29. her

110 8 0
                                    

Quando rientrai sapevo che ad attendermi avrei trovato mio fratello, seduto in un angolo del soggiorno, immerso nel silenzio. Avevamo modi differenti di affrontare il dolore, e anche se ogni anno mi allontanavo - cosa che mi faceva sentire in colpa - Chan comprendeva il fatto che soltanto da sola riuscissi ad elaborare a pieno il lutto.

''sorellina'' mormorò quando mi vide fare capolino nella stanza. I suoi occhi si accesero come due lucciole. ''sono qui'' replicai con un piccolo sorriso abbozzato. Feci per abbracciarlo, gesto che raramente adottavo in quanto non amavo il contatto fisico. Ma lui era mio fratello, ed io sarei dovuta sempre esserci. Chan aveva fatto tantissimo per me, come potevo ringraziarlo? Non c'erano modi che riuscissero a compensare il suo gesto, anche se l'avessi ringraziato mille volte.

In risposta avvolse le sue braccia attorno al mio busto e mi strinse forte. Poi sussurrò tra i miei capelli ''ti voglio tanto bene Lilja, sarò sempre qui per te''


Passarono circa un paio di settimane prima che riuscissi a  rimettermi in careggiata emotivamente. Svolgevo il mio lavoro diligentemente, mi occupavo di Joshua - allontanando dalla mia testa la consapevolezza che a breve lo avremmo perso - e studiavo per gli ultimi esami prima della laurea.

Tenendomi impegnata e ritagliandomi un pò di tempo per me, avevo trovato modo di riflettere su come mi sentivo. Non vedevo Felix da qualche tempo: non lo avevo ignorato volontariamente, ma avevo bisogno di stare un pò da sola con me stessa.

Quando raggiunsi il negozio di strumenti musicali di Chan, per lasciargli una lettera che era stata spedita a me erroneamente,  notai una ragazza coi capelli ricci e gli occhiali da vista seduta su uno sgabello, che sorrideva timidamente a mio fratello. Chan non aveva lasciato entrare nessuno nella sua vita dopo la morte dei nostri genitori, e fu come prendere una boccata d'aria fresca rendermi conto che - almeno lui - stava riuscendo a vivere la vita che voleva e come desiderava.

Lo scampanellio della porta che aprii li distrasse dal guardarsi dolcemente negli occhi. ''Buongiorno'' gli sorrisi. Mio fratello si grattò la nuca imbarazzato, e fece per indicare la ragazza che, timida, mi tese una mano e si presentò con il nome di ''Mary, piacere''

Somewhere I Belong [Lee Felix]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora