Resta con me!

cap32: manipolazione

|▶️ Dark signs~ Sleep Token|

Passò un po' di tempo dopo ciò che avvenne tra Ende e Buro, e ora i due erano distesi dormienti sul letto del demone avvolti l'uno nelle braccia dell'altro. Quando qualcuno bussò alla porta. Ende si alzò cercando di non svegliare Buro. Aveva i capelli scombinati, ed era ancora a petto nudo. Andò prima a prendere l'antidoto per poi aprire la porta e consegnarlo a Tracy.

«Confido in te Tracy. Non. Deludetemi» sussurrò queste parole con un tono talmente serio che per un secondo i suoi occhi diventarono gialli e luminosi. Il demone che teneva Yuki con sé, se ne andò seguito da Luke. Dopodiché Ende prese la camicia e mentre se la metteva rivolto allo specchio, sentii Buro svegliarsi lentamente.

«Non pensavo ti saresti svegliato tu prima di me» sorrise.

Ende finì di mettersi la camicia, e intanto ascoltava il suono ancora assonnato della sua voce. Buro mise un piede fuori dal letto, ma quando sentì qualcosa di liscio sotto di esso abbassò immediatamente lo sguardo. Vide la lavagna con i piani di Ende e la lesse attentamente. In un attimo, si sentii come se il mondo stesse cadendo tutto sulla sua testa. Arrendersi in quel modo al nemico... Cosa gli era passato per la mente? Forse era ancora sotto l'effetto dei poteri di Ende, o forse era solo innamorato di un tremendo errore.

Afferrò la lavagnetta con la coda e la mise dietro la schiena. Decise che avrebbe parlato con lui. Era giunto il momento di cacciarlo dalla sua vita. Eppure tutto ciò gli faceva male, ma questa volta non era quel dolore piacevole che aveva sentito fino ad ora. Era invece la consapevolezza, che avrebbe dovuto scegliere: l'ira e la mancata fiducia di suo fratello, o un amore ad unico senso. Si alzò e andò ad avvolgere Ende in un abbraccio quasi sconsolato. Lui sorrise, e lo guardò attraverso il riflesso dello specchio.

«Pensavo ti fossi divertito lupacchiotto, è successo qualcosa? Qualche incubo?»

«Ende... È meglio se fermiamo tutto questo ancora prima di cominciare»

Il demone rimase un attimo fermo, poi la vide: la lavagna del suo piano perfetto. Si girò di scatto e prese con una mano il volto di Buro, stringendogli le guance e costringendolo a guardarlo in quegli occhi vuoti che incutevano timore.

«Oh, quindi credi che solo perché hai scoperto il mio piano, cambierà la situazione?» i suoi occhi iniziarono a cambiare lentamente colore «Ti sbagli di grosso. Vedi, anche se tu ora provassi a fermare il tutto, anche se tu dicessi a tuo fratello quello che abbiamo fatto... Lui non ti crederà e tu non potrai assolutamente fermarmi.» fece una piccola risatina prima di riprendere a guardarlo fisso negli occhi e dire in tono arrogante «Sei stato davvero un'ottima pedina, e non preoccuparti: continuerai ad esserlo in futuro. Ma per ora non mi servi»
Lo lasciò andare delicatamente con un sorriso in volto, e per quel breve tempo i suoi occhi continuarono ad illuminarsi. Buro intanto rimase senza parole, eppure voleva parlare. Ora che lo notava si sentiva intorpidito, e non capiva se la sensazione lo inquietava o gli piaceva. Comunque sia prese le sue cose, si rivestì, lasciò la lavagnetta lì e se ne andò via, con un'espressione indifferente sebbene dentro il proprio animo soffrisse. Il Re dei demoni lo osservò finché non uscì da quella stanza a braccia conserte, pensando alle prossime mosse.
Dopo pochi metri quella sensazione cambiò totalmente. Si era ripreso, o quasi. Le parole di Ende l'avevano ferito, è vero, ma ciò non voleva dire che non poteva provare a parlarne con il fratello. Cercare in qualche modo di avvertirlo di tutto quello che sarebbe accaduto di lì a breve. Ma prima avrebbe dovuto fare in modo che suo fratello avesse di nuovo fiducia in lui. Continuava a pensare a cosa fare e nel mentre camminava, finché un odore acre gli riempì le narici. Era un odore di qualcosa di marcio, misto ad una forte puzza di bruciato. Si tappò immediatamente il naso, facendo una faccia disgustata e iniziò a seguire quel tanfo tremendo fino a che non giunse di fronte la porta della biblioteca.