29.

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IZUKU pov.

Caro Deku,
cazzo, non ho mai scritto una lettera quindi ti prego di capirmi se magari mescolerò un po' di cose e ti metterò la testa sottosopra.
Allora, penso che si possa cominciare dall'inizio.
Precisamente io non so cosa vorrei scrivere quindi andrò un po' a vanvera anche perché non so nemmeno che cazzo di ore siano, so solo che mi sono alzato improvvisamente dal mio letto ed ho iniziato a scrivere sentendone la necessità.
Ricordo quando eravamo bambini ed andavamo all'asilo. Un giorno in classe iniziarono ad uscire delle piccole scintille dalle mie mani ed io ero così sopraffatto dall'emozione sapendo che sarebbe stato quello il mio quirk, tutti erano in cerchio intorno a me e ricordo che tu eri così preso dalla gioia, eri felice Deku, eri felice per me. Io ti guardai, notai il tuo stupore e mi accorsi che superava di gran lunga il mio eppure non era il tuo potere, ma era il mio. Provai invidia, Deku. Per la prima volta provai invidia perche eri felice di una cosa non tua ed io sapevo che non sarei stato felice per le cose di altri. Compresi che non sarei mai stato felice per le imprese di qualcuno, ma solo per le mie. Perché le mie sarebbero state le migliori, solo le mie. Eppure ricordo anche che tutti scoprirono i loro quirk mentre tu un giorno entrasti in classe con lo sguardo cupo, io mi avvicinai a te con la mia aria superiore e dissi "che hai? Oggi non mi ronzi intorno?" tu mi guardasti e con una risposta secca mi lasciasti senza una parola: "non avrò mai un quirk." rispondesti andando via. In quel momento pensai che te lo meritavi Deku, perché tu ammiravi tutto degli altri ma non ammiravi mai te stesso, difendevi gli altri ma non sapevi difendere te stesso. Deku, tu eri un bambino magico senza magia. Io ero così arrabbiato con te, cazzo. Eri quel bambino che io non volevo diventare. Tu difendevi tutti non avendo nulla. Eri il primo a schierarti dalla parte dei deboli ed io ti odiavo per questo. Ricordo il primo pugno che ti diedi: esplose. Ricordo che la tua guancia era bruciata e tu trattenevi le lacrime. Io ti guardai e una forte morsa mi prese alla bocca dello stomaco, non avrei voluto Deku. "Perché?" mi chiedesti ed io con tutto il mio orgoglio risposi: "Perché non sei nulla. Senza un quirk non sarai mai nessuno. Io sono superiore." Tu non dicesti più una parola e con tutto il tuo dolore ti alzasti e andasti via lasciandomi lì perplesso ma il giorno dopo eri di nuovo dietro i miei passi sorridendo.
Avrei dovuto chiederti scusa, Deku. Infondo già da bambino mi insegnavi cosa significava essere un eroe.
"Kacchan!" urlavi. Ti chiesi il perché di quel nomignolo e tu mi spiegasti:" 'Kac' sono le iniziali del tuo nome mentre 'chan' si usa per quelle persone a cui siamo particolarmente affezionati!", rimasi senza dire una parola. Quel nomignolo lo odiavo, mi dava su i nervi ma se non lo avresti più pronunciato cosa avrei fatto?
Non avrei mai potuto avere la stessa emozione di quando lo pronunci ora. Ora, solo pronunciando quel nome io mi sento di tremare.
Ricordo quando mi chiamavi per venire a casa tua ed io pieno di noia venivo perché mia madre mi obbligava a giocare con te. Però a volte era bello, Deku, giocare con te. Eri un bambino semplice, sorridevi e se perdevi ai videogiochi non rimanevi triste, anzi ti alzavi su le maniche e riprovavi.
Io avrei dovuto ringraziarti, perché mi insegnavi già come diventare un eroe. Ma io ti guardavo, Deku, vedevo i tuoi occhi sempre lucidi, le mani sempre un po' tremanti, il sorriso leggermente più spento. Avrei dovuto chiedertelo forse: "Hai bisogno di qualcosa?" io sono sicuro che avresti risposto con "No, grazie Kacchan! Ma se per favore potresti aiutarmi a non soffrire quando mi ricordo di non avere un quirk, mi aiuteresti molto.". Io lo sapevo, Deku. Ma non ti ho aiutato. Scusa Deku. Ti ho mai chiesto scusa? Non so se lo abbia mai fatto con qualcuno in vita mia. Avrei molte scuse da farti e molti 'Grazie' da dirti. Infondo è da bambino che mi aiuti a diventare un vero eroe. Eppure sei sempre stato tu l'eroe. Con il tempo però, crescendo, io continuai ad ignorare il fatto che tu stessi male e così iniziai a pestarti perché tu eri comunque disposto a lottare pur sapendo che non ce l'avresti mai fatta. Ero così dannatamente infastidito che il tuo dolore poi lo dimenticai. Scusa, Deku. Grazie, Deku. Poi arrivò il giorno in cui smisi di pestarti, non lo decisi io ma qualcosa dentro di me. Non riuscivo più a guardare nei tuoi occhi mentre le mie mani creavano macchie sulla tua pelle che sapevo ti avrebbero recato dolore. Questa sensazione dentro di me mi premeva dallo stomaco ma io la opprimevo, la ignoravo, la spegnevo. Deku, tu mi guardavi con gli occhi dell'ammirazione ed io invece con quello del disprezzo. Con il tempo, entrando alla UA, ho capito cosa significa essere un Hero. Sono sempre stato un egoista, ma un Hero salva le persone in pericolo, mette prima gli altri e poi se stesso. Un Hero da la sua vita per salvarne altre, proprio come facevi tu Deku. Quando lo realizzai capii che avrei dovuto ammirarti perché tu senza avere un potere tutto tuo eri disposto a proteggere gli altri mentre io che avevo un potere mettevo me prima di tutto. Mi arrabbiai, Deku, e quella sensazione che mi prendeva quando ti pensavo, la spensi, la dimenticai perché avevo ancora una volta realizzato che tu eri avanti a me senza poterlo essere davvero. Grazie Deku. Ricordo che un giorno ti trascinai in un angolino accanto alla stazione, era tempo che non ti pestavo e volevo riprovare. Mi avvicinai a te e mentre con una mano ti stringevo il colletto della felpa e con l'altra stavo per tirarti un pugno, vidi che tu con sguardo impaurito, chiudesti gli occhi ed io mi resi conto che non sarei mai riuscito a picchiarti perché iniziai a guardare bene il tuo viso. Mi resi conto che eri bellissimo, Deku. Le lentiggini che ti coprono le guance ed il naso, i capelli verdi che hanno un odore di menta ed altre volte di mela verde. Deku, io ricordo che in quel momento stavo per baciarti, e che quella sensazione alla bocca dello stomaco, che avevo ormai oppresso per bene, tornò più viva che mai. Quella sera tornai a casa e rimasi a pensare per tutta la notte al fatto che ti odiavo perché volevo opprimere ancora quella strana sensazione. Ma il giorno dopo i tuoi occhi mi inchiodarono ancora e il giorno dopo ancora. Deku, io non ti odiavo più. Io mi ero innamorato di te. Lo ero dal principio, da quando crescendo insieme iniziai a capire che anche se tu eri solo un sassolino lungo la mia strada, io senza di te non avrei scelto di fare più nulla. Eri quella maledetta contraddizione della mia vita, ti odiavo perché sapevo che eri avanti a me pur non avendo nulla ma ti amavo perché mi spronavi ad essere migliore. Io dovevo superarti, Deku. Io devo superarti, Deku. Quando realizzai che ero davvero innamorato di te fu quando capii che se ti avrei trovato vivo tra le macerie io ti avrei dedicato la mia vita perché se ti avrei trovato senza vita io non sarei più stato nessuno. Realizzai che amarti sarebbe stato il meglio, perché averti affianco mi rende migliore, Deku. Io lo so cosa stai pensando "Kacchan non deve innamorarsi di me, se lo farà lui non diventerà mai quello che vuole essere perché metterà me prima di tutto", l'ho sempre saputo. Ed ancora una volta metti gli altri prima di te. Quando la smetterai di soffrire, Deku? Quando inizierai a pensare che anche tu vali in questa vita!? Ma ora sarò la risposta al tuo pensiero: Deku, io non potrò mai mettere te d'avanti a tutto ciò che desidero nella vita perché tu già sei il primo, senza il tuo impegno nel superare la mia forza, io non potrò mai diventare un hero. Siamo un loop infinito io e te.
Poi mi hai baciato Deku e cazzo mi hai fatto sentire vivo, mi hai fatto davvero sentire una persona reale. Mi hai fatto realizzare che intorno a me c'erano i colori, la luce, e non solo quel grigio e buio mondo che padroneggiavo pensando fosse giusto, perché infondo era il mio mondo. Ma poi hai condiviso il tuo con me e Dio solo sa quanto io possa amare tutto il resto.
Ho pregato Dio di poterti stare accanto ancora, l'ho ringraziato. L'ho pregato ancora ma a cosa potrà mai servire? Infondo sei tu a decidere...
Deku, mi hai mandato via ma io proverò a starti sempre accanto. Infondo solo ora mi rendo conto che siamo anime gemelle da sempre. Noi siamo nati per essere una sola cosa. Deku! Stai piangendo davvero? Sei così patetico. Dovesti sorridere, sei dannatemente bello quando lo fai. Comunque... Ti chiedo scusa, Deku, per essere stato così stupido fino ad ora. Potrai mai perdonarmi? Se mai lo farai, io sarò qui ad aspettarti, perché ora ne sono certo di una cosa:
Io sono davvero troppo innamorato di te, Deku.

_Kacchan.

Desideravo averti.  ||Bakudeku||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora