Le finestre dell'appartamento erano chiuse, la TV a tubo catodico poggiata sull'apposito carrellino era posizionata nell'angolo destro della sala da pranzo subito dopo il balcone e frontalmente alla cucina posta contro la parete sinistra della camera, al centro di questa un piccolo tavolo di forma quadrata in legno laccato color miele e 3 sedie del medesimo colore.
Le persiane erano tirate completamemte su per permettere alla tenue luce mattutina di fine ottobre di entrare indisturbata,
Il vento sibillava tra le foglie degli alti alberi che costeggiavano il palazzo, i rami più audaci sbattacchiavano contro i vetri in modo annoiato.Lily poggiò le mani sulle spalle di Davin stringendole appena, lui si tirò su le maniche dell'immacolata camicia azzurra che indossava e sfregò tra se le mani sospirando come a volersi dare coraggio, era seduto su di una sedia con un asciugamani posizionato accuratamente dietro il collo,
Lei glielo risistemò ancora una volta cacciandone fuori i suoi lunghi capelli.<< Ne sei proprio sicuro? >> chiese mentre di fondo il notiziaro locale trasmesso in TV continuava a tenergli compagnia,
<< Devo, ho penato tanto per questo lavoro, insegnerò in un collegio privato Lily, e purtroppo vigono delle regole molto rigide a riguardo >> Le rispose Dav
<< Si, questo lo so. Ma sei sicuro di volere che sia io a farlo? >> insistette ancora la ragazza sbuffando leggermente per la tensione,
<< Sai quanto ne sia geloso, non voglio che altri mi tocchino i capelli. E poi in questi ultimi anni sei stata sempre tu a farlo, cosa ti prende? >> Il ragazzo alzò una mano allungandola all'indietro oltre la sua spalla e sfiorandole il braccio in modo rassicurante,
<< È solo che non credo di averne il coraggio, è un cambiamento così drastico >> ridacchiò lei
<< è per questo che stavolta ho deciso di non mettermi fronte specchio piccola >> Davin inarcò le labbra in un sorriso mentre con un gesto della mano la intimava a procedere,
Lily agguantò le forbici e senza esitare ulteriormente buttò giù la prima ciocca dei capelli mori che tanto amava, li vide cadere sul pavimento e subito si sporse per poter guardare Davin in viso, si era irrgidito e le chiese di aspettare quando lei fece per iniziare di nuovo, sorrise nuovamente ma stavolta in modo nervoso,
Lily si chinò cingendolo tra le sue braccia, << Ricresceranno >> sussurrò cercando di dargli un po' di coraggio, lui annuì in un gesto che chiaramente le diceva di continuare.
🖤
Entrò in camera da letto e si avvicinò al mobile da toeletta che aveva regalato a Lily quando si erano sposati, il cassetto era intasato di trucchi, anche se lei non ne usava quasi mai e quando lo faceva utilizzava sempre gli stessi, mentre il piano era ingombro di creme e profumi ripuliti e riordinati tutti i giorni.
Alzò cauto lo sguardo per vedere il suo riflesso nello specchio contornato di luci di quest'ultimo e gli anni passati lo colpirono in pieno viso lasciandolo in un misto di consapevolezza e nostalgia,
I vestiti eleganti avevano lasciato ben poco di quel ragazzo che era stato una volta, camice maglioncini e gilet avevano preso il posto delle T shirt con i loghi delle band che tanto amava e che adesso utilizzava per lo più per starsene comodo in casa, i capelli mori gli sfioravano appena gli zigomi in un taglio sbarazzino e non troppo corto, anche se per lui invece lo era.Dei passi allegri lo ridestarono dai suoi pensieri, si voltò verso la porta sapendo già che di lì a poco dei piedini lo avrebbero raggiunto,
<< Buongiorno Ometto! >> esclamò contro il bambino che con uno slancio gli saltò in braccio, aveva i capelli neri come i suoi e gli occhi grigi di sua madre, << Papà cosa hai fatto ai capelli?? >> gli chiese con aria curiosa, portando tra questi una delle sue manine,
<< Ho dovuto farlo, non ti piace piccolo? >> il bambino annuì sorridendogli e toccando distrattamente i suoi che invece ormai gli arrivavano quasi alle spalle.
Lily spuntò anche lei dal corridoio con in mano la giacca del piccolo, nera e con sulla schiena il logo in giallo di Batman il suo super eroe preferito,
<< Mi aiuti? >> chiese a Davin porgendogliela,
<< La mamma non vuole portarmi al negozio da Zio Jamie e zia Nicole >> lamentò il bambino indispettito,<< Kevin te l'ho già detto! Devi andare a scuola >> gli disse Lily per l'ennesima volta mentre cercava di recuperare le chiavi dell'auto che abitualmente perdeva tra tutto il caos che quella piccola peste lasciava in giro,
<< La mamma ha ragione amore. Da zio Jamie e zia Nicole ci andiamo nel pomeriggio >> gli sorrise il moro chiudendo la lampo della giacca e pizzicandogli amorevolmente il naso.
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Come Note legate
RomansaPer tutti ero la stronza narcisista in cerca di attenzioni, per tutti tranne che per me stessa. Nessuno riusciva a comprendere perché buttavo all'aria le opportunità che mi si presentavano e che in tanti avrebbero voluto, potevo permettermi una buo...