Aki riuscì finalmente a tornare a Lupesia, dove suo fratello Kuro lo accolse con una caldo abbraccio. Il viaggiatore, stanco e stremato, lo guardò in modo stranito, poi se lo scrollò di dosso con quasi un gesto rapido e veloce della mano. Come poteva essere una creatura così, avere certi sbalzi d'umore: prima lo scaraventa a terra e poi lo tratta come se fosse la persona a cui tiene di più al mondo.
Kuro non fu infastidito da quell'azione, si limitò a guardare Aki mentre quest'ultimo andava a sedersi su uno dei muri andati in pezzi.«Kuro...dimmi esattamente, come pensi di essere un Re...che non dà una casa ai suoi fratelli? Come pensi, che la gente possa accettare tutto il caos che stai creando. Tutto il caos che hai creato?»
Ma a quella provocazione, non rispose Kuro, ma suo fratello Buro.
«Vergognati! Come puoi parlare così del mio adorato sovrano e fratello? Ti assicuro, che ha in mente un piano d'azione fantastico per Lupesia! Sarà un grande Re»
Aki ascoltò stupefatto ciò che aveva da dire suo fratello non riuscendo a credere a una singola cosa, posò il suo sguardo su Kuro facendo un leggero sorriso, poi rispose:
«Grande Re?! Uno che uccide i propri genitori per ascendere al potere e che manda all'inferno i suoi stessi fratelli?! Kuro, tu hai idea di cosa abbia dovuto passare in questi giorni?!»
«Veramente no...ricordavo che fosse più semplice arrivare a Hōei» disse Kuro facendo un passo in avanti con aria seria e per quanto dentro di sé si stesse innervosendo, non dava a vederlo.
Cercava di parlare con tutta la calma possibile, così quando fu vicino ad Aki gli poggiò amichevolmente una mano sulla spalla, gli sorrise e disse che il suo era davvero un ottimo piano. Un piano che avrebbe dimostrato quanto lui potesse rendere grande Lupesia: Kuro avrebbe fatto domanda d'iscrizione alla Lupesia's High School, ma prima avrebbe rimesso in sesto, con i suoi fratelli, la casa distrutta. Certo non sarebbe stato facile, ma facendosi aiutare da qualcuno disposto a fare da maggiordomo nella loro nuova mansione ci sarebbero riusciti.
Aki capì però che quelle azioni, lui le avrebbe fatte con le cattive o con le buone. Quindi lo guardò leggermente di sbieco e dopo che si tolse la sua mano di dosso, per l'ennesima volta, si allontanò ancora una volta. Kuro lo guardò andare via lentamente, poi si voltò verso suo fratello Buro che però fece spallucce.
Passarono tre anni, durante la quale ognuno si creò una propria personalità. Era una giornata d'autunno abbastanza soleggiata. La popolazione di Lupesia passeggiava tranquillamente e la scuola era appena iniziata per tutti. Tra quelle più prestigiose, vi era la Lupesia's High school. In questa vi girava la voce di un nuovo e grande arrivo, quell'anno i nuovi studenti sarebbero stati elementi particolari, tra cui il Re di Lupesia e dopo qualche giorno quello di Hōei.
«Hai sentito? Pare stia arrivando un ospite molto importante» disse una ragazza.
«Hai per caso idea di chi possa essere?» disse un altro.
«Ho sentito dire che si tratti di-»
Ma la ragazza fu interrotta da un cigolio seguito da un tonfo: le porte della scuola si aprirono di colpo e tre figure avvolte nell'ombra camminarono all'interno di quei corridoi silenziosi, ma pieni di gente che si attaccò agli armadietti per fare spazio a quegli imponenti sconosciuti.
«Non mi aspettavo tutta questa accoglienza...» disse una voce tra le tre figure.
«Già già, siamo importanti dopotutto, peccato però, mi aspettavo un tappeto rosso almeno» disse un'altra delle figure.
«Smettila! Ci stai mettendo in imbarazzo, idiota!» disse la terza figura.
Tutti gli studenti rimasero attenti a quelli che si rivelarono essere tre ragazzi del secondo anno. Il primo di essi era un ragazzo dai capelli neri con un ciuffo rosso alto e dall'aria scontrosa, con l'eterocromia, con occhi che ricordavano un diamante alla luce del sole e un rubino.
Il secondo invece, aveva i capelli con un riporto all'indietro ben curato e dei piccoli ciuffetti di capelli che gli cadevano sulla fronte in modo elegante colorati di verde, mentre gli occhi ambrati, aveva un'aria quasi da saccente, ma sembrava sapere il fatto suo.
Mentre il terzo portava dei ciuffi blu e gli occhi verde smeraldo e aveva un aspetto un po' giocherellone come se fosse sulle nuvole.Sicuramente era un gruppo di personalità stravaganti e molti studenti l'avevano già capito.
Dopo una piccola presentazione diretta dal preside in palestra, il ragazzo dal ciuffo rosso prese il controllo con una certa autorità: apparì di scatto davanti al dirigente scolastico minacciandolo di andarsene, poiché da adesso in poi le regole le avrebbe stabilite lui in quanto Re di Lupesia. In un primo momento il preside non cedette, ma quando il ragazzo si fece più aggressivo non c'era altra scelta se non arrendersi. Il Re fece un discorso a quella che era ufficialmente diventata la sua scuola mentre il vecchio dirigente andava via in lacrime.«Ascoltate, da oggi le cose cambieranno: non sarà ammesso tenere scorte di carne nel proprio armadio del dormitorio. Parlo proprio per noi lupi. Ma anche per i gatti qui presenti e non. Per quanto riguarda le divise, non se ne parlerà più di questo giallo ocra e fatiscente, non si abbina ai miei occhi. Quindi le divise cambieranno colore in base alla specie: blu per i Lupi, verde per i Gatti, rosso per i Demoni, giallo per le fate e viola per i Draghi. Mai più, e dico mai più, tentativi di incesti. Per quanto la nostra natura ci porti a ciò, ragazzi...parliamoci chiaro: è disgustoso. Che nessuno osi alzarmi la voce, né a me, né alle persone a cui tengo, quali i miei fratelli...meno uno, esattamente quello con i capelli blu. Ah un'ultima cosa. Attenti...ai miei... occhi. Andate, vi tengo d'occhio»
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Resta con me!
ChickLitUna dolce bambina di 7 anni, fa amicizia per la prima volta con un grazioso bambino. I due si perdono di vista, ma si ritroveranno dopo un bel po' d'anni senza riconoscersi. Lei lo odia, lui la ama... Si innamoreranno o rimarranno semplici sconosci...