cap13: Aki Vs Ende

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Gli occhi di Ende iniziarono a sprigionare delle scintille, e spalancandoli del tutto, le luci della sala iniziarono a distruggersi, una dopo l'altra, e rimase accesa solo qualche candela.

Aki rimase sorpreso: <<Aww, fai sul serio allora, bene...>>
Quest'ultimo fece in modo che dalle sue braccia fuoriuscissero delle piante che avvolgevano le sue mani e gli avambracci: di certo Aki non era uno stolto, colpire Ende a mani nude mentre il suo corpo era ricoperto dall'elettricità era fuori questione.
Ma per fortuna, le piante riescono a bloccare benissimo l'elettricità, e qualche foglia avrebbe messo in difficoltà il sovrano di Hōei.

<<Ahahahahahaha, non ti facevo così cauto. Bene bene!>> Disse Ende iniziando ad avvolgere i suoi piedi d'elettricità. Ciò gli conferì uno slancio enorme e saltò verso Aki con forza, puntando il Lupesiano con una mano ricoperta da scintille.
Aki riuscì a reagire e si coprì il volto con le braccia, e l'impatto creò una piccola unda d'urto che divise i due combattenti.

<<Tsk... Uff...>> Quel colpo aveva messo in pericolo Aki, però si riprese e fece apparire sotto i piedi di Ende delle piante che riuscirono a bloccarlo, il ragazzo dagli occhi ormai completamente verdi corse verso il demone, e con quei guanti fatti di foglie e piante rampicanti iniziò a colpire ripetutamente il petto del suo nemico, che indietreggiava, e disse: <<B-Bastardo, non pensare di poter vincere così...>> Ma Aki continuò a colpire il bersaglio, fino a dargli un ultimo montante con una forza tale che spedì Ende in un'altra stanza, distruggendo il muro che la separava dalla sala da pranzo, ormai erano un' unica stanza.

Le guardie rimasero sconvolte, ma furono fermate dal Re del castello di Rubino, che si mise a ridere mentre dalla testa perdeva del sangue: <<AHAHAHAHAHA, AKI, BENE, FAMMI DIVERTIRE ANCORA>>
Il povero Lupesiano però era stanco per tutti quei pugni che aveva dovuto tirare, gli mancava l'aria, ma si avvicinò comunque ad Ende, oltrepassando la crepa che aveva fatto poc'anzi nel muro.
Il demone si alzò di scatto, e ricoprì velocemente il suo corpo di scariche e scintille, prese Aki dalla faccia, che non aveva avuto il tempo di reagire e lo scaraventò a terra, usando tutto il suo corpo come peso portante.

<<Ugh... Gh... URYAAAAAAAAAAAAAAAAGH>> Aki non poteva far altro che urlare e lamentarsi, si trovava a terra, con la faccia sul pavimento, il suo corpo era ricoperto da delle scintille che illuminavano la stanza, e riusciva a sentire Ende ridere nonostante le sue urla di dolore... ma doveva reagire, di certo non poteva morire lì. Suo fratello Kuro che l'aveva mandato lì, aveva ucciso i loro genitori, di certo non poteva arrendersi, doveva vendicarli, ma in quel momento il problema non era Kuro... era quel Demone dai capelli castani.

Aki ricoprì velocemente il suo intero corpo di fiori e piante resistenti, riuscendo a fermare le scariche, ma era ancora a terra, e usò una liana che attaccò al lampadario rotto della sala da pranzo, la utilizzò come rampino e si poté rialzare, tornando nella sala in mezzo alle guardie, ancora incredule e inermi.
Ende uscì poco dopo da quel buco con un ghigno dei suoi, il sangue continuava a calargli dalla testa e aveva i suoi capelli che gli ricoprivano metà faccia.
Aki questa volta non perse tempo, era ancora ricoperto dalle piante e creò una spada fatta di erbe, come aveva fatto per entrare ad Hōei. Così il sovrano della nazione lo imitò, tenne fermo un braccio, e immise la sua energia nelle dita, che poco a poco iniziarono a produrre dei raggi fusi a scintille, in poco tempo era riuscito a creare una alabarda fatta d'elettricità, si avvicinò velocemente ad Aki e i due colpirono rispettivamente l'arma dell'altro.

<<Oh, non te la cavi male con la "spada" ma c'è qualcosa in cui ancora pecchi>> disse Ende, che cambiò velocemente estremità dell'alabarda, cogliendo di sorpresa Aki, che perse il controllo del suo potere per un piccolo lasso di tempo. Lasso in cui Ende distrusse la copertura d'erba del suo bersaglio, riuscendo a ricoprirlo ancora una volta di scariche e scintille, stavolta di una carica volt molto superiore a prima...

<<Padre... madre... ho... forse fallito? Perché... io non... non c'entro nulla coi piani di mio fratello, io ero... ero il Re...>> disse il povero ragazzo.

Ende però non uccise Aki, si fermò poco prima, lo fece svenire, e gli lasciò molti segni sul corpo, quasi arrivando a bruciarlo.

<<Tsk... eppure sembravi convinto di potermi sconfiggere, portatelo via...>>
Disse Ende, smettendo di ridere, e avviandosi per la sua stanza.

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