capitolo 11

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Pioveva incessantemente da due giorni, questo non aiutava lo stato emotivo di Lily che la pioggia proprio non la sosteneva, era metereopatica, in giornate come quella ed in periodi diversi le piaceva starsene a casa di Step, in compagnia dei suoi amici e ovviamente della roba.
Sospirò, la appena terminata seduta con lo psicologo non era andata tanto bene, gli aveva raccontato di aver sognato ricorrentemente l'eroina, gli aveva spiegato la conseguente sensazione di inappagatezza che provava ogni volta che si risvegliava appena prima di riuscire a bucarsi, o peggio ancora, quando una volta averlo fatto non provava praticamente niente. Lui continuava a dirle fosse presto, che era più che normale, ma lei pensava che non avrebbe mai smesso di desiderarla così intensamente, di desiderare consapevolmente quel tormento.

Aveva percorso il lungo corridoio dirigendosi verso la sala comune senza neanche accorgersene, troppo presa dai suoi pensieri.
I ragazzi la salutarono e Jeremy le indicò di raggiungerli, c'era anche Davin con loro, non avevano più parlato da quel giorno, continuavano a salutarsi, o a scambiarsi qualche parola di tanto in tanto mentre erano in gruppo, ma niente di più.
Lui ci aveva provato a parlarle davvero, ma lei lo aveva sempre licenziato con poche parole.

<< Com'è andata? >> Le chiese Riley mentre attendevano arrivasse ora di cena, << secondo te? >> Il tono ironico della rossa fù una risposta più che chiara,
<< E sei qui già da una settimana >> quella voce, quella maledetta voce che se avesse potuto avrebbe cancellato per sempre dalla sua testa.
Per altro Davin da quando gli si era allontanata cercava sempre di irritarla in qualche modo,
<< Hey Mr. So tutto io! Avrei voluto vedere te dopo appena una settimana in clinica, voci di corridoio dicono che ti ci voleva una camicia di forza >> rispose a tono Nicole per lei,
<< Cazzo... ho un fastidioso ronzio alle orecchie >> in un gesto strafottente il moro si portò un dito all'orecchio, scuotendolo come si fa quando vuoi mandar via un rumore molesto,
Penny ridacchiò al suo teatrino,
<< Vaffanculo Davin! >> Sbottò la bruna.

Gli occhi di Lily si posarono su di lui come calamitati da qualcosa di invisibile ma troppo forte da tenere a bada, era seduto sul bracciolo del divano e leggeva la rivista musicale Kerrang!, pensò che non appena l'avesse posata le avrebbe dato uno sguardo, le piaceva essere costantemente informata sulle novità del mondo della musica.
Il moro si voltò cogliendola in flagrante mentre lo osservava, i loro sguardi si incrociarono.
Lily non smise di guardarlo, almeno non subito, portava un maglione nero a strisce blu cobalto che gli mettevano ancora più in risalto gli occhi già di per sé maledettamente azzurri.
Di nuovo le prese quella sensazione allo stomaco bella e turbante allo stesso tempo, voleva stargli quanto più lontano, il timore che le potesse fare del male, più di quanto le piaceva ammettere, la tormentava ogni secondo che passava in sua presenza, nonostante questo iniziò ad immaginare come sarebbe stato carezzargli i capelli, le labbra carnose al punto giusto o quelle mani che continuava a rivedere nei suoi ricordi, il modo in cui sfioravano la sua chitarra, il modo in cui avrebbe voluto sfiorassero lei...
Quei pensieri le diedero una scossa talmente forte da imporsi di distogliere subito lo sguardo, di mostrarsi impassibile nonostante tutto ciò che in un attimo aveva attraversato la sua mente.
Era riuscita finalmente a scrollarsi quei pensieri di dosso quando in meno di un secondo quella rivista, che sembrava essere per gli altri l'unica cosa che aveva attirato la sua attenzione, la colpì in pieno viso.

<< Santo Dio! Davin! >> Imprecò in malo modo, non perché si fosse fatta realmente male quanto per il fatto che il moro l'aveva presa completamente alla sprovvista,
<< So che vuoi leggerla >> ridacchiò lui alla sua reazione, mentre ancora le sventolava il settimanale davanti al viso, lei glielo prese dalle mani sbuffando infastidita,
<< Kurt Cobain si è fatto saltare la testa con un fucile >> mise al corrente la rossa con molta naturalezza, lo sguardo della ragazza cadde nuovamente sulle sue mani, lo osservò slacciare dal polso un bracciale borchiato con cui poi iniziò a giocherellare,
<< È la stessa fine che farai tu Davin >>
Ironizzò Riley,
<< E tu finirai con il fegato spappolato alcolista del cazzo! >> Ridacchiò a sua volta il moro,
Nel frattempo Lily si era già fiondata sulla rivista, cercando lo spazio che era stato dedicato a quel fatto di cronaca.

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