cap5:poteri

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Quella notte passò in fretta, ma in modo quasi doloroso. Kuro venne legato, come ogni notte, al letto per mezzo di alcune cinghie. Un po' come in un manicomio, con l'unica differenza, che Kuro non era pazzo, era del tutto normale. L'unico problema era controllare i suoi poteri. Infatti Kuro durante la notte sfogava tutta la rabbia accumulata durante il giorno, ma in un modo piuttosto violento. I suoi occhi diventavano rossi e luminosi e chiunque li guardasse, diveniva cenere istantaneamente. Oppure emetteva fiamme da tutto il corpo. Ma le urla non erano solo sue, ma anche quelle di sua madre che tentava di calmarlo inutilmente. Neanche i fratelli di Kuro e suo padre potevano fermare quella furia, nonostante ci provassero non ci erano mai riusciti. Nessuno...è mai riuscito a fermare...quel mostro che viveva dentro un bambino.

Il giorno dopo, Kuro e Yuki si ritrovarono in biblioteca per poter studiare assieme. 

<<Quindi hai capito ora? Chi ha scoperto l'America? E quando?>> Yuki alzò l'indice, come per far intendere che lei le cose le sapeva già. Stavano studiando storia, e Kuro cercava di riprendersi un secondo dai mini-rimproveri di Yuki. Parlava tranquillamente, ma quando Yuki lo riprendeva dagli errori, lui iniziava a balbettare e gli occhi gli iniziavano a tremare nervosamente, come se fosse sul punto di piangere.

<<D-dodici ottobre d-d-del 1492!>>

<<OK. Ma CHI l'ha scoperta!>>

<<N-n-non me lo ricordo!>> Kuro strizzò gli occhi e si coprì la testa con le mani per farsi scudo. Yuki si mise un braccio sulla fronte disperata e si buttò sul tavolo. Si divertiva molto a studiare con un amico. Lo preferiva, perchè almeno non era sola con i suoi pensieri. È vero. Lei fino a quel momento era sempre stata in disparte, ma quando provava per quel che poteva a fare amicizia con gli altri, veniva sempre messa da parte. E Kuro era l'unica persona a capirla e darle un po' di compagnia.

<<Cristoforo Colombo, Kuro. Cristoforo. Colombo.>> disse Yuki sbattendosi la mano più volte sulla testa.

<<Giusto, hai ragione...>>

Passò un'altra ora, dove i due piccoli restarono in biblioteca a divertirsi giocando a nascondino e parlando, seppur a bassa voce. Poi due voci familiari: i bulli. Stavano cercando un certo libro per la loro maestra, quando si ritrovarono di fronte a Kuro e Yuki. Restarono in silenzio per un po', a fissarsi gli uni con gli altri. Infine attaccarono per come ci si aspettava. 

<<Oh che carini! Ci sono i fidanzatini! Visto J?>>rise uno, mentre l'altro era impegnato ad abbracciarsi mostrando la schiena e facendo i rumori dei baci.

Yuki si alzò dal tavolo lentamente per guardarli, e stava per rispondere, quando vide che qualcosa in Kuro non andava. Stringeva i pugni con così tanta forza, che tremavano in uno scricchiolio d'ossa. Era fermo, in piedi a guardare i due che se la spassavano prendendoli in giro, il suo sguardo era spaventoso. Un ringhio uscì dalla sua bocca, ma non sembrava essere un ringhio normale, era quasi...animalesco. I suoi occhi...erano rossi e vuoti, ma più splendenti di un rubino. Le pupille divennero minuscole e tremavano per la rabbia. Dai pugni iniziò ad uscire una fiamma nera come la pece.

<<Aw, guarda Larry! Le femminucce si stanno arrabbiando...che paura!>>

Anche in Yuki iniziava a crescere rabbia. Erano stanchi di farsi mettere i piedi in testa. E ora erano pronti ad agire. Dalle mani di Yuki usciva vapore, e le sue iridi cambiarono presto colore, un argento molto chiaro le fece risplendere il pallido volto. Ma quando i due bulli si accorsero di ciò che stava accadendo, era ormai troppo tardi. Una fiamma nera e un pilastro di ghiaccio partirono dalla stessa altezza verso i bulli. Furono fortunati, riuscirono a scappare in preda alla paura, ma la stanza era un disastro: libri e fogli sparsi ovunque, un'enorme macchia di cenere e di ghiaccio ricoprì metà del muro. I loro corpi erano cambiati: sulla testa avevano delle orecchie da lupo, un semplice corpo umano ed una coda enorme.

Kuro rimase fermo sul posto mentre Yuki gli saltellava attorno euforica per ciò che era appena accaduto, non riusciva a credere come sua madre avesse potuto nascondere una cosa così bella ai suoi occhi. Lui era sconcertato, non aveva saputo controllarsi, la rabbia aveva preso il sopravvento e aveva quasi ucciso due bambini. Lasciò che i suoi occhi tornassero alla normalità, così come quelli di Yuki, poi si girò verso di lei e disse:

<<Sono un mostro...dovresti starmi lontano>> si sedette e guardò per terra, una sola lacrima scese dal suo volto. Yuki si fermò, si girò verso di lui e gli si mise vicino, gli accarezzò dolcemente la testa come faceva sua madre con lei quando era triste, poi aggiunse:

<<Tu non sei un mostro...ti sei solo difeso>>

<<Tu non capisci. Avrei potuto ucciderli>>

<<Ma non l'hai fatto, e ciò dimostra che non sei un mostro>>, la piccola albina smise di accarezzarlo e lui si girò verso di lei con sguardo malinconico.

<<Non avrei voluto dirtelo Yuki, ma tra due  mesi dovrò andarmene>> Kuro tornò a guardare per terra <<per l'esattezza nel giorno del mio compleanno...non mi hanno detto per quale motivo...>>. Yuki in un primo momento non disse nulla, ma poi sorrise. Era sempre stata positiva e voleva esserlo anche ora. Gli rispose che non le importava molto di quel giorno per il momento, l'importante era che fossero assieme e se poi si separavano, si sarebbero certo ricordati l'uno dell'altra.

Si guardarono negli occhi e sorrisero. In quel momento il silenzio contava molto più delle parole. Più tardi nelle loro case, raccontarono tutto alle loro famiglie, le quali reagirono in modi diversi: da Kuro, i genitori si infuriarono e mandarono il figlio a letto senza cena; da Yuki i genitori spiegarono con calma cosa erano; in una notte normale di un tempo remoto, i lupi erano pronti come tutte le sere, ad ululare alla luna, ma ben presto, si accorsero che la luna di quella notte, era molto diversa dal solito, non si sa chi, ma qualcuno corruppe la luna facendola diventare di un giallo acceso. Ciò, creò un cambiamento nella fisionomia dei lupi, rendendoli uomini-bestia e in grado di utilizzare certe magie, col tempo, quegli uomini-bestia, capirono il peso dei loro poteri e impararono a controllarli, arrivando in fine ai giorni di Yuki. In seguito si congratularono con lei per averla utilizzata contro due idioti. Passarono i giorni, e ormai il compleanno era alle porte, presto i due si sarebbero lasciati, ma i loro cuori sarebbero rimasti collegati per sempre da un filo rosso.

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