capitolo 39

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Siamoin macchina da ormai due ore e mezza, Giada mi comunica che stiamoper arrivare a destinazione, non so dove siamo, ma il posto non miinteressa, l'importante è che sia lontano da lui. Durante il viaggionon abbiamo fatto altro che starcene zitte, Giada ha cercato dicomunicare ma dalla mia bocca uscivano solo monosillabi di risposta,perciò anche lei ha rinunciato e mi ha lasciata sola nei mieipensieri. La macchina si ferma e io per la prima volta dopo due ore emezza riesco ad articolare una frase di senso compiuto:" dove citroviamo?" Giada gentilmente mi viene ad aprire la portiera e mifa ammirare il panorama notturno e mi dice: " ti ho portata invalle d'Aosta a Champorcher. anche se ormai è notte fonda, riescocomunque a vedere il candore della neve che spicca in tutto quel nerodel cielo, è meraviglioso. Abbraccio Giada di getto, mi è semprevicina nei momenti di bisogno e se non fosse per lei, io ora non sone dove sarei, ne con chi. Le devo tutto. Mi comunica che staremo quiun paio di giorni, la sua famiglia in questa meraviglia di postopossiede un piccolo bungalow e tra pochi giorni arriveranno qui perfare la settimana bianca, quindi noi dovremo trovare un altrasistemazione, ma per ora non ci voglio pensare. Ci precipitiamodentro la casetta interamente fata di legno, Matteo non si è ancoraaccorto di nulla, dorme ancora profondamente. La casa all'interno èveramente carina, i mobili e le dispense sono tutte ricavate dallegno e scavate all'interno della piccola casa in modo tale darisparmiare spazio. La piccola baita è munita di un salone di unacucina e di una camera da letto e un bagno. Giada si è offerta dilasciare a me e al mio piccolino la camera e per questo la ringrazioinfinitamente. Stravolte ci corichiamo e in poco tempo sento dallacamera Giada che russa profondamente dal salone. Io invece alcontrario non riesco a prendere sonno e le immagini della giornataappena trascorsa si affollano nella mia mente. Decido di accendere ilcellulare che si era spento in macchina, trovo: 45 chiamate perse daIan, 20 da mia madre e altrettante dal cellulare di papà. In piùtrovo una decina di messaggi tutti di Ian, senza nemmeno leggerlidecido di cancellarli tutti. Apro facebook per cercare di non pensarea Ian e a quanto sto male, ma nulla non serve a niente e le lacrimetornano ad affiorare sui miei occhi e cadono inesorabilmente in modosilenzioso. All'improvviso Matteo si sveglia, non amo particolarmentequando si sveglia nel cuore della notte, ma questa volta lo ringraziomentalmente, affinchè possa occuparmi di lui e per un solo attimonon pensare a me e ad Ian, anche se risulta difficile siccome Matteoè la sua esatta copia. Dopo averlo allattato, lo cullo e finalmenteinsieme e abbracciati prendiamo sonno.
Sento un buon odorino chemi sveglia dal mio travagliato sonno, Matteo è ancora beatamenteaddormentato sul mio petto e io mi perdo nell'osservarlo, è perfettoin tutto, e io lo amo. Giada irrompe nella stanza con una buonissimacolazione, brioches e succo d'arancia, per darmi la carica, cosìdice. La ringrazio e mangio tutto, scoprendo di avere anche un granappetito, siccome l'ultimo pasto è stato 24h fa. La calma a latranquillità di quel momento vengono interrotte dalla suoneria delmio cellulare, vorrei davvero ignorare tutte queste chiamate, hobisogno di stare sola. Comunque sia prendo il telefono in mano eguardo il display, è la mia mamma, decido di risponderle, e spero dinon pentirmene, l'apprensione di mia madre è veramente estenuantetalvolta. Difatti appena metto il telefono alle orecchie inizia senzanemmeno salutare a bombardarmi di domande, domande al quale non mi vadi rispondere come: dove sei?, con chi sei?, cosa è successo? si puòsapere cosa hai fatto al povero Ian che ieri sera mi ha chiamatodisperato in lacrime dicendomi che eri scappata con Matteo?. dopoquesta affermazione la tentazione di chiudere la chiamata èfortissima, ma comunque resta sempre la mia mamma e con tantapazienza rispondo : comunque ciao mamma, che piacere sentirti io stobene e tu?, so che questo la farà infuriare e infatti inizia adurlare -L-" JESSICA RISPONDI ALLE MIE DOMANDE DOVE CASPITASEI?!?!?" -J-" mamma sto bene, non sono più a Novara ieriGiada è passata a prendermi e siamo lontane, ma non posso dirtidove" conosco mia mamma e telefonerebbe subito ad Ian perinformarlo. -L-" è TUTTO QUI QUELLO CHE HAI DA DIRE SIGNORINA?" -J- " si esatto mamma non ho intenzione di dirti altro,sappi solo che se ho fatto quel che ho fatto un motivo c'è"-L-" amore, ma lo sai che di me ti puoi fidare, cosa èsuccesso?" non mi va di parlarne ma sono piuttosto sicura checontinuerà fino a che non le dirò almeno qualcosa per farla tacerecosì le dico:" Ian mi ha tradita" bastano queste quattroparole a creare il silenzio dall'altro capo del telefono. e dopointerminabili secondi sento la voce di mia madre come non l'avevo maisentita gridare: "BASTARDO!!!! QUESTA ME LA PAGAAA! AMORE, tiprego dimmi dove sei voglio venire da te!" ed è a quel puntoche cedo, ammetto ho bisogno della mia mamma mi manca terribilmente,e in lacrime con la voce spezzata dico " alla baita di giada invalle d'Aosta" mia mamma riattacca subito gridando un ARRIVOOOO!

povGiada
Non ci riesco, non ce la faccio a vederla così triste, leiè la mia migliore amica, c'era sempre quando Francesco partiva per isuoi viaggi e io stavo male, questa volta però è più grave, habisogno di me devo cercare di farla sorridere ancora, conoscendola,lei nella sua relazione, come in tutte le cose che fa ha messo ingioco tutto il suo cuore e stavolta ne è uscita tutta spezzata,rotta come un ramoscello secco dal vento. Ho deciso la porterò ingiro, magari ritrova il sorriso, alla fine lo shopping è la migliorcura no?

povIan
È da tutta la notte che continuo a chiamare la mia amata, nonso come possa essere successo che Jessica vedesse quello, no non ciposso e non voglio crederci, la mia amata Jessica conoscendola orastarà male, devo trovarla e spigarle davvero come sono andate lecose, vorrei che mi desse ascolto, mi basterebbero cinque minuti perspiegarle la situazione, ed ora invece credo di averla persa persempre. Ma non mi darò mai per vinto, la cercherò in ogni dovefinchè avrò vita, e quando la troverò le spiegherò come sonoandate davvero le cose.

Forzapigrona, Champorcher è una bellissima cittadina montana vestitiperchè stiamo per andare a visitarla, -J-" no Giada,non mi va"-G-" non me ne frega proprio nulla, non puoi stare a piangertiaddosso per sempre perciò, su forza a fare un giretto!" la miaamica è veramente un despota e so che continuerà perciò miarrendo! -J-" ok ok, infondo un po di aria mi farebbe bene no?"e dopo esserci preparate andammo in giro per tutta la mattinata perChamporcher, che devo dire è ancora più bella alla luce del sole.Come tappa finale visitammo il piccolo centro commerciale dellacittadina, vi erano giusto 5 negozi: un alimentari, un negozio diabbigliamento,un negozio di scarpe, uno di bigiotteria e trucchi einfine il più tipico della zona, un negozietto che vendeva roba diartigianato fatta in legno,fin subito mi attira ed entriamo li, miinnamoro di un bellissimo ideogramma realizzato in legno che riportail nome di mio figlio, e subito lo compro.
La giornata passavelocemente e devo ammettere che anche se solo per poche ore sonoriuscita a sorridere senza pensare a quello che mi sta capitandonell'ultimo periodo.

hei ragazzeeeeee ^_^ cosa ne pensate del capitolo? voglio tanti commenti per capire se questo stravolgimento della storia vi piace. un grande bacione  a tutte e volevo ringraziare tutte quelle persone che leggono questa storia, è la mia prima storiella e  per me è davero importante perciò accetto critiche costruttive e commenti, mi fanno sempre piacere 

besos, stay tuned Jessica!

Il destino dell'amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora