'amore.
RomanceJessica, ragazza semplice,umile e volenterosa, smaniosa di imparare nuove cose e sempre a caccia di nuove esperienze e nuovi saperi. Ian uomo realizzato, ricco e bellissimo a cui viene data l'opportunità di insegnare in università e se i loro cammin...