12. in the fall

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Passai tutta la notte a studiare: non avevo altri modi per tenere impegnata la mia mente, e considerando il fatto che stavo provando addirittura piacere nel trascorrere del tempo con Felix, l'isolamento completo dei miei pensieri era più che giustificato.

Quando il sole ebbe fatto capolino tra le tende della mia camera, Chan si affacciò per assicurarsi che fossi sveglia. ''Lilja? Sei in piedi?''

Mi tolsi la coperta di dosso e uscii allo scoperto, mentre i libri se ne stavano ancora sparsi sulla scrivania. ''Cristo, ma hai dormito almeno?'' continuò mio fratello. Scossi le spalle, abituata alle sue preoccupazioni in quanto fratello maggiore, e lo superai per raggiungere la cucina. ''Lavori oggi?'' domandai, cercando degli waffle preconfezionati da riscaldare. ''Si, fino alle 13.. Senti, ho saputo che esci con un ragazzo del tuo corso''

Arrestai i miei movimenti a quell'esclamazione. ''E' solo un amico che ho conosciuto grazie al figlio di un uomo di cui mi occupo in ospedale''

Chan riempì due tazze con del caffè e me ne porse una. ''Voglio conoscerli. Perché non li inviti a casa questo pomeriggio?''

Gli waffle scattarono fuori dalla piastra, ed io sobbalzai con loro. ''Devo studiare-'' ''Si, certo.. E' solo che finalmente ti vedo vivere la tua vita e vorrei solo sapere chi sta contribuendo alla tua.. guarigione''

Presi un sorso di caffè, fissando un punto impreciso della cucina. Non mi sembrava il caso di far conoscere a Chan i miei nuovi 'amici', anche se erano a posto. ''Non lo so, fammici pensare''

Chan scosse le spalle ''Non è un ultimatum, lo sai. Quando sarai pronta..'' mi lasciò un bacio frettoloso sulla guancia, e si affrettò ad uscire di casa. Io me la presi con calma: feci colazione, riordinai camera e poi riempii il mio zaino con tutti i libri che mi sarebbero serviti quella mattina. Se pensavo al fatto che probabilmente avrei rivisto Felix, quel pomeriggio in ospedale, le mie viscere si aggrovigliavano. Perché non mi sentivo così strana anche con Changbin?

Non era più il problema di relazionarmi con la gente, bensì relazionarmi col biondo, che probabilmente mi piaceva. E rendermene conto mi fece paura, perché Felix stava abbattendo ogni mia barriera.

Somewhere I Belong [Lee Felix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora