Capitolo 45

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Il tempo non fa sconti a nessuno. E questo loro lo sapevano bene, chiunque ha affrontato una dipendenza lo sa.
Il rimbombo delle lancette che progrediscono secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, diventa sempre più forte nella mente man mano che il momento si avvicina.

Era da tanto che Davin non provava quella sensazione, eppure adesso quel suono lo sentiva più forte di prima, forte come quello delle campane che riecheggiano in tutto il paese per segnare l'ora, forte come un metronomo che ti scandisce i battiti e che certe volte sembra essere inarrivabile, ti destabilizza, stargli dietro è impossibile e vorresti fermarlo, rallentarlo, ma non puoi o non sarebbe la stessa cosa, la stessa musica.

A farlo sentire così adesso però non era l'eroina, non voleva rallentare il tempo per paura della prossima dose, lui il tempo avrebbe voluto rallentarlo per rimanere anche solo un attimo in più con Lily.

Seduto sui gradini del Rehab Jemie guardava il suo amico, quello con cui era cresciuto e che adesso stentava a riconoscere. Era lui, esteticamente il Davin di sempre, ma aveva uno sguardo diverso mentre guardava quella ragazza. Privo di rancore, privo di quel cinismo che caratterizza tutti quelli che hanno avuto un'infanzia difficile e priva di amore.

Lily continuava a sorridere a Davin con il viso illuminato dal sole del mattino e l'espressione di una ragazzina alle prese con la sua prima cotta adolescenziale. Un enorme salice piangente faceva un pò d'ombra su quelle scale quasi completamente esposte, il vento aveva continuato a frusciare tra le sue foglie e una o due di queste si erano staccate finendo tra i capelli della ragazza.

Lei se le scrollò con una mano, lasciandole cadere appena accanto alle sue cosce, sul gradino su cui lei e Davin erano seduti. Jamie distolse lo sguardo dai due, dedicando la sua attenzione al cielo azzurro e limpido, scorgendo qualche nuvola dalle sfumature plumbee addensarsi all'orizzonte.

<< Verrà a piovere >> disse osservando nuovamente i due ragazzi dall'alto, mise il piede sul gradino appena sotto quello su cui erano seduti, e il suo ginocchio fece da sostegno alla mano che poi ci poggiò sopra.

<< La pioggia ci terrà compagnia durante il ritorno >> sospirò Lily, proprio non le piaceva, ma in alcuni casi ascoltarne il suono la rilassava, e dopo gli ultimi giorni di caldo forte e afoso non sarebbe poi stato tanto male se questa avesse portato con sé un po' di frescura.

Non avevano poi parlato tanto, si erano osservati parecchio lei e Davin, senza evitare di tanto in tanto qualche gesto che per Jamie era risultato essere fin troppo smielato.

Il ragazzo pensò che fosse giusto lasciare ai due un po' di tempo per restare da soli.
<< Ho dimenticato le sigarette in macchina >> disse, facendogli capire con un cenno della mano che sarebbe andato a prenderle, entrambi gli annuirono.

<< I ragazzi ti trattano bene?? >> le chiese il moro non appena Jamie si fu allontanato.

Lily gli sorrise in modo dolce,
<< I ragazzi mi trattano benissimo Davin. Hai degli amici fantastici e sono tutti preoccupati per te >> si premurò di metterlo al corrente,

<< gli hai raccontato qualcosa? >>
la rossa quasi non lo lasciò terminare la frase, scuotè il capo in modo deciso << No, e nessuno di loro ha insistito per sapere niente. Dicono che sarai tu a raccontargli tutto quando potrai >>

Davin le prese i fianchi facendola poi sedere sulle sue gambe, le cinse la vita con un braccio e prese a carezzarle una mano.
Lily chinò il viso verso il suo e poggiò le labbra prima tra i suoi capelli e poi sulle labbra rosee del moro.

Quel tocco diede ad entrambi un fremito e quando si staccarono la ragazza si morse il labbro inferiore con brama, nel ricordo della primavera che si erano lasciati alle spalle e che adesso sembrava ai due tanto lontana.

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