CHAPTER 4.

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-Sta zitta-
Mi ammutolisce Jun-Seo mentre riprende a leggere alcuni documenti legati al suo lavoro.
Gli ho solo chiesto che cosa volesse per cena.
Tutto quì.
Jun mi tiene il muso da domenica, ovvero da quando ha scoperto che Kook era stato a cena da me.
Da allora è tornato ad essere il ragazzo violento di sempre.
E da quell'episodio sono passati ben quattro giorni, in quest'asso di tempo ha continuato a rispondermi scazzato, ad insultarmi, alzarmi le mani e ad abusare del mio corpo come se fosse un giocattolo.
Era ritornato tutto alla normalità, il sogno di un ragazzo meno diabolico era svanito in pochissimo tempo.
Sbuffo e mi volto verso la cucina splendida, ad un tratto una forte morsa si stringe attorno il mio polso.
Giro la testa in direzione di quella forte presa, è la mano di Jun-Seo che strattona il mio braccio conciando la bocca in un ghigno crudele.
-Prova a sbuffare ancora-
Ringhia.
-Giuro che ti spacco la faccia come vorrei fare da tempo-
Conclude.
Lascia la presa, io massaggio la zona dolorante mentre fisso il pavimento a testa china e la paura alle stelle.
Lo farebbe.
Al 100%.
Poggio le mani sul davanzale della cucina, guardo il lavandino lucido, intanto penso a cosa poter cucinare.
-Cucina il tuo pollo e patate. È favoloso.-
Puntualizza il moro con tono freddo, annuisco dolcemente mentre dentro muoio di terrore.
Sfoglio il ricettario Italiano fino alla pagina del pollo arrosto con patate, rimbocco subito le maniche cominciando a lavorare l'uccello domestico ormai passato a miglior vita, spello le patate, le lascio bollire mentre il tempo passa veloce come un fulmine.
-Jun-Seo!-
Esclamo dalla cucina dopo un' oretta bella e buona.
-Sì, sì vado io piccola-
Annuncia con tono falso, cercando di farsi sentire dalla persona che aveva appena suonato al campanello dell'appartamento.
Falso schifoso.
-Chi è a quest'ora della sera...-
Sussurro girando con una spatola in legno le patate nel forno.
-Ma che piacere-
Il tono sarcastico di Seo arriva fino alle mie orecchie.
-Chiudi il becco pene in miniatura-
Ed a capo di questa risposta, vi è la sua voce mascolina.
-Jungkook?!-
Esclamo chiudendo l'anta del forno bollente e lanciando i guanti anti scottature sull'isola della cucina.
Mi avvicino quatta alla porta, sorrido scorgendo il viso del corvino.
-Ciao Kris-
Alzo una mano in aria.
-Cosa ti porta quì?-
Jun-Seo gira il capo verso di me, perciò nascondo l'entusiasmo che ho nel vedere Jungkook in casa.
A causa della sua presenza sento sicurezza nell'aria.
-Già, cosa ti ha portato a disturbare?-
Gli occhi del mio ragazzo ritornano sul viso del mio ex marito.
Nego con la testa rivolgendo lo sguardo a Jeon, come per tranquillizzarlo del fatto che non stia recando alcun tipo di disturbo.
-Ho ritrovato il Doraemon di Aidan; l'aveva perso a casa lasciandolo accanto al camino...So quanto ci tiene e volevo riportarlo-
Guk fa entrare il suo sguardo in casa, è preoccupato poiché nella sua visuale non appaiono i suoi bimbi.
-Dove sono i piccoli?-
Domanda.
-Sono nella stanza dei giocattoli-
Risponde Jun.
-E sono sicuro che non vorrebbero tu li disturbassi-
Noto l'espressione infastidita di Guk ingrandirsi.
-Ed io sono sicuro che non appena Kristen andrà a chiamare i miei figli e loro mi vedranno, scanseranno te per venire ad accogliermi.-
Sputa annoiato il corvino.
-Va a chiamarli per favore, Kris-
Annuisco alla richiesta di Junggok, cammino in direzione della stanzetta addobbata da giocattoli di ogni genere, busso sulla porta per attirare l'attenzione dei due bimbi, loro si voltano velocemente, Aidan stringe tra le mani i suoi pastelli colorati mentre Si-Woo simula una lotta tra macchinine in plastica.
-Mamy!-
Grida quest'ultimo.
Aidan riprende a disegnare, caccia appena fuori dalla bocca la lingua e comprendo la sua concentrazione, perciò afferro in braccio il più piccolo tra i due e sussurro:
-Aid, c'è papà che ti aspetta di là-
Ed ecco che il piccolo abbandona il suo capolavoro per poi superarmi.
-Appa!-
Grida Si-Woo.
Poggio il mio secondogenito per terra, poi lo avviso:
-Vai, sta aspettando anche te-
Quindi il bimbo sfreccia barcollando ogni tanto, raggiungo tutti quanti all'ingresso di casa ed effettivamente i due piccoli sorpassano Jun-Seo andando dritti dal loro papà.
-Appa! Appa!-
Urlano le loro voci alternate.
Jungkook sorride ed accoglie i suoi figli tra le braccia, guarda entrambi e poi si sofferma sul più grande tra i due.
-Guarda cos'ho ritrovato-
Il maggiore indica il pupazzetto incastrato sotto il suo braccio, Aidan allarga le labbra in un sorriso di felicità estrema, punzecchia l'aria tentando di far capire al suo papà che vorrebbe indietro il suo giocattolo che Kook prontamente gli consegna.
-Appa! Andiamo dagli zii?-
Domanda Si-Woo speranzoso.
Jungkook sorride scuotendo la testa, si alza dopo essersi piegato sulle ginocchia per coccolare i due piccoli e risponde al suo genito.
-Non posso piccolo, chi ti porterà all'asilo domani? E chi porterà Aidan a scuola?-
-Concordo, vostro padre deve andare.-
Puntualizza Jun-Seo.
Guk alza il suo sguardo da pantera sulla figura del mio fidanzato, alza un lato delle labbra verso l'alto e parla a Jun.
-Ho come l'impressione che tu mi stia cacciando da qui-
Mormora.
Jun-Seo annuisce.
Squadra il mio ex marito dall'alto verso il basso gonfiando il petto leggermente.
-Forse perché sei di troppo e abbiamo programmi importanti per sta sera.-
Il corvino ridacchia.
-Tipo?-
Kook sfida il più basso.
-Sei sicuro di volerlo sapere? Sono cose che vanno dette ai maggiorenni-
Sussurra il mio compagno.
-E allora perché queste 'cose' escono dalla bocca di un ragazzino?-
Lo ammutolisce Jungkook.
Jun-Seo sorride e basta.
Uno di quei sorrisi bastardi, strafottenti che ti fanno venire voglia di spaccare il muso a chiunque se lo stampi in faccia.
Anch'io stampo una smorfia sul mio viso, una faccia maliziosa e vogliosa di sentire il corpo del corvino schiacciato contro il mio.
-Mamy-
Si lamenta Aidan.
Abbasso il mio sguardo dall'affascinante uomo fermo sulla porta a suo figlio, indica il corvino e domanda:
-Papà può restare a cena da noi come l'altra volta?-
Subito lo sguardo di Jungkook incrocia il mio, nei suoi occhi leggo il panico di chi è appena stato scoperto.
-Non preoccuparti Jeon-
Lo riprende il mio ragazzo.
-Sono al corrente di tutto-
Ridacchia.
-Papà avrà sicuramente degli impegni, piccolo-
Rispondo alla richiesta del mio bambino accarezzando la sua piccola mano appesa al bordo della mia maglia.
-Mh!-
Piagnucola lui.
-Sono impegnato piccolo e poi il ragazzo di tua madre non vuole che io stia quì-
Rivela il padre del miei figli.
-Jun-Seo cattivo!-
Urla Aid.
Il moro allunga le mani verso il davanti, le scuote leggermente e con esse scuote anche la testa.
-Yah, non ho mai detto di non volere tuo padre quì-
Esordisce Jun-Seo.
Aidan corre verso il suo papà.
-Quindi può restare?-
E come dire di no ai suoi occhioni verdi ghiotti di sguardo speranzoso?
Persino Jun-Seo cede ogni volta.
Quindi con un cenno del capo acconsente la richiesta del bimbo il quale si lancia contro le gambe del suo papà gioendo.
Abbraccia le sue cosce e Jungkook sorride accarezzando la sua calotta cranica.
-Puoi restare vero?-
Domanda il piccolino.
-Se ci sono abbastanza portate per tutti sì-
Tutti si voltano verso di me, letteralmente tutti.
Persino il piccolo Si-Woo.
Sento l'ansia invadermi interamente, se avrei detto di no, avrei deluso i miei piccoli, se avrei detto di sì, sicuramente Jun-Seo se la sarebbe presa con me una volta che Kook se ne sarebbe andato.
-Uh!-
Urla Aidan.
Scuoto la testa scacciando il mio stato di trance, annuisco freneticamente dileguandomi dal salotto.

He can't touch you  [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora