cap3: mamma

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Kuro stava in silenzio mentre Yuki e il padre discutevano di come era andata la loro giornata. Ad un tratto Dan guardò il bambino e disse: <<tu devi essere l'amichetto di mia figlia...>>, Dan posò la piccola per terra per poi abbassarsi in ginocchio, fino a che i loro occhi non arrivarono alla stessa altezza. <<...qual'è il tuo nome ragazzo?>>

Per un secondo, Kuro si chiese se dovette rispondere, ma decise di non dire nulla. Dan allora, vedendo il movimento della gamba nervoso di Kuro, decise di provare a calmarlo e metterlo a suo agio. I suoi occhi cambiarono colore per un po' da viola a giallo, poi disse: 

<<sta tranquillo piccolo, puoi parlare con me, non ho cattive intenzioni. Hai paura per ciò che accadrà stasera a casa tua? Lo leggo dai tuoi occhi, sta venendo la tua mamma a prenderti e rimproverarti non è così? Non temere, le parleremo io e Nanami ok?>>

Kuro era confuso, ma annuì comunque. Come facevano gli occhi di quell'uomo a cambiare colore? Cosa significava l'espressione "lo leggo nei tuoi occhi"? Ma soprattutto, come faceva a sapere cosa sarebbe accaduto quella sera? ad un certo punto, si sentì incredibilmente calmo e riuscì a sbloccare quel lato di sé che non riusciva a parlare.

<<M-mi chiamo Kuro...s-signore>>disse nervosamente. I suoi occhi tremarono per un secondo, ma poi ritornò a calmarsi.

<<Non chiamarmi "signore", mi fa sentire vecchio>>disse ridendo mentre i suoi occhi tornavano alla normalità. <<allora...Yuki, tesoro, vado nello studio, poi vado di sotto. Ah un'ultima cosa, il pranzo è quasi pronto. A dopo>> concluse, quindi si alzò e uscì andando nella porta di fronte. 

I genitori di Yuki facevano entrambi dei lavori benestanti: uno lavorava in polizia, l'altra era la segretaria di una scuola media statale. Entrambi custodivano i loro beni e documenti nello studio. Dove la piccola albina non poteva andare perchè vi erano troppi segreti della quale lei non poteva essere messa al corrente. Ciò aveva a che fare anche col fatto che Daniel, poteva sapere le cose sul futuro degli altri, soltanto guardandoli negli occhi. Ma anche Kuro e la propria famiglia avevano dei piccoli, grandi, segreti. L'unica cosa che si poteva sapere della propria famiglia, era che suo padre era il Re di un vasto, vastissimo regno. Un regno, potente e magico chiamato: Lupesia. Per quale motivo però i regnanti non vivessero nel lusso, in un grande castello nella capitale, ma vivessero in una casa semplice, nel cuore del paesino di CherryTown non era dato saperlo. Alcuni dicevano che era perchè il palazzo reale era andato distrutto, altri perchè volevano mescolarsi ai popolani e altri ancora dicevano invece che era perchè volevano lasciare il Regno in mano alla repubblica. Ma nessuna di queste era la risposta esatta.

<<Il mio papà è magico, sai? Comunque...che ti va di fare? Oh! Ma tu ora sai parlare!>> Yuki prese un cuscino viola dal letto e si accovacciò su di esso. <<Allora nuovo amico, facciamo conoscenza fino a che non ci chiameranno!>> La bambina fece un enorme sorriso e si poggiò il volto paffutello e morbido sulle manine. Kuro le sorrise in modo impacciato e si sedette di fronte a lei iniziando a parlare del più e del meno. Andò avanti così fino alle 13:00, ovvero fino a che non li chiamarono per mangiare. I bambini scesero velocemente di sotto e si sedettero a tavola. Yuki si sedette accanto a sua sorella che stava ancora messaggiando, Kuro accanto a lei e poi i genitori di fronte a loro 3. La tavola era imbandita di varie cibarie: lasagne, carne, pane, salumi, una coca-cola, dell'acqua e una buonissima torta al cioccolato. Mangiarono tutti tranquillamente e parlando, come se Kuro fosse sempre stato parte di quell'allegra famigliola.

Passò un po' di tempo, nel quale Yuki e Kuro studiarono assieme e giocarono, Erkiria si chiuse in camera sua a parlare con Coen e Daniel e Nanami parlarono un po'. Ad un tratto suonarono al campanello. <<Apro io!>> esclamò Nanami mentre andava verso la porta. Una donna, sulla trentina con i capelli neri e gli occhi di un celeste profondo come l'acqua di un ruscello a mezzanotte, si presentò alla porta. Sembrava non dormire da un paio di giorni poichè aveva delle occhiaie molto visibili. Il volto era segnato dalla stanchezza e da uno sguardo che era un misto tra preoccupato e malinconico. Sulla guancia destra aveva uno di quei cerotti bianchi e grandi.

<<Salve, sono la madre di Kuro...mi...mi chiamo Grace Tsuki...>> la donna alzò una mano come se volesse poggiarsi allo stipite, ma rimase sospesa. Aveva qualcosa di diverso dagli esseri umani. Sulla testa le spuntavano due orecchie folte da lupo e da dietro le spuntava una coda molto grande e folta. 

<<Prego...>> Nanami le fece un cenno cortese per invitarla ad entrare. Dan l'aveva avvertita prima, ma lei non gli aveva dato ascolto, non avrebbe mai creduto al fatto che la Regina sarebbe venuta a trovarla.

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