cap10: distruzione

12 1 0
                                    

Kuro era come sospeso a mezz'aria su quella che era una fonte di lava. Dietro di lui invece, vi era Ende con un ampio sorriso quasi sadico e delle piccole scintille nere che fuoriuscivano dai suoi guanti. La sua mano era tesa, come se volesse prendere Kuro per un piede e trascinarlo via con sè. Ma il piccolo corvino, era troppo concentrato a scappare dal principe di Hōei: infatti sbagliò la mira e cadde dentro la pozza di lava. Ende e i fratelli di Kuro rimasero sconvolti pensando al peggio. Tutti trattenerò il respiro con ansia, finchè, un ciuffo di capelli neri non sbucò fuori dalla lava assieme ad una mano. In men che non si dica, il lupacchiotto riemerse dalla lava, sconvolto quasi quanto gli altri, egli rimase in silenzio fissando il vuoto. Dopodichè, guardò fisso negli occhi Ende e con sguardo quasi rabbioso, ma stupito se ne andò verso la via per andare al Palazzo di Rubino.

La sera, la famiglia di Shiro si ritrovò al palazzo di Hailylen per cenare. Il castello era altissimo, fatto interamente di rubino e decorato con delle raffigurazioni della famiglia reale e anche della storia del Regno. L'interno del palazzo era in stile barocco, i mobili neri in ossidiana avevano delle eleganti decorazioni in oro. Erano riuniti in una tavola rettangolare, dove alle estremità vi erano seduti i due sovrani. La tavola era ricoperta da un tovagliato di stoffa bianca con ricami in argento. Questa era imbandita con varie cibarie ben disposte, come ad esempio l'arrosto di un pollo simil-demoniaco rosso a tre occhi gialli. Il nome di questo piatto era: Hell's Cock. Poi vi erano altri piatti tipici del luogo, come ortaggi mai visti prima conditi con dell'olio e frutti esotici, o anche carne al sangue di bovino bianco, condita con varie spezie. 

<<Quindi Shiro...>> disse Hailylen, mentre mangiava un boccone di carne <<...per quanto starai da noi?>>

Il regnante di Lupesia, rispose in modo stizzito, subito dopo aver guardato la moglie e i figli, che l'avevano condotto lì.

<<Rimarrò finchè mia moglie non deciderà di andarsene>> dopo che Shiro disse questo, tornò a guardare il suo piatto quasi con sdegno, ma fece uno sforzo e mangiò comunque. La serata passò in fretta e mentre i servi conducevano gli ospiti nelle loro stanze, il padre di Kuro, avvicinò quest'ultimo a sè e gli sussurrò una promessa.

<<Ascolta figliolo, ti propongo una promessa. Tu mi vai a prendere la spada di cristallo che sta due sale più avanti, ed io ti farò Re. Così potrai regnare incontrastato su tutta Lupesia>>

Kuro annuì allettato all'idea di diventare Re di quel vasto Regno. Così, quando fu notte si preparò per quella missione affidatagli dal padre. Uscì dalla sua stanza di soppiatto e andò verso la sala della spada. Una volta entrato, si guardò attorno e la vide. La spada che il suo caro padre bramava. Era lì, sotto una teca di ossidiana temperata. Splendeva molto più di una stella, e la sua luce riflessa dal vetro, colorava la stanza di un violaceo che si mescolava alla luce della luna. Si avvicinò per prenderla, quando una mano gli toccò la spalla. 

<<Che ci fai qui ragazzino...?>> disse Hailylen guardando Kuro con uno sguardo vuoto e minaccioso. Kuro sussultò, poi si girò lentamente e scappò via impaurito. Ma nel correre, si scontrò con suo padre. Questo lo fermò un secondo, gli chiese se stesse bene e poi lo guardò dritto negli occhi. Il cucciolo stette in silenzio per un paio di minuti, poco dopo chiese scusa e tornò a correre via. Capiva perfettamente di essere stato una delusione, ma sperava che tutto questo fosse visto come un gioco per suo padre. Invece le sue speranze furono del tutto illuse, poichè suo padre fu profondamente deluso dal fallimento del figlio.

Ma ciò gli venne rinfacciato per anni, facendo crescere in lui una rabbia smisurata. E adesso ci spostiamo nel presente, sei anni dopo quegli avvenimenti, ovvero al giorno della scelta del nuovo sovrano.

<<Mi dispiace Kuro, ma per vari motivi abbiamo dovuto scegliere Aki, in quanto più maturo tra i miei tre figli, sarà sicuramente in grado di governare l'impero egregiamente. Saprà portare la pace e la prosperità al popolo>>

Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso per il principino, che strinse i pugni facendo uscire alcune particelle di fuoco. Ma nessuno della famiglia fece caso a lui, e proprio in quell'esatto momento, sentì un nodo al petto sciogliersi; come se un filo si fosse appena spezzato. La rabbia prese il sopravvento e gli fece fare la scelta di tornare ad Hōei, doveva riprendere la spada e porre fine a quella storia. Nessuno, poteva essere nominato sovrano all'infuori di Kuro. Fece uno scambio con Ende per ottenere la spada, ovvero che Kuro gli avrebbe fatto avere una cura speciale per il padre, che gli avrebbe prolungato la vita, con delle erbe reperibili solo in una determinata regione di Lupesia. Tornato a Lupesia, andò a casa dove i festeggiamenti erano ormai terminati e tutti dormivano. La Luna era alta in cielo, il sangue gli scorreva nelle vene così velocemente da fargli pompare il cuore sempre più forte. I suoi occhi erano rossi ed erano l'unica cosa che si vedeva nel buio. Prima un ringhio, poi una tragedia. Kuro aveva ormai perso il controllo dei propri poteri, della propria rabbia. Tutto il suo corpo emetteva fiamme nere, ed il calore era tale da svegliare i suoi familiari. Alzò la spada al cielo, poi dopo varie suppliche e tentate promesse, si ritrovò il sangue dei suoi genitori tra le mani. Si affannò, ma quando tornò in sè vide le macerie di una casa, i suoi fratelli nascosti tra di  esse e la spada di cristallo spezzata a metà. Si sentì vuoto, ma almeno ora era lui il vero sovrano di Lupesia ed artefice del proprio destino.

Resta con me!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora