16.

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BAKUGOU pov.

Piangere... ma di felicità o di dolore? Che senso ha? Eppure anche io piango, mi sono ritrovato a piangere per lui, ma fino ad ora solo di dolore o forse... Quindi si può piangere anche di felicità? Ma esiste davvero? Deku... se solo potessi, spegnerei il tuo dolore... ma non la tua felicità. Spero che le tue siano lacrime di felicità, che sei felice perché finalmente dopo tempo sei riuscito a dirmi in faccia che mi odi, che non devo più starti tra i piedi. Sicuramente saranno di felicità. Ed io sono felice per te Deku, finalmente eh! Quindi dovrò stare lontano, ma se io non ci riuscissi? Come ti sentiresti? Vuoi davvero che ti stia lontano? O mentivi? Cosa mi combini Deku! Dannato e bellissimo Deku... Ti amo... Si... Ora ne sono sicuro, ma devo davvero dirtelo? Dovrei davvero? Cosa cambia da "sono innamorato di te" a "ti amo" qual'è il piccolo confine? Il dettaglio? Me lo spiegherai un giorno, forse... ma ora che ci penso, a quale scopo? Devo starti lontano... ma anche domani? Anche il giorno dopo, Deku? Si?

Spero solo che starai sempre bene, almeno la cosa che mi rimane è vederti...

Amarti da lontano...

Credo che passerò di qui... domani sera... si... forse anche la sera dopo, e quella dopo... potrei, non mi vedresti. Passerei per alleggerire un po' questo dolore che mi porto dentro... Potrei, infondo quale potrebbe essere il problema? Potresti uscire e vedermi, in quel momento ti direi "Ti amo". Cosa diresti, Deku?

Mi alzo lentamente e scendo le scale, ogni passo che faccio per allontanarmi mi fa salire un dolore indescrivibile, eppure prima non vivevo con questi sentimenti, non sentivo un dolore del genere, neanche quando facevo a botte... Non è un dolore normale, il mio cuore piange...
Torno in camera mia, chiudo la porta, guardo l'orologio e mi segna che mancano cinque minuti alle cinque... Benissimo direi...
Mi siedo sul letto e sento che quel dolore mi divora, nel buio della mia stanza. Resterò qui... immerso

Nel dolore.

IZUKU pov.

Sono ore che piango, ma questo senso di solitudine mi divora. Kacchan, vieni qui, apri quella porta e abbracciami, non era vero quello che ho detto. Non ti odio, non devi starmi lontano, io voglio solo abbracciarti, starti vicino... Cosa combino Kacchan? Sono davvero tanto egoista? Ma infondo il l'ho fatto per te... credo... cosa dovrei fare Kacchan? Andare avanti? Lasciarti passare e vivere senza di te? Ma potrò mai convivere con questo dolore?

Devi amarlo da lontano.

Kacchan, ho un dolore al petto, un dolore profondo, che ha radice nel cuore. Il fatto è che io non ho il coraggio Kacchan, non ho il coraggio di amarti e farmi amare, dovrebbe essere bello?

Dovrebbe.

In effetti dovrebbe ma non ho il coraggio, potrebbe mai essere una scusa valida il fatto che tu possa mettere me prima del tuo obiettivo? Non ci crederebbe neanche un bambino... Kacchan. Non credere alle mie parole, forse prima o poi riuscirò a trovare il coraggio, tu solo... aspettami... va bene? Che egoista che sono, vero? Prima o poi ti annoierai di aspettare e chissà quanto ancora io non avrò il coraggio...

Spero che i giorni passeranno in fretta, che la notte passi in fretta, anche la prossima notte, e quella dopo. Di notte sono solo e il dolore esce fuori, mi prende e mi divora, mi consuma. Sono solo, immerso nel buio.

Nel dolore.

"Kacchan..." sussurro il tuo nome

Buio.

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IZUKU pov.

È già passata una settimana da quando siamo ai dormitori, è passato il natale e siamo ad un nuovo anno... Io sto bene... credo. Di giorno sorrido, sono normale... credo... ma sto bene! Davvero! Chiamo tutte le sere mia madre, quando sto per entrare nella mia stanza, le do la buonanotte e le dico che le voglio bene, che sto bene, che sono felice poi riaggancio, chiudo la porta alle mie spalle e sprofondo nel buio e nel dolore...
Ho appena chiuso la porta alle mie spalle. Oggi Kacchan era bellissimo... quando ci alleniamo io cerco di stare lontano da lui, nascosto in modo da poterlo guardare e sembra stia bene. È in forma, sta andando avanti con il suo obiettivo... credo. Ma io noto una cosa... I suoi occhi sono stanchi... ogni giorno di più, è spento ed è molto meno arrogante con gli altri, a me non rivolge neanche più la parola. Bravo Kacchan... sono fiero di te... hai ascoltato le mie parole....

Stasera mi sento molto peggio... Il dolore a volte di giorno rimane fisso dentro di me, altri giorno poco. Non riesco a capire se sia giusto così, Kacchan... sai... ho ancora la tua lettera, non l'ho mica butatta, come potrei, ma non l'ho mai letta e non so se lo farò mai. Cosa avrai scritto? Che anche tu mi odi, vero? Che era tutto un sogno, un illusione, una cosa stupida... avrai scritto questo. La porto sempre con me, la tua lettera, chiusa in un quaderno così semmai dovrei avere l'impulso di leggerla per avere una ragione in più per stare lontani io lo farò, la prenderò e la leggerò. Ma non è il momento, diciamo che sto elaborando il dolore, lo sto lavorando, prima o poi sparirà, no Kacchan? Sparirà... credo. C'è un momento della giornata che però il dolore passa, è solo un attimo dove tutto sembra normale ed è quando mi guardi, perché anche se non mi parli, tu mi guardi, ma Kacchan, cosa guardi precisamemte? Avrai mica notato i miei occhi stanchi? No vero? Soffriresti? Staresti bene sapendo che soffro così? Io ti ho detto che mi odio e tu che mi ami ma devi reprimerlo, ci stiamo provando entrambi. Spero che starai bene almeno tu, prima o poi. Era tutto sbagliato, lo sapevamo entrambi. Quanta paura mi dovora, Kacchan. Sento questo peso nella mia testa fino a quando non sale il sole. Il tramonto è bellissimo, a volte penso che forse lo starai guardando anche tu dalla tua finestra.

Mi sento stupido ma qualche volta verrò da te, si perché ne ho bisogno... sono così confuso...
Credo che sia notte fonda, già. Sono ore che sono chiuso in camera. Uscirò, credo che uscirò per andare a bere un bicchiere d'acqua, se riesco ad uscire... spero.
Le forze di alzarmi dal letto sono poche ma forse potrei passare fuori la tua stanza e poggiarmi alla porta per sentire la tua presenza... si.

Con le poche forze che ho mi alzo da questo letto e mi incammino verso le scale, le scendo con difficoltà e mi avvicino alla tua porta.
'Bakugou Katsuki' leggo fuori la tua porta, questa cosa mi porta a sorridere, lievemente. Mi appoggio vicino e respiro lentamente un po' di vita.
Sento qualcosa nel mio stomaco ma sta volta non è dolore... una sensazione di sollievo, vorrei davvero sentirmi meglio, solo per una volta.

Solo una volta.

"Kacchan" dico.

Angolo me!
Perdonatemi per questo capitolo così triste, quando l'ho scritto ho pianto in continuazione ma spero che vi piaccia.
_Anna.

Desideravo averti.  ||Bakudeku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora