Capitolo 50

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Il silenzio riempiva il negozio, erano appena le 5:00 del pomeriggio e la scritta "chiuso" era già esposta sulla porta del Black Paradise.

Quel posto non era mai sembrato così vuoto e triste, neanche quando Davin era andato via senza dire quasi niente, infatti non era raro in certi periodi vederlo scomparire per un po', spesso semplicemente perché voleva restare solo.

Qualcuno dei ragazzi aveva spento male una cicca, questa continuava a consumarsi da sola nel posacenere mentre il fumo che ancora ne saliva si dissolveva in leggere scie bianche danzando nella luce che irrompeva dalle vetrine.
Nel frattempo Jamie, Hunter e Zakk continuavano a scrutarsi l'uno con l'altro.

Sembrava il dejavu di qualche ora prima, mentre aspettavano e speravano che Davin chiamasse.
Alla fine quella telefonata era arrivata.

Ci aveva parlato ovviamente Jamie, che non aveva omesso di raccontare a Davin la telefonata che gli aveva fatto Lily quella mattina per chiedergli di accompagnarla da Reed.

Aveva iniziato a spiegargli cosa era successo in seguito e quello che avevano scoperto alla stazione, raccontandogli anche di Ryan e del fatto che presumibilmente uno tra le persone che aveva preso Lily si chiamava Tyler, lui non aveva avuto la reazione che tutti e tre si sarebbero aspettati.
Di certo non era una reazione di confusione la sua.

Aveva invece incolpato Jamie, dicendogli che non aveva prestato abbastanza attenzione a ciò che lui gli aveva detto, che aveva preso le sue parole alla leggera e che era colpa sua se era successo.

E la cosa peggiore era stata che Jamie gli aveva creduto, infatti se ne stava lì ad autocommiserarsi per quanto fosse stato negligente.
Hunter lo guardò intenerito, l'amicizia tra Davin e Jamie certe volte riusciva ad essere per quest'ultimo leggermente tossica, per lui qualsiasi cosa dicesse Davin era inderogabile, a tal punto da mettere in crisi la sua capacità di giudizio, e loro, che erano subentrati e diventati loro amici in secondo momento, proprio non capivano perché andasse così.

<< Jamie siamo amici, siamo sempre stati un gruppo e sai che vogliamo bene a Davin quanto ne vogliamo a te, ma si sbaglia! Tu non potevi sapere fino a che punto fosse importante starle addosso. Non eravamo al corrente di nulla e ancora adesso lui non ci dà spiegazioni, noi non sappiamo cosa sta realmente succedendo! >> cercò di farlo ragionare. Lui in tutta risposta prese la birra dal bancone e ne fece una lunga sorsata, anche se per rimettersi in sesto di certo non gli sarebbe bastata quella.

<< Ci tiene all'oscuro di tutto perché non vuole farci entrare in questa storia. Lui si preoccupa per noi >> lo giustificò ancora una volta il moro, Zakk sospirò scuotendo il capo in un gesto quasi esasperato

<< Allora non avrebbe dovuto mandarci quella lì! >> disse in modo brusco e alzando il tono più di quanto avrebbe realmente voluto, subito dopo la sua espressione cambiò, quella di cui stavano parlando era Lily, e adesso era nei guai chissà dove e sopratutto chissà con chi.
Alzò le mani in segno di scuse per ciò che aveva detto, poi nella stanza ripiombò il silenzio.

🖤

Faceva caldo, ma un vento leggero arrivava svogliato fino a lei dandole quel po' di sollievo per far sì che continuasse a dormire.

Il letto su cui era distesa era comodo e sapeva di buono, aveva un odore di sapone alla Marsiglia misto ad un'altro profumo, un profumo che lei conosceva bene, Quello di Davin.
Sorrise a quel pensiero ed un braccio le si strinse in vita attirandola a se, lei aprì gli occhi proprio mentre la sua schiena aderiva al petto del moro.

Lui si sporse sfiorandole la guancia prima con la punta del naso e poi con le labbra, qualche ciocca ribelle dei suoi capelli corvini sfuggita all'elastico le solleticò il collo nonostante fossero tenuti disordinatamente su. Lily amava quei capelli. Prese a carezzare una mano al ragazzo, che adesso si era nuovamente adagiato con il capo sul cuscino accanto a lei.

Come Note legate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora