cap15: evasione

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Aki, quel povero ragazzo era ancora imprigionato nel castello di Rubino ad Hōei, dopo la sconfitta nello scontro con Ende.
Era stato rinchiuso in una cella d'isolamento, non gli venivano dati né cibo né acqua, era ancora ferito e nella sua mente albergava solo il desiderio di vendetta, che fu messo da parte da un piccolo barlume di speranza... La porta della cella si stava aprendo, era una guardia che era venuta, dopo 7 giorni a digiuno, a portare qualcosa da sgranocchiare a quel prigioniero Lupesiano.
In Aki si accese la lampadina, quella era la sua unica occasione per scappare, e non poteva permettere che andasse via.
Aspettò che la porta si spalancasse fino al momento in cui la guardia potesse effettivamente mettere il cibo, creò dalle mani delle liane e le avvicinò velocemente al collo del servo, strozzandolo, e quest'ultimo crollò a terra.
Il ragazzo dagli occhi color ambra mangiò con voracità ciò che poteva in poco tempo, e uscì velocemente dalla cella.

<<Bene... Ora però... dove vado?>>
Beh... Aki non conosceva il castello, avrebbe dovuto trovare l'uscita in quell'enorme postaccio.
Il Lupesiano si accorse velocemente che in quel corridoio stavano arrivando delle guardie, sentì i loro passi e poco dopo vide delle luci avvicinarsi.
Ora aveva due scelte, affrontare le guardie e andare proprio nella direzione da dove erano arrivate, o andare in quella opposta a loro...
Aki però scelse la via più rischiosa, si nascose dietro una colonna, e con una liana trascinò il corpo del servo steso precedentemente nella cella sul corridoio, così che le guardie potessero notarlo e avvicinarsi al corpo; quel ragazzo in poco tempo era riuscito a pensare ad un diversivo.

<<Lo vedi anche tu? La cella è aperta, il Re sarà furioso>>

<<E guarda lì a terra! C'è un nostro compagno steso!>>

<<Dannazione! Vai a controllare la cella, ci sarà qualche indizio sul prigioniero, non può essere lontano, io ispezionerò il corpo>>

Le due sentinelle si divisero e Aki approfittò della cosa: ricoprì uno dei suoi pugni di rampicanti e sbalzò colpendo la mascella della guardia intenta ad analizzare il corpo, cogliendola di sorpresa.
Il rumore del colpo avvertì il servo che stava controllando la cella, ed uscì velocemente, ritrovandosi davanti proprio quel prigioniero che cercava, che gli tirò un calcio sulle gengive, facendo crollare la guardia stupita a terra.

<<Ende... Tu sei parecchio forte, ma il tuo esercito è pieno di rammolliti>>

<<Ahahahahahaha, ragazzo ci sai proprio fare eh, non vedevo qualcuno riuscire ad evadere da parecchi anni>>

Uno dei carcerati riuscì a guardare la scena e si rivolse ad Aki stupefatto dalle sue azioni.
E continuò a parlare:

<<Oh giusto, non sei ancora riuscito ad evadere, lascia che ti dica una cosa ragazzo: per poter uscire devi andare dalla direzione da dove sono venute le guardie... Poi beh, sono sicuro che riuscirai ad orientarti in questo labirinto, ma, con quella puzza che fai non andrai da nessuna parte... Ti scopriranno subito>>

Aki rimase senza parole, ma apprezzò il gesto del prigioniero, però non perse altro tempo a parlare, e decise di cambiare i suoi vestiti con l'uniforme di una delle guardie, l'avrebbe anche aiutato nella fuga.
Si cambiò e corse verso la sua prossima meta, si ritrovò in una sala con tutte le luci accese, e fortunatamente non vedeva nessun pericolo.
Dove doveva andare però? La sala conduceva ad un bivio con ben 3 strade, ma era troppo rischioso provarle tutte, oppure no?
Se si fosse comportato bene, avrebbe potuto farcela grazie al travestimento.

Aki iniziò il suo lungo percorso andando per primo a sinistra. Camminando lentamente per quel corridoio, incontrò anche una guardia, ma fortunatamente, non fece caso al viso del Lupesiano e lo salutò continuando il suo giro.
Il fuggitivo quindi arrivò finalmente alla fine di quel corridoio, ma trovò solo una finestra; tornò indietro e stavolta decise di andare nella strada dritta, camminò per un po' finché davanti a lui non si ritrovò proprio Ende...

<<Buonasera Sovrano>> disse Aki provando a cambiare un minimo la sua voce, non poteva non dire nulla purtroppo... Era una guardia che aveva appena visto il suo padrone.

Ende annuì senza pensarci troppo, ma a differenza di ciò che poteva sembrare, conosceva bene la sua servitù, e sapeva che quello lì non fosse nessuno dei suoi soldati.
L'intruso nel frattempo continuava a camminare lentamente andando dalla parte opposta al Re, ma quest'ultimo non era facilmente raggirabile. Si trasformò in delle scariche elettriche, scattando davanti ad Aki, presentandosi a lui con un ghigno.

Aki guardò con furore Ende, e disse: <<Bastardo... Togliti...>>

Il sovrano di Hōei rispose sghignazzando ancora:
<<Ahahaha, che faccia tosta Aki... Volevi andare via senza salutare?>>

Il Lupesiano venne scaraventato di nuovo all'inizio della strada, in quel bivio; per colpa di un calcio di Ende che non riuscì a schivare.

<<Ugh, Tsk, le ferite del nostro precedente scontro mi fanno ancora male, non riuscirò a sopportare un'altra battaglia>> pensò Aki mentre si rialzava da terra.
Ende si stava avvicinando lentamente, come se volesse ritardare apposta la sofferenza del fuggitivo, ma il ragazzo coi poteri della natura ricoprì velocemente il suo corpo di rampicanti e si mise a correre per la strada di sinistra.
Il sovrano di Hōei lo inseguì e i due arrivarono di corsa vicino a quella grande finestra.

<<Pazzo... Che cosa vuoi fare?>> Disse Ende... Stavolta con un'aria seria

<<Chissà, forse qualche pazzia che lei, sire, non può fare>> rispose con sarcasmo Aki, che si lanciò successivamente sulla finestra, rompendola e iniziando la sua caduta verso la libertà.
Ende continuò a guardarlo da lontano, ma perse interesse nell'inseguirlo, si sarebbe vendicato un'altra volta, 'stavolta poteva lasciar correre.

Il ragazzo dagli occhi color ambra si ritrovò in picchiata verso il suolo, doveva trovare un modo per salvarsi dalla caduta e per scappare da Hōei definitivamente.
Iniziò a creare parecchie erbe, liane e foglie che avrebbero sostenuto la sua caduta, pensò ai trampolini dei pompieri, e ne creò uno con ciò che era riuscito a produrre, e aveva ancora il corpo ricoperto dai rampicanti, se qualcosa fosse andata storta, Almeno avrebbe diminuito un po' i danni.
Ma Aki riuscì a cadere su quel trampolino, si fece un po' male ma almeno era salvo, ed era fuori da quel castello, adesso gli serviva solo un modo per tornare al portale e tornare nel bosco, così da poter fare ritorno a casa.

Aki si riposò un attimo sul terreno, ritornò nella sua forma normale e ritirò anche quel trampolino, così da non sprecare altre energie.

<<Che posto orribile... Beh, per fortuna sono riuscito ad andarmene via da lì, ora devo cercare di nuovo quel portale>> disse l'evaso con un tono trionfale.
Si rialzò, e creò una semplice spada d'erba per precauzione, in caso ci fossero stati altri pericoli, e iniziò ad avanzare verso la città di Hōei.
Aki allora riuscì ad arrivare in città, ma non poteva camminare in mezzo alla gente, almeno non in quelle condizioni, aveva ancora gli abiti da servo del castello, avrebbe destato troppi sospetti, quindi decise di passare tra vicoli e tetti, fortunatamente era notte, quindi non c'era troppa gente, se non qualche demone ubriacone.
Il ragazzo continuò il suo viaggio, e arrivò anche in un parco, vuoto... Ma gli ricordò qualcosa: quello era il luogo dove anni fa "giocò" con i suoi fratelli ed Ende, quando ancora i suoi genitori erano vivi... Ma fu proprio quel viaggio ad Hōei ad alimentare quella fiamma che accese la rabbia di Kuro, ed era tutta colpa di quella spada di cristallo.

“che cosa aveva di così importante?”

Pensò Aki mentre continuava a contemplare quel parco... Ma era stanco e doveva ancora scappare, iniziò a correre di nuovo, lasciandosi dietro quel posto dai ricordi maledetti.

Il povero e ferito Lupesiano arrivò finalmente al portale, dove ad aspettarlo c'erano altre guardie.
Questa volta avrebbero dovuto controllarlo prima di poter farlo uscire, ma non poteva farsi controllare in quelle condizioni.
Creò dei semini e li lanciò velocemente negli occhi delle guardie, accecandoli per il tempo che serviva a farlo andare dall'altra parte del portale.
Uscito da Hōei, si ritrovò nel bosco, ma anche lì c'erano guardie, fortunatamente erano le stesse che traumatizzò usando quel cinghiale...

<<T-Tu... Vai via... Non uccidere anche noi>> disse una delle due guardie spaventate, mentre l'altra non osava proferire parola.

Aki rimase piacevolmente sorpreso, non toccò quelle guardie e si allontanò velocemente, era finalmente uscito da quella nazione, non gli serviva fare altra baldoria, quindi proseguì per il bosco, altri 3 giorni di viaggio e sarebbe finalmente tornato a Lupesia.

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