8. a memory for life

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La lezione proseguì, purtroppo, sullo stesso argomento tanto discusso. Non riuscivo a concentrarmi però, troppo incuriosita da quel ragazzo che aveva dato voce al suo pensiero. Quando il vecchio ci congedò, per raggiungere un'altra classe, chiusi il tomo di anatomia e mi preparai anch'io a cambiare aula, per raggiungere quella di medicina avanzata.

''Scusa, tu sei Lilja?''

Alzai lo sguardo, incuriosita dalla voce del mio nuovo interlocutore. ''Si, sono io'' 

Seo Changbin indugiava, tra lo zaino e il mio volto, indeciso se andare via o continuare a rivolgermi domande. Ma come mi conosceva?

''Sono Changbin, un amico di Felix. Lui mi ha parlato molto di te..'' ammise, lasciando finalmente cadere il suo zaino sul banco per rivolgersi completamente a me. ''Oh..'' 

Il corvino, imbarazzato, replicò. ''Ti andrebbe di fare quattro passi dopo l'ultima lezione?'' Piacevolmente incuriosita, decisi di accettare. Forse avrei avuto modo di conoscere qualcosa di Felix che ancora mi era ignoto. Non mi posi domande sulla mia curiosità nei riguardi del biondo. ''Ci vediamo in cortile, alle 13.00'' promisi, prima di salutarlo con un cenno della mano.



Attesi pazientemente che Changbin arrivasse, seduta su una panchina in cortile. La neve si era sciolta velocemente durante la mattinata, ed un timido sole si era affacciato al di là delle nubi scure. ''Eccomi'' si palesò il corvino, con un sorriso sincero. Sembrava aver perso del tutto quel suo timore dopo il nostro primo incontro. Mettevo forse a disagio le persone?

Cominciammo a camminare, lentamente, e la prima domanda mi sorse spontanea. ''Cosa ti ha detto Felix di me?'' Changbin sembrò illuminarsi. ''Vedi, Lilja, da quando ti ha conosciuta lo vedo un pò più sereno, come se stesse attraversando la malattia del padre con più consapevolezza. Lo conosco da quando siamo bambini, ed è sempre stato un tipo chiuso e incapace di aprirsi con le persone. Tu gli fai bene..''

Il mio cuore schizzò in gola, rullando senza sosta, fino a togliermi il respiro. Avrei dato qualsiasi cosa per imparare ad ignorare la paura delle emozioni, ma purtroppo non esisteva un interruttore in grado di spegnerle. ''Io gli faccio bene?'' mi indicai, sorpresa. Lui annuì compiaciuto. ''Vorrei che qualcuno facesse bene a me'' sospirai, scrollando le spalle. Aprirsi con un'altra persona pareva quasi impossibile, eppure mi ritrovai a raccontare la mia vita come fosse quella di qualcun altro, e alla fine mi sentii più leggera. ''Voglio solo guarire, smettere di terrorizzarmi se il cuore dovesse cominciare a battere per cause normalissime..''

Changbin arrestò i suoi passi, e le sue mani si posarono leggere sulle mie spalle. Il suo sguardo era dolce, comprensivo. ''Non hai bisogno di guarire, Lilja, non sei malata. Hai bisogno di riscoprire il coraggio che hai dentro di te, assopito da qualche parte. Tutto ciò che hai affrontato ti ha resa una corazza, e so che un giorno troverai la forza per abbattere ogni paura''


Voglio anch'io un Seo Changbin che mi motivi, grazie :)

Somewhere I Belong [Lee Felix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora