°•You Have Fixed My Heart°• [Taegyu~♡]

39-Misunderstood🚪

Taehyun pov.

Mi fermo per un istante a registrare ciò che ha appena detto.
Voglio dire, Cosa??
Ma è cretino?

Cosa- perché dovrebbe farmi una domanda del genere se ci va con qualcun altro? Vuole prendermi in giro per caso?
Beomgyu, vuoi prendermi per il culo?

<Perché me lo chiedi?> ribatto secco.
Non ce la faccio più ad essere melassa con lui, non ora.
Il senso di colpa che ne scaturisce è insignificante, come la puntura di una zanzara.
Lo guardo negli occhi e lo trovo spiazzato.

Tsk, cosa hai da guardarmi in quel modo?

<Co- perché? No-non posso?> boccheggia.
<Ehi, è successo qualcosa?> chiede poi, addolcendo il tono questa volta.

Oh sì che è successo qualcosa.
<Cosa? No, niente, certo, tutto okay> ribatto ironico.
Al che la confusione di Beomgyu diventa ancora più accentuata, tramutando quindi in preoccupazione.
<È-è colpa mia? Ho fatto qualcosa?> chiede additandosi.

Io sbuffo, infastidito da questo suo comportamento alla "non so cosa stia succedendo".
Mi passo una mano tra i capelli, sentendomi sempre peggio.
<Beomgyu credi che sia stupido?> la voce mi si incrina.

No, dannazione non è il momento, questo.

Prendo un bel respiro, provando a risultare il più impassibile possibile: <Ti ho sentito oggi, sai?>
Tutto inutile: si riesce a notare un tremolio nel mio tono.
Beomgyu mi guarda corrugando le sopracciglia, e mima un "cosa" con le labbra, senza spiccicare parola.

<Non fare finta d-di niente, so che sai di cosa sto parlando> continuo, deglutendo.
<Non- non puoi giocare così con me, va bene!?> alzo la voce, facendolo sussultare.

Vuoto.

Attendo una sua risposta ma non arriva niente, continua semplicemente a fissarmi.
Rimane lì, in piedi, immobile, a raschiare l'indice con l'unghia del pollice; è un comportamento che ho notato assume quando non sa cosa fare.
<Che- Cos'è? Non parli più?> dico ancora, la rabbia che trapela dalla mia voce.
<Smettila di fare fina di niente!> lo supplico, esasperato. Gli angoli della bocca minacciano di abbassarsi, e avverto i primi sentori di lacrime.

<I-io u-uh... no-non capisco...> tenta finalmente di parlare.
<Cosa ci sarebbe da non capire? Eh, Beomgyu?> lo assillo subito io.
<Che- che ti è successo?> chiede quasi spaventato.

A questo punto perdo definitivamente la pazienza. Sbotto.
<Beomgyu accidenti! Che cazzo hai in quella testa?! Perché- perché continui? Non sono un giocattolino va bene?? Non puoi farmi credere una cosa e poi fare altro alle mie spalle!>
Stringo il bordo del tavolo, soffocando le lacrime, che a questo punto gridano per uscire fuori.
<Taehyun...> mi chiama lui con un filo di voce.
Mi giro dall'altra parte e respiro profondamente, mentre sento che si avvicina.
<Taehyun un accidenti> sussurro tra le labbra.

Mi stacco da lì per andarmene, ma il suo petto mi blocca l'uscita.
<Spostati> gli intimo.
<No> risponde. Ora la sua voce è più salda, profonda. Come se l'incertezza l'avesse tutt'un tratto abbandonato.
<Cosa vuol dire "no"? Lasciami passare>
<Ho detto no. Taehyun tu ora mi spieghi cos'è successo>
<Io non devo spiegarti un bel niente> alzo la testa.
<Sì che devi! Intanto mi lasci fuori ad aspettare, quando arrivi non mi saluti né mi spieghi dove sei stato, ed entrati in casa, appena provo a parlare mi attacchi in questo modo!> dice contando sulle dita.
<Oh adesso sei tu la vittima allora?> lo guardo negli occhi senza sbattere le palpebre.
<Per favore... parla con me. Non so sinceramente cosa sia successo né perché stai dicendo che ti tratto come un giocattolo> ripete.
Nei suoi occhi adesso sembra di scorgere un luccichio di sincerità. Ma... no, non potrebbe essere. So quello che ho sentito.
<Smettila di dire stupidaggini> rispondo.
<So cos'ho sentito> finisco.
<E allora dimmelo! Dimmi cos'hai sentito>
<Davvero? Va bene!> lo spingo via, lontano da me, facendolo barcollare.
<Quel ragazzo con cui fai le ore in più, Jaehyuk. Ti ha invitato al ballo e tu hai detto sì> sibilo.
<Ora posso andare? Dovevi proprio farmelo dire?> gli chiedo con le lacrime che stanno per traboccare.
Quando non sento niente in risposta abbasso lo sguardo.
Beh, che mi aspettavo?