capitolo 26

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Osservarlo suonare la mandava in estasi. Niente avrebbe potuto distogliere la sua attenzione da quelle mani, dalla sua espressione assorta, da quella voce profonda.
La chitarra era diventata come un prolungamento dei suoi arti, la destreggiava in arpeggi sempre più intricati. Sembrava che per lui fosse la cosa più naturale al mondo, a tal punto da far sembrare ciò che faceva di una semplicità unica.

Il sole gli illuminava il viso colorando leggermente la sua pelle pallida.
Davin si voltò a guardarla, sentendo probabilmente su di se lo sguardo di Lily sempre più insistente, ma lei non voleva perdersi neanche la più piccola parte di quello che le sembrava essere lo spettacolo più bello che avesse mai visto.

Il moro gli sorrise. Una combinazione di corde e di tasti echeggiarono nell'aria, un DO, un SOL, poi un RE.

Una parte di Thank you dei Led Zeppelin prese forma, fondendosi con il canto degli uccelli in primavera e con il fruscio delle foglie attraversate da quel venticello leggero che dolcemente gli carezzava la pelle.

My love is strong, with you there is no wrong
Together we shall go until we die, my, my, my
Inspiration's what you are to me
Inspiration, look 'n' see.

Cantò la sua voce calda, c'erano solo loro due, come in una dimensione alternativa, solo di entrambi.

🖤

Lily per lui era come musica.

Fin da quando era bambino aveva sempre trovato conforto e gioia nel suonare quelle corde che riuscivano a smuovere la sua anima, solo attraverso quelle riusciva a sfogare la sua rabbia, riusciva a raccontare il suo amore o ad esternare la sua tristezza.
Solo quella era riuscito a consolarlo nei peggiori momenti della sua vita, quando si era sentito solo e abbandonato, quando tutto era diventato troppo difficile per lui, quando era dovuto crescere troppo in fretta.

E Lily proprio come la musica era riuscita a fargli credere ci fosse qualcosa per cui valesse la pena andare avanti.
Anche se con difficoltà era riuscita a farlo aprire e a fargli buttare fuori un pò di quel fardello che lo aveva sempre afflitto e si era sempre portato dentro, chiuso a chiave come un mostro che ti logora dall'interno ma che non riesci a buttare fuori.

Era una mano dolce che smuoveva i suoi sentimenti in un arpeggio delicato, riuscendo a toccare ogni volta la corda giusta, riuscendo a fargli provare quelle emozioni e quei sentimenti che da troppo tempo reprimeva, risvegliandolo da quell'apatia costante in cui aveva vissuto fino a quel momento.

La musica era per Davin l'unico amore che avesse conosciuto e Lily ne era diventata l'incarnazione.

Scandì l'ultimo accento di quelle note, e solo in quel momento si rese conto di averla fissata per tutto il tempo.

<< adesso che avete avuto il vostro orgasmo, potreste ritornare a noi? >> li schernì Nicole con una risatina,
<< in effetti è stato abbastanza intenso >> concordò con lei Jeremy

Ci fù silenzio per un attimo, probabilmente meno di un secondo ma che a Lily sembrò maledettamente interminabile. Avrebbe voluto sprofondare per l'imbarazzo.
Poi un SOL secco interruppe il silenzio squarciandolo.

Le note si susseguirono in uno dei più grandi classici, quello che ogni chitarrista avrebbe suonato almeno una volta nella propria vita, Knockin' on heaven's door di Bob Dylan.

Alla voce di Davin si unirono quelle degli altri, trasportati da quella melodia così iconica.
Solo Lily non cantava, lei aveva sempre avuto un'avversità per la propria voce, non le piaceva, non era per niente intonata.

<< Scommettete che Bethany adesso si incazza? >> sorrise il moro, prese il tempo battendo con la mano sulla cassa armonica, poi iniziò a suonare.

<< Heroin >> sussurrò Lily, lui si bloccò all'istante per poi passarle la chitarra, << continua tu! >>
<< Dav, non l'ho mai suonata questa, quali sono gli accordi? >> sentiva il panico pervaderla, non aveva mai suonato in presenza di altre persone.

<< solo due, FA diesis e DO diesis >> le disse alzandosi ed andandole incontro.
Si piegò sulle ginocchia mettendosi dietro di lei, Lily era tra le sue cosce, il suo petto attaccato alla schiena della ragazza, la sua mano sinistra si posizionò sul manico della chitarra che ormai era lei ad imbracciare, mentre la destra scivolò lungo il braccio della rossa per poi poggiarsi sulla sua, << la senti?? >> Lily gli annuì, le stava mostrando la ritmica della canzone, cercò di farci attenzione anche se il fatto che fossero così vicini non l'aiutava per niente, lui le lasciò la mano, e lei dovette riprovarci un paio di volte a corde bloccate prima di capire la giusta combinazione di plettrate ed implettrate.

Lo sguardo del moro ispezionò ciò che li circondava, un vecchio secchio in legno era abbandonato appeso ad un ramo non lontano da lì, andò a recuperarlo per poi raggiungere nuovamente i ragazzi, lo capovolse e poggiò sull'erba.

<< ti do il tempo, è in 4/4 >> la informò, iniziò a battere con una mano sul secchio che aveva recuperato poco prima come fosse un tamburo, Lily prese il primo accordo con insicurezza, per poi diventare sempre più sicura man mano che ritmo ed accordi le diventavano familiari ed automatici, Davin la seguiva con quelle percussioni improvvisate.

Le sorrise, aveva delle mani così piccole che a fatica riuscivano a raggiungere decentemente i tasti per comporre gli accordi.

Il ragazzo notò fosse parecchio divertita da quella situazione, e dal suo modo di suonare percepì fosse improvvisamente passata dall'essere un fascio di nervi a sentirsi completamente a proprio agio.

Heroin, be the death of me
Heroin, it's my wife and it's my life
Because a mainline to my vein
Leads to a center in my head
And then I'm better off than dead
Because when the smack begins to flow
I really don't care anymore...

Iniziò ad intonare il moro,

Penny guardò alle loro spalle con aria divertita, Riley sbuffò una nuvoletta di fumo e ridacchiò anche lui facendo un gesto con la mano per incitarli a smettere.

<< Ve la siete giocata! >> esclamò Bethany tirando la chitarra dalle mani della rossa,
<< Ma dico... vi sembra il caso? Proprio voi due? >> strinse le labbra in una linea dura e sottile,

<< Stavamo solo giocando Beth >> le sorrise Davin, anche il dottor Reed che affiancava l'infermiera iniziò a ridacchiare,
<< Non è niente di grave Beth >> le disse con scioltezza, lei scuotè il capo con dissenso, << Ok ragazzi, è ora di tornare, raccogliete le vostre cose >> li informò.

Come Note legate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora