28. house of memories

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Posai i fiori a lato della tomba e rimasi ad osservare, con un magone alla gola, i volti sorridenti di mamma e papà. Mio fratello e io avevamo esplicitamente chiesto che venissero seppelliti insieme, perché un amore come il loro non poteva essere sradicato nemmeno con la morte. Faticavo ad immaginare che qualcun altro potesse amarsi così tanto come avevano fatto loro.

Mi accovacciai a terra, abbracciandomi le ginocchia e lasciando andare tutto il dolore che mi annebbiava il cuore. Era così forte da non riuscire a respirare: anche se gli anni passavano, niente avrebbe potuto cancellare la sofferenza e la mancanza.

''E' dura senza di voi.. ogni dannato giorno..-'' bofonchiai tra i singhiozzi. ''Mi mancate tantissimo''- una folata di vento mi scompigliò i capelli a quella frase, ed anche se sapevo che era stato un evento del tutto casuale, in cuor mio speravo che fossero lì con me, a consolarmi. Sapevo che quella giornata sarebbe giunta al termine, prima o poi, ma io sarei tornata ad affrontare la vita con maggiori insicurezze. 

Ogni volta era sempre peggio.

''Lilja, ti va un succo d'arancia?'' la voce del dolce Jom mi riportò alla realtà con violenza, e l'intorpidimento alle gambe lasciò spazio ad un doloroso fastidio. MI rimisi in piedi, spazzolando i vestiti, e annuii riconoscente. Nessuno si azzardava ad interrompere quel raro e delicato momento che avevo con i miei genitori, il 17 aprile, eppure Jom era tanto coraggioso da spronarmi a non soffrire da sola.

''Andiamo allora..''

Somewhere I Belong [Lee Felix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora