Intornoa me sentivo molte persone che si urlavano ordini e agivano su di me,mi schiacciavano, mi manipolavano, cercavano di salvare il miopiccolissimo bambino. Sentii la voce di Giada disperata vicino a meche chiamava qualcuno, mi ricordo che prima del buio totale avevodetto la parola, o meglio il nome Ian. sento Giada che in pre dalpanico chiama Ian e dice semplici parole. " Ian Jessica èall'ospedale, il forte shock del litigio con te, le lacrime e lesuccessive convulsioni hanno provocato in lei delle contrazioniuterine e la gravidanza è a rischio, vieni qui subito!" poi nonsentii nuovamente nulla. Dopo un tempo che sembrava infinito iniziaidi nuovo come prima a percepire tutto ciò che mi circondava, il bipregolare della macchina a cui ero attaccata, le gocce della flebo checadevano regolarmente e... delle mani, delle mani che accarezzavanole mie, in un modo troppo, troppo famigliare. Mi concentrai su queltocco, e iniziai a sentire anche del bagnato, stava piangendo, poi lasua voce " amore, piccola mia, svegliati ti prego, scusami pertutto sono uno scemo, svegliati amore ti amo" a quelle parolecercai in tutti i modi di combattere l'oscurità, cercavo di apriregli occhi, in sottofondo sentivo Ian che diceva le stesse parole, sele ripeteva come un mantra. Dopo un tempo che mi sembrò lunghissimoriuscii ad aprire gli occhi, il mio sguardo captò subito Ian, erachino sulla mia mano che la accarezzava e baciava e ripeteva il suomantra, pian piano mossi un dito, Ian subito alzò lo sguardo, mirinnamorai all'istante vedendo quei suoi occhi in cui mi ero giàpersa mille altre volte. Dissi " ciao" a quel punto lui saltòin piedi e mi diede un sonoro bacio sulla fronte prima di schizzarefuori e avvertire Giada e il dottore che mi ero svegliata. Il dottoremi prese i parametri vitali velocemente e poi uscì, prima però mirassicurò dicendomi che dovevo restare in assoluto riposo senzatraumi emotivi perchè per ora la gravidanza era ancora in atto ma seavessi avuto un altro crollo emotivo come quello che avevo avuto, lagravidanza si sarebbe interrotta. Giada entrò con Ian, mi abbracciòe mi disse "sono felice che tu sia tornata tra noi, torno trapoco, voi avete un bel po di cose da dirvi" io annuii e Giadalasciò la stanza. Ian prese posto vicino a me e dopo pochi secondiesordì con " scusami amore mio!!!, ti prego, perdonami" lamia mano si poggiò sulla sua come per fargli capire che loperdonavo, ma lui come un bambino iniziò a piangere e continuòdicendo " non mi sarei mai perdonato se vi fosse successoqualcosa, sono uno stupido, per piacere perdonami, anche se non lomerito, perchè io non posso vivere in un mondo dove tu non ci sei,io ti amo e ti amerò per sempre!" a quelle parole anche a mescese una lacrima, ma non di tristezza ma di gioia e gli risposi "adesso tu sei qui, ed è questo l'importante" ma lui non ancoracontento mi disse di nuovo " perdonami per non esserci stato finda subito, per averti urlato contro, per ciò che è successo e pernon averti sostenuto" mi alzai seduta a fatica, con la mano loinvitai a sederai vicino a me e appoggiai le mie labbra sulle sue, uncontatto veloce e fugace ma così carico di significato, cosìbisognoso, da estinguere le parole, con quel rapido e semplice bacioci eravamo detti tutto. Conclusi alla fine dicendogli " ti amo"e lui con uno dei suoi più bei sorrisi di sempre mi abbracciò e midisse che ero meravigliosa. A quel punto, con voce timorosa, quasiimpaurita gli chiesi "ti va di vederlo ?!" lui non capiisubito a cosa mi riferivo perchè mi rispose " vedere cosa?"e io gli dissi " non vedere cosa, ma vedere chi!!" i suoiocchi si illuminarono, aveva capito, annuì debolmente con la testa eio tirai fuori dalla mia borsa che avevo sul comodino l'ecografia,gliela porsi e fu la scena più bella del mondo. Lui che di ecografiene vedeva a migliaia ogni giorno quando lavorava in ospedale, siemozionò come un bambino nel vedere l'ecografia del suo bambino.Quella scena mi scaldò il cuore e alla fine disse " è la cosapiù bella che potesse capitarci, ne sono felice amore"finalmente il dottore mi lasciò andare a casa e subito volliprepararmi la roba per andare in tirocinio l'indomani, ma Ian me loproibì dicendo che avrebbe sistemato tutto lui a scuola, quellanotte dormì con me e ci addormentammo abbracciati dopo che lui midiede un bacio sulle labbra e poi fece una cosa che mi fececommuovere, si abbassò sulla mia pancia, me la accarezzò e diede unbacio, augurando una serena notte anche al piccino.
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Il destino dell'amore.
RomanceJessica, ragazza semplice,umile e volenterosa, smaniosa di imparare nuove cose e sempre a caccia di nuove esperienze e nuovi saperi. Ian uomo realizzato, ricco e bellissimo a cui viene data l'opportunità di insegnare in università e se i loro cammin...