"Here I lie in my hospital bed,
Tell me, Sister Morphine, when are you coming round again?"Aveva continuato a guardarla incessantemente per tutto il tempo in cui aveva cantato quella maledetta canzone.
Qualcuno le aveva detto che ad un'eroinomane bastava uno sguardo per riconoscerne un altro, e probabilmente era vero.
Lei almeno ne aveva sempre riconosciuto uno quando lo vedeva, era forse il modo di porsi, o quell'aria perennemente rilassata, l'aria di chi al suo interno ha tutto un mondo che gli permette di fare a meno di quello reale.
Anche il modo di camminare, o di muoversi, Lily aveva visto quel ragazzo, di cui neanche conosceva il nome, fluttuare per tutto il tempo in cui era stato su quel palco, come se tutto intorno non ci fosse altro che aria, come se neanche la forza di gravità riuscisse a tirarlo giù, nel mondo vero.Qualcuno le toccò le spalle riportandola alla realtà, ci mise un po' per mettere a fuoco il viso di Tyler, che si lasciava dietro scie di colore come in una foto scattata in movimento.
Si chiese quanto avesse bevuto per ridursi in quel modo,
<< Sono bravi vero? >> Le chiese euforico,
<< Si, sono davvero bravi! >> Gli gridò lei cercando di sovrastare la musica troppo alta.
<< Sai, Henry ha carisma, e questo gli permette di attirare su di sé tutta l'attenzione, ma è stato Richie a mettere su la band >> le spiegò Tyler, e lei si sentì in imbarazzo, pensando alla possibilità che glielo avesse detto avendola beccata ad osservare insistentemente il cantante, che solo adesso aveva appreso si chiamasse Henry,
<< Richie è il chitarrista vero?? >> Lily lo aveva guardato di tanto in tanto, ma non era riuscita a vederlo davvero, ogni volta che osservava quel ragazzo suonare un'altra immagine le riempiva la mente, quella di altre mani, di altre corde, di un altro suono, un suono che amava terribilmente e che ardeva dentro di lei come un fuoco che la sua mente cercava incessantemente di estinguere.
<< Si proprio lui >> le diede conferma Tyler,
Avevano assistito allo spettacolo in piedi per la maggior parte del tempo, costretti dalle persone che, sedute ai tavoli nel retro della sala, durante la parte più calda dell'esibizione avevano raggiunto il palco coprendogli la visuale.La musica cessò senza preavviso, proprio come si presentavano alcuni eventi della vita, quelli che arrivano e scombussolano tutto senza che tu possa fare niente, senza darti modo di riuscire a gestirli.
Lily pensò che la maggior parte delle persone passavano la propria vita nel tentativo disperato di poter controllare ciò che succede, nella pura illusione di poterlo fare, o addirittura di poter organizzare tutto nel minimo dettaglio come si fa con la lista della spesa, eppure quella sera lei non era riuscita a gestire nulla di ciò che le stava succedendo.La band scese dal palco dopo aver ringraziato i presenti, questi si diramarono tornando ai propri tavoli o andando via,
<< Allora che ne dite di continuare la serata da noi?? Diamo una festa! >> propose il batterista, li avevano nuovamente raggiunti e si erano riuniti al gruppo,
<< Ok! >> assentì subito Melanie, la brunetta.
La vocina nella testa di Lily cercò nuovamente di prendere il sopravvento, << Tyler, noi dovremmo ritornare >> disse, raramente le era capitato di fare la guastafeste ad una serata ed infatti la voce le uscì meno convinta di quanto avrebbe dovuto essere per convincere il ragazzo a rientrare,
<< certo, Tayler al manicomio ha il coprifuoco >> lo schernì Henry, lui rise a quella sua provocazione
<< Non è ancora arrivato chi può darmi il coprifuoco! Andiamo! >> esclamò senza tener conto del parere di Lily.🖤
Davin proprio non riusciva a dormire, continuava di tanto in tanto a riguardare l'orologio che aveva poggiato sul comodino di fianco al letto, era notte inoltrata, precisamente erano da poco passate le 3:00 del mattino, portò le gambe fuori dal letto e Poggiò i piedi sul pavimento freddo, nonostante l'inverno stesse lasciando spazio alla primavera ancora di notte si sentiva l'aria fresca dell'imminente fine del periodo invernale.
Infilò il pantalone di tuta grigio che in genere utilizzava per dormire e una felpa leggera, poi prese il suo pacchetto di sigarette,
<< non puoi passare insonne tutte le notti, cazzo, il tuo vai e vieni non fa dormire bene neanche me >> si lamentò Jona con voce impastata dal sonno, si portò le coperte sul viso e un mugolio lamentoso riecheggiò nella stanza e nel silenzio della notte.
Davin restava spesso sveglio in quelle ore e di tanto in tanto usciva fuori per fumare, con gli orari della struttura i suoi ritmi di vita erano cambiati, non avendo quasi mai da fare dopo cena si addormentava spesso presto e questo faceva si che di notte restasse sveglio per diverse ore, ma non era questa la motivazione che lo manteneva in allerta quella sera, aveva paura che Tyler non avesse saputo badare a dovere a Lily, considerando il periodo delicato in cui si trovava.
Aveva sperato rientrassero ad un orario decente, ma a quell'ora non vederli ancora rientrare lo metteva in ansia, un'ansia fottuta che non riusciva a gestire.L'infermiera di turno alla Hole era abbastanza distratta, Davin la osservò per un po' prima di dirigersi nel corridoio che portava alle stanze delle ragazze, era ancora a piedi nudi, questo gli permise di non fare rumore e di passare inosservato.
Aprì delicatamente la porta, sapeva che l'avrebbe trovata aperta perché ai pazienti lì non era permesso chiudere a chiave, gli infermieri dovevano poter entrare in qualsiasi momento.Si avvicinò cauto a Nicole per non spaventarla, poi le sfiorò un braccio, << Nicole >> sussurrò scuotendola delicatamente, la ragazza mugugnò qualcosa di indecifrabile per poi voltarsi dall'altro lato, allora lui ritentò di nuovo, << Nicole, svegliati >> di scatto si mise a sedere sul letto e lui le fece segno di star zitta,
<< Sono io, non farti sentire >> le disse accendendo la luce,
<< Davin che cazzo ci fai qui?! >> aveva il viso teso in un'espressione preoccupata, << Lily non è ancora tornata!? >> sospirò, la sua apparve a metà tra un'affermazione e una domanda, << la vedi qui per caso?? >> sbuffò lei annoiata,
<< No, ed è proprio questo che mi preoccupa, sono le 3:30, avrebbero dovuto essere qui già da un pezzo, aveva avuto il via libera per un'uscita non per una luna di miele >> quel pensiero lo irritò parecchio, e le sue espressioni dovettero tradirlo perché Nicole gli sorrise maliziosa, << Allora è questo che ti preoccupa? >> gli chiese, il moro scuotè la testa, << È la cosa che forse mi preoccupa di meno, sono scelte sue se darsi o meno a quel coglione di Tyler. Ho solo paura faccia qualche cazzata, tutto qui >> terminò sedendosi sul bordo del letto accanto alla bruna,
<< Va a letto Davin, domattina Lily sarà qui sana e salva >> la ragazza si stese nuovamente tirandosi le coperte fin sopra alle spalle,
<< Allora non ti spiace se l'aspetto qui >> replicò lui raggiungendo il letto di Lily e stendendosi al suo posto, Nicole non gli rispose ma se Davin avesse potuto osservarla avrebbe visto un'espressione fin troppo compiaciuta sul suo volto.Poggiò il viso sul cuscino di Lily e tra quelle lenzuola riusciva a sentire il profumo dei suoi capelli e di shampoo alla camomilla, un profumo così dolce ed intenso, si ritrovò ad inspirare a fondo cercando di fare sua ogni piccola nota di quello che a lui sembrò essere l'odore più buono al mondo, sapeva di fiori, sapeva di giornate di sole passate all'aperto e del profumo del vento che in primavera attraversa gli alberi, poi sapeva di vinili, di ore passate tra fogli di pentagramma e corde in metallo, le stesse corde che sembravano tenerli uniti.
Gli sembrava di poter sentire tutta la sua essenza tra quelle lenzuola, e senza rendersene conto si assopì con la sensazione di essere tra le sue braccia, sensazione che ne appagava in parte il desiderio, quel desiderio che si stava impadronendo lentamente della sua mente e che si intensificava ad ogni suo rifiuto.
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Come Note legate
RomancePer tutti ero la stronza narcisista in cerca di attenzioni, per tutti tranne che per me stessa. Nessuno riusciva a comprendere perché buttavo all'aria le opportunità che mi si presentavano e che in tanti avrebbero voluto, potevo permettermi una buo...