La porta che si apriva ridestò Lily dal torpore, << è ora di cena ragazze >> le informò un'infermiera, la rossa si mise a sedere, la luce le dava fastidio, un fastidio cane,
<< Che hai? >> Le chiese allora Nicole, quasi non voleva rispondere a quella domanda, era certa che la bruna avesse già capito cosa le stava succedendo, allora perché chiederlo? Odiava quando facevano così, era il modo di tutti i tossici per sbatterti in faccia il fatto che a differenza tua loro fossero puliti,
<< Niente, perché me lo chiedi? >> Le sue labbra si inarcarono in un sorriso sarcastico,
<< Hai le pupille larghe quanto due buchi neri >> le disse con voce rammaricata, << è praticamente inevitabile, prima inizia, prima passa >> le fece presente la rossa tirando su col naso,
<< Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure >> il modo dolce in cui le parlò fece sentire in colpa Lily per ciò che aveva pensato appena un'attimo prima
<< Grazie >> le sorrise,
<< Lo sai che qui non danno medicine per superare l'astinenza vero? Il dottor Cook dice che non bisogna combattere una dipendenza creandone altre >>
<< Lo so, ci sono già stata qui >> Lily si alzò ed infilò gli anfibi, Camminò con cautela fino alla sua borsa e ne tirò fuori la sua spazzola cercando di domare alla meglio i capelli che ormai sembravano avere una volontà propria.Si diresse alla porta con Nicole al seguito, aveva bisogno di andare in bagno quindi prese la direzione opposta a quella che portava in mensa. La struttura aveva dei bagni comuni, ovviamente divisi per donne e uomini, ricordava ancora quanto fosse stressante doverli raggiungere in piena notte anche solo per una pisciata, oppure quanto la infastidiva dover fare la doccia in presenza di altre ragazze che ti squadravano come a voler cogliere ogni minimo dettaglio per saperne di più, sempre di più sul perché fossi lì e fino a che punto ti eri spinta.
Il rumore dei passi di qualcuno che la inseguiva la risvegliò dai suoi pensieri,
<< Guarda che stai sbagliando strada novellina! >> la schernì Nicole,
<< devo andare al bagno! >> la informò lei sperando cambiasse strada, << Ok! Ti accompagno >> esclamò invece la bruna.Un'infermiera le guardò insistentemente mentre entravano in quel bagno gelido e completamente lastricato di mattonelle bianche e lucide.
Subito sulla sinistra lungo tutto il muro c'erano dei lavandini molto grandi su cui c'era posto un unico specchio che ne prendeva tutta la lunghezza, di fronte a questi le cabine grigie con dentro i gabinetti, in fondo una piccola porta divideva quell'aerea dalle docce, la cosa peggiore era che queste non avevano separé, era una stanza grande e di forma quadrata che portava quattro docce per lato ma solo su 3 delle sue 4 pareti.
Lily ricordò ancora una volta quanto aveva odiato fare la doccia lì dentro, piuttosto preferiva farla in orari non consoni, che le assicurassero di stare sola.Si sentiva completamente sudaticcia e lo stomaco iniziava a dare i primi segni di protesta, quando era a rota il suo stomaco era il primo a contorcersi, aprì il rubinetto per rinfrescarsi nuovamente, consapevole del fatto che non sarebbe bastato a fermare il sudore che grondava dai suoi pori, nonostante questo aveva freddo e tremava.
<< Lily forse dovresti ritornare in camera, ti porto io qualcosa da mangiare >> le propose Nicole vedendo che ormai ci era quasi dentro fino al collo,
<< Grazie, ma preferisco venire in mensa, magari mi distraggo un po' >> si tamponò alla meglio cestinando poi le tovagliette di carta, << da quanto sei qui Nicole?? >> Le chiese mentre si dirigevano nuovamente all'uscita,
<< un mese tra due giorni >>
<< Allora sei pulita da un mese quasi, c'è da festeggiare >>
<< Beh, si... Non pensavo fosse possibile >> le sorrise,
<< È stata una tua scelta?? >>
<< Si... Era iniziato tutto come un gioco, ma poi è diventato sempre peggio, stavo sempre male perché i soldi non mi bastavano e mi sono ritrovata a chiedermi perché buttavo così la mia vita. Vedevo tutte le altre ragazze della mia età fare cose normali, avere una vita serena e io arrancavo per potermi permettere una dose di coca, non era giusto. >> La rossa le annuì senza riuscire ad argomentare ciò che le aveva detto, stava troppo male anche solo per risponderle.
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Come Note legate
RomansaPer tutti ero la stronza narcisista in cerca di attenzioni, per tutti tranne che per me stessa. Nessuno riusciva a comprendere perché buttavo all'aria le opportunità che mi si presentavano e che in tanti avrebbero voluto, potevo permettermi una buo...