20. sweet night

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Felix, Olivia e Changbin arrivarono perfettamente in orario per la cena. Mio fratello aveva passato l'intero pomeriggio tra libri di cucina, ricette dai nomi impronunciabili e scleri degni di una vecchietta che non riesce a scegliere tra la pastina e il brodo di verdure.

Quando fummo tutti a tavola, e ammisi ciò che Chan aveva affrontato, alla risata dei miei amici mi lanciò uno sguardo fulminante. ''Non giudichiamo ragazzi, in fondo anch'io sono simile a lui'' replicò Changbin, dopo aver bevuto una gran sorsata di succo. Felix confermò di buon grado. Così ci lanciammo in una fitta conversazione, una di quelle frivole ma che ti aprono gli occhi su chi hai di fronte. E io vedevo soltanto brave persone, tutte con un passato che avrebbero voluto dimenticare ed un futuro alquanto incerto.

''Ah, quasi dimenticavo!'' esclamò Chan, alzandosi di scatto dalla tavola. ''Ho preparato una crostata di fragole..-''

Lanciai uno sguardo ad Olivia, che mi sedeva di fianco, per assicurarmi che stesse bene e che si sentisse a suoi agio. Sorprendentemente aveva mangiato tutte le pietanze con gusto, e si teneva la pancia per le risate suscitate da Changbin.

Dopo aver cenato, ci spostammo tutti in soggiorno per guardare un film, e fu lì che il panico tornò a bussare alle porte del mio cuore. Felix mi fece cenno di sedermi accanto a lui, sul tappeto, e nonostante sentissi il respiro venire a mancare, non riuscii a declinare il suo invito. Mio fratello si occupò di preparare il film e spegnere le luci, Changbin e Olivia invece procurarono le coperte. ''Sta iniziando ragazzi''

Chan ci intimò di fare silenzio, e quando la colonna sonora del film riempì la stanza - catturando immediatamente l'attenzione degli ospiti - sentii la mano di Felix poggiarsi delicata sul mio ginocchio. Fu un gesto casuale, pensai inizialmente. Non l'aveva mossa, ma nemmeno l'aveva tolta, perché non essendomi ritratta gli avevo dato modo di pensare che mi facesse piacere. E cavoli se mi faceva piacere.

Soltanto a metà film, capii che quel misero contatto non mi bastava più: poggiai la mia mano su quella di Felix, e lasciai che salisse oltre il ginocchio fino alla coscia. Trattenni il fiato, costringendomi a non distogliere lo sguardo dalla tv. Quando tolsi la mia mano, la sua cominciò a muoversi verso il basso, per poi ricominciare a salire con una lentezza disarmante. Il fiato rimase in gola, e il cuore prese a galoppare senza sosta. Non avrei retto un secondo di più. Se solo fossimo stati soli.. non so fin dove mi sarei spinta.

''O-oh ho bisogno di un bicchiere d'acqua..-'' scattai in piedi.

E ti ha solo toccato la gamba :)

Somewhere I Belong [Lee Felix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora