cap17: incontro

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Yuki stava al suo armadietto a prendere i libri per la prossima lezione, quando ad un tratto dopo che chiuse lo sportello, venne sorpresa da Menila.

«Lila! Che fai?! Mi hai fatto prendere un colpo!» disse l'albina portandosi una mano al petto e guardando Menila negli occhi.

«Scusa YuYu, ma ho delle novità strabilianti» la ragazza sorrise e scodinzolò velocemente battendo le mani come una bambina «hai sentito dei nuovi arrivati, vero?»

Yuki la guardò alzando un sopracciglio e si sistemò la giacca gialla della divisa, poi chiese spiegazioni a Menila. Questa spiegò con foga ciò che accadde in palestra e all'entrata della scuola, dopodiché schioccò le dita facendo apparire un biscotto rossastro con gocce di cioccolata e lo offrì a Yuki, che declinò con gentilezza.
Menila amava cucinare, ma purtroppo lo faceva male, poiché inventava ricette nuove come biscotti al ketchup e gocce di cioccolata, oppure thè alla mela. Ma se c'era una cosa che adorava cucinare era la torta all'ananas, cioccolata e panna. E ovviamente doveva avere una cavia per tutte le schifezze che cucinava, si sentiva una scienziata e amava sperimentare ogni cosa, e quella cavia era proprio Yuki, la quale mangiava tutto ciò che Lila le proponeva, nascondendo alla perfezione la sua espressione di disgusto.

«Ma si sanno i loro nomi almeno?»disse con un'espressione curiosa Yuki.

Menila tossì per la sorpresa e appena si riprese addentò un altro boccone di quell'orribile cibaria che definiva deliziosa. Dopodiché disse i loro nomi e nel mentre si spolverò le briciole che aveva sulla giacchetta in lana beige che aveva addosso. Non sopportava la giacca della divisa perché la trovava scomoda, quindi si metteva sempre a suo agio vestendosi in modo diverso, ma che fosse quanto meno negli standard della scuola.

«I loro nomi sono Aki, Buro e...»

Yuki non sentì l'ultimo nome poiché la sua mente venne distratta da un ragazzo con l'eterocromia e i capelli neri da una ciocca rossa, che la guardò dritta negli occhi. Venne sfiorata da quell'enorme e folta coda e da quello sguardo così tagliente e ammaliante. Fu solo un attimo, ma in quel momento senti qualcosa attorno al cuore, qualcosa come un filo che lo stringeva forte. Le vennero in mente ricordi offuscati, sentiva come se conoscesse quel ragazzo da una vita... Ma chi era? I due non si erano mai visti prima, che ci faceva nella sua testa?

Venne riportata alla realtà dalla sua migliore amica, che ridendo parlava di pettegolezzi e persone della scuola. Poi passò a quelle che definiva "le stupide regole del Re".

Dopo circa qualche giorno arrivarono le nuove divise scolastiche: per le ragazze giacche di diversi colori in base alla specie con lo stemma della scuola, camicia bianca con una cravatta gialla, gonna nera con una linea bianca, calzamaglia a striscie bianche e nere e stivali neri e alti. Per i ragazzi invece vi erano giacche, camicia bianca, cravatta gialla e pantaloni neri con mocassini in pelle marrone.

Mentre Yuki si dirigeva a lezione, venne disturbata da vari tonfi metallici. Provenivano dal corridoio accanto. Continuò a camminare in quella direzione e notò con sua sorpresa che vi era una grande, grandissima folla che circondava due persone, allora camminò tra questa che si spartiva mettendosi negli angoli, come quando Mosè batté il bastone sulla terra per aprire il mare. Arrivata davanti a quelle due persone vide un Lupesiano dai capelli neri e una ciocca rossa e un Siwano* dal pel di carota. Quest'ultimo veniva sbattuto ripetutamente contro un armadietto mentre nelle mani teneva una lettera da un cuoricino viola come sigillo. Quella lettera...dove l'aveva vista? Le tornarono altri ricordi offuscati, ma continuava a non capire.

«Ti ho detto di darmi quella lettera! Non si mettono le mani dove non dovresti, specialmente se è un luogo appartenente ad un Re! DAMMELA GATTO INSOLENTE!» quel lupo, urlava e ringhiava come un ossesso. Era violento, ma sembrava concentrato solo su una cosa: la lettera che aveva in mano. Yuki intervenne poiché vide che quel povero ragazzo era ormai a corto di forza.

«Che diavolo stai facendo?! Non lo vedi che è indifeso? Non puoi picchiare qualcuno di punto in bianco e senza motivo» calò il silenzio «questo comportamento lo hanno solo i bastardi, oh aspetta...forse lo sei già visto che per un inutile pezzo di carta ti metti a sbraitare e gridare contro la gente!»

A quel punto, il ragazzo dall'eterocromia, lasciò il colletto del Gatto, il quale scappò con la coda tra le gambe e lasciò cadere la lettera per terra. Il corvino la raccolse lentamente mettendola in tasca e quando guardò verso la ragazza con aria seria e gelida, fece un ghigno altrettanto freddo.

«Heh...hai idea con chi tu stia parlando ragazzina...? Sai...chi sono io?» per un breve istante quel ragazzo provò come un senso di nostalgia e di felicità assieme, ma lo nascose. Non se lo sapeva spiegare, ma aveva strani ricordi... spezzettati e sfumati dal tempo.

«Non lo so, forse con un bastardo?»

«No... Totalmente diverso, sono il tuo Re. Kuro Tsuki. Come fai a non sapere il nome del tuo sovrano? Ad ogni modo... Devi portarmi rispetto e stare in silenzio come tutti»

«Ma fammi il piacere! TU, Re. Dei miei stivali forse!» Yuki scoppiò in una fragorosa risata, mentre Kuro fece un segnale ai suoi sudditi di andarsene. Si stancò subito di essere deriso ed umiliato, per cui per il nervosismo, bloccò l'albina ad un muro facendo finire la sua risata in un sospiro trattenuto.

«Adesso mi hai davvero stancato...bimba...»

La sua bocca era vicina al collo di Yuki, il suo respiro...era così caldo, sembrava stesse per prendere fuoco.
I due sentirono nello stesso momento che il laccio attorno al loro cuore iniziava a stringerlo e ad allargarlo a causa delle forti palpitazioni.

«Questo tuo comportamento è inaccettabile... Sono io il tuo Re. E devi obbedirmi. Non osare mai più insultarmi pubblicamente...o la prossima volta...» i suoi occhi si illuminarono di rosso per un secondo, dopodiché spostò il suo sguardo verso gli occhi della ragazza, facendola imbarazzare e diventare più rossa di quanto le sue guance e le sue labbra non fossero già. Yuki riuscì a vedere da vicino quei suoi occhi così diversi e minacciosi, ma così affascinanti. Purtroppo quello rosso non si vedeva bene a causa dei capelli, ma quel suo sguardo faceva intendere che con lui non si giocava a regole altrui. Era proprio lui il Re, ma lei l'aveva capito solo dopo.

Yuki non riusciva a muoversi per l'imbarazzo, così ad un tratto dopo un urlo quasi disperato gli bloccò le braccia alla parete con il proprio ghiaccio e scappò via.
Kuro lasciò che allora il ghiaccio si sciogliesse attraverso le proprie fiamme. Dopodiché vide suo fratello Buro corrergli incontro.

«Fratellone- cioè... Sire... La sua camera è pronta. Ha avuto problemi con l'ennesima pollastrella scappata dal pollaio?» disse Buro ridendo.

«Sta' zitto Buro...tappa quella fogna e portami in camera...quella ragazza...mph, non è nient'altro che un suddito ribelle»

*Siwano: Gatto, abitante del regno di Siwa

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